Dove investire nel 2022

Azioni, obbligazioni, il sempreverde mattone e per i più spericolati le criptovalute: quali opportunità offre il nuovo anno a chi vuole investire? Ne abbiamo parlato con Salvatore Gaziano, direttore investimenti della società di consulenza indipendente SoldiExpert Scf.

Come si è aperto il 2022 sul fronte degli investimenti?

«Dopo un 2021 smagliante per gli investimenti azionari, con l’indice Ftse World salito di oltre il 17%, il nuovo anno si è aperto tutto sommato bene nei primi giorni di contrattazione. Questo nonostante la quarta ondata di contagi Covid-19 in molti Paesi nel mondo, che ha condizionato negativamente diversi settori fra cui il turismo e i viaggi. Nelle ultime settimane sono però proprio questi settori a mostrare un forte recupero - l'indice Eurostoxx Travel & Leisure ha segnato un aumento di oltre il 10% nel mese di dicembre -come se gli speculatori vedessero, superata questa fase, una luce in fondo al tunnel».

Per chi punta sull'azionario, quali sono i settori più promettenti?

«“Torturateli e i numeri vi diranno quello che vogliono”, dicono scherzosamente gli statistici negli Stati Uniti. Se si guarda alle valutazioni azionarie hanno ragione sia coloro che dicono che le valutazioni globali sono mediamente più elevate della media, soprattutto sul listino americano e in alcuni settori come il tecnologico; ma hanno anche ragione che coloro che invece sostengono che esistono comunque molti mercati e comparti sottovalutati, fra cui l’Europa. D’altra parte i rendimenti obbligazionari sono fortemente negativi e secondo diversi analisti resteranno tali per molto tempo e questo spinge le preferenze verso l’azionario. Un portafoglio diversificato in modo calibrato su azioni mondiali, europee, Paesi emergenti, immobiliare e materie prime (fra cui l’oro) e obbligazioni (a seconda della tolleranza al rischio) rappresenta comunque la base di partenza indispensabile su cui costruire un investimento finanziario di medio-lungo periodo».

Quali sono i consigli per chi invece preferisce puntare sulle obbligazioni?

«Gli attuali alti tassi di inflazione, appena sotto il 5% nell'area dell'euro e quasi il 7% negli Stati Uniti, dovrebbero diminuire, ma nel lungo termine saranno al di sopra del livello pre-crisi. Ed è probabile che i tassi di interesse reali nella zona euro rimarranno negativi ancora per molto tempo.
Un paniere che investe oggi nelle migliori obbligazioni governative e private europee ha un rendimento ponderato dello zero per cento con una durata media di 8 anni! Chi investe in obbligazioni e in fondi d’investimento obbligazionari (attivi o passivi) non può prescindere dai rendimenti reali offerti dal mercato e un risparmiatore ha margini di manovra ristretti o nulli se non è disposto ad accettare un maggior grado di volatilità. Un’aggiunta al cocktail obbligazionario di una spruzzata di azionario (dal 10 al 20%) è una strada percorribile. Sui comparti obbligazionari classici qualche “isola” di rendimento si trova ancora sulle obbligazioni high yield (quelle societarie con livelli di rating inferiore), tra i titoli subordinati delle banche, tra le obbligazioni emergenti o le convertibili. Di fatto tutte obbligazioni con una certa correlazione elevata con l’azionario. Le obbligazioni agganciate all’inflazione possono ancora funzionare ma solo se l’inflazione supera le attese. Altre scorciatoie non ne esistono e rischiano di scottare gli apprendisti stregoni. Niente rischi, niente guadagni. Chi parla di rendimenti sicuri senza rischi non dice tutta la storia».

Cosa succederà nel nuovo anno per chi invece vuole puntare sull’immobiliare, da sempre uno degli investimenti preferiti dagli italiani?

«Si può investire sul mattone anche in Borsa, puntando sui fondi o sugli Etf specializzati in Reit, ovvero società che possiedono immobili che producono reddito. Nel 2021 molti di questi veicoli di investimento hanno performato bene, con rialzi di oltre il 35%, e a un risparmiatore come quello italiano che è tipicamente molto investito sul mattone consentono almeno di diversificare a livello globale. Se l’inflazione resta alta statisticamente l'immobiliare ne trae alla fine un beneficio».

Infine, uno sguardo alle forme di investimento più innovative, tipo le criptovalute...

«Per come intendiamo noi l’investimento il sottostante deve essere qualcosa che produce un reddito: o nel caso in cui si parli di un investimento alternativo, che abbia una storia consolidata di quotazioni osservate nei vari cicli di mercato, come per esempio l’oro, che ha una storia millenaria. Non consigliamo quindi di inserire nei portafogli le criptovalute, anche perché dal punto di vista della regolamentazione tutto è ancora in divenire e il principale motivo per cui oggi molti acquistano questi asset è perché sperano di rivenderle dopo qualche ora o mese a un prezzo più alto a qualcun altro. Come giocatori d'azzardo hanno fretta di bruciare le tappe e sanno già in partenza che guadagneranno tanto o perderanno tutto. Investire è un'altra cosa: non si dovrebbe sopravvalutare quello che si può fare in un anno e sottovalutare quello che si può fare in dieci anni».

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