2 agosto 1980. La strage di Bologna

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La più famosa immagine della strage alla stazione di Bologna, dove una bomba il 2 agosto 1980 uccise 85 persone


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Un'immagine di Sandro Pertini che pone una corona di fiori nella camera ardente per le vittime


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Una donna piange mentre viene soccorsa dopo la strage di Bologna del 2 agosto 1980


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L'orologio all'esterno della stazione di Bologna, distrutta dall'esplosione della bomba esplosa il 2 agosto 1980, fermo sulle 10.25, l'ora della strage.

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Veduta di Piazza Maggiore piena di persone durante la manifestazione organizzata dai sindacati contro il terrorismo dopo la strage di Bologna del 2 agosto 1980


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Roberto Natale, 13 anni, ferito nella strage di Bologna, ricoverato con la diagnosi di frattura deforme della tibia e perone, in una foto d'archivio. Il ragazzo era nella sala d'attesa della stazione, subito dopo essere stato dimesso dall'ospedale al quale era arrivato con la stessa frattura che avrebbe rimediato nuovamente da lì a poco


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Il lavoro dei soccorritori dopo la strage di Bologna del 2 agosto 1980.

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Un'immagine della strage alla stazione di Bologna, dove una bomba il 2 agosto 1980 uccise 85 persone


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La camera ardente allestita alla Certosa dopo la strage di Bologna del 2 agosto 1980.

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I fiori portati dai cittadini davanti alla carrozza dell'Adria Express dopo la strage di Bologna del 2 agosto 1980


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Un'immagine della strage alla stazione di Bologna, dove una bomba il 2 agosto 1980 uccise 85 persone.
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Soccorritori al lavoro alla stazione di Bologna, dove una bomba il 2 agosto 1980 uccise 85 persone.

Il 2 agosto 1980 alle 10:25, nella sala d'aspetto di 2ª classe della stazione di Bologna,  affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle  vacanze, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata,  esplose, causando il crollo dell'ala ovest dell'edificio. L'esplosivo,  di fabbricazione militare, era posto nella valigia, sistemata a circa 50  centimetri d'altezza su di un tavolino portabagagli sotto il muro  portante dell'ala ovest, allo scopo di aumentarne l'effetto. L'onda d'urto, insieme ai detriti provocati dallo scoppio, investì anche il treno Ancona Chiasso,  che al momento si trovava in sosta sul primo binario, distruggendo  circa 30 metri di pensilina, ed il parcheggio dei taxi antistante  l'edificio. L'esplosione causò la morte di 85 persone ed il ferimento o la mutilazione di oltre 200.

LA VERITA' GIUDIZIARIA
Il 23 novembre 1995, a quindici anni dalla strage, la Corte di Cassazione condannò all'ergastolo, quali esecutori materiali dell'attentato, i neofascisti  dei NAR Giuseppe Valerio Fioravanti  e Francesca Mambro, che si sono sempre dichiarati innocenti, mentre l'ex capo della P2 Licio Gelli, l'ex agente del SISMI Francesco Pazienza  e gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte vennero condannati per il depistaggio delle indagini.

Il 9 giugno 2000 la Corte d'Assise di Bologna emise nuove condanne per depistaggio: 9 anni di reclusione per Massimo Carminati, estremista di destra, e quattro anni e mezzo per Federigo Mannucci Benincasa, ex direttore del SISMI di Firenze, e Ivano Bongiovanni, delinquente comune legato alla destra extraparlamentare. Ultimo imputato per la strage è Luigi Ciavardini, con condanna a 30 anni confermata nel 2007. Anche lui continua a dichiararsi innocente. Eventuali mandanti della strage non sono mai stati scoperti.

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