Fca e Pomigliano d'Arco: 50 anni di storia

Motori di areo, Lancia Delta, Alfasud, Alfa sprint, Alfa 75 e anche Fiat Tipo. Le Br e le lotte operaie, la cassaintegrazione e le produzioni di eccellenza. Tutto questo è lo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco.

Un sito produttivo nato nel 1968 con l'Alfa Romeo come Alfasud di Pomigliano d'Arco, sulle ceneri di un centro industriale aeronautico che aveva creato negli anni '40 la stessa azienda per produrre motori all'avanguardia.

Nel 1961 sfornò la prima Renault 4-Alfa Romeo, modello poi dismesso nel 1964. La ristrutturazione del complesso industriale voluta da Giuseppe Luraghi anche per limitare l'emigrazione di lavoratori dal Sud al Nord porto' alla produzione della vettura "sudista", l'Alfasud.

I nuovi impianti iniziarono il ciclo produttivo nel gennaio del 1972, mentre Alfasud spa era nata 4 anni prima con azionisti Alfa Romeo, Finmeccanica e Iri.

Nel 1986 Finmeccanica vendette le sue quote a Fiat e lo stabilimento entrò a far parte del gruppo torinese. Con la nuova gestione, la fusione di Alfa Romeo e Lancia.

Nel 1989 la prima auto prodotta per il Lingotto, la Fiat Tipo.

Dal 2008 lo stabilimento di Pomigliano viene intitolato al filosofo napoletano Giovambattista Vico. Il 19 luglio 2010, la ristrutturazione del gruppo Fiat fa sì che diventi, con i relativi contratti dei lavoratori, proprietà di Fabbrica Italiana Pomigliano; solo nel 2013 la proprietà torna a Fiat Group Automobiles.

La fabbrica collocata nell'area Nord del capoluogo campano, nel territorio del Comune di Pomigliano d'Arco, ha avuto un'importanza notevole sia nell'occupazione al Sud, sia nella storia del sindacato, dato che proprio in questo stabilimento nel giugno 2010 un nuovo contratto di lavoro dividerà i sindacati e porterà all'assenza della Cgil per un lungo periodo dai tavoli trattative.

Dal novembre 2011, proprio in virtù di questo accordo, lo stabilimento produce unicamente il nuovo modello della Panda.

Dal 2012 la fabbrica ha avuto i maggiori riconoscimenti mondiali per prodotti e produttività. Attualmente tra Pomigliano e Nola sono impiegati 4.500 circa tra operai e amministrativi, contro i 5.050 circa prima del 2010.

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