Il Giappone salva i motori a pistoni, anche diesel

Con un annuncio destinato a far discutere, durante una conferenza stampa tenutasi a margine della Super Taikyu Race, il numero uno di Toyota, Akio Toyoda, ha dichiarato la volontà di un gruppo di grandi aziende giapponesi capeggiate proprio dalla sua di puntare ovviamente al raggiungimento della neutralità di emissioni di carbonio, ma di voler conservare i motori a combustione interna ampliando le opzioni di carburante. Al progetto aderiscono anche colossi come Kawasaki, Subaru, Mazda e Yamaha, tutte decise a trovare nuovi modi per rendere l'alimentazione dei motori a pistoni più ecologici.

Non sarà uno stop all'elettrificazione, ma una via parallela e promettente per raggiungere la conversione energetica senza perdere i vantaggi tecnologici in essere, ed anzi sviluppando nuove soluzioni. Le gare saranno il banco di prova e Mazda e Toyota, insieme, costruiranno il motore turbodiesel Skyactiv-D da 1.500 cc litri alimentato da gasolio di origine vegetale. Subaru sarà invece il partner con il quale Toyota correrà la stagione endurance 2022 della serie Super Taikyu utilizzando carburante sintetico derivato dalle biomasse. Yamaha, sempre con Toyota, entrerà invece nelle gare automobilistiche con un veicolo a idrogeno, mentre insieme con la Kawasaki intente portare l'idrogeno anche sulle due ruote.

Nell'occasione Mazda ha anche comunicato di voler fornire ai clienti una varietà di opzioni in fatto di alimentazioni mantenendo configurazioni ibride plug-in, ibride convenzionali (Hev), motorizzazioni completamente batteria e diesel-elettriche.

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