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ANSA/CLAUDIO PERI
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Tre istantanee da un'italia malsana

Milano, Roma, Palermo: abbandono, topi, immondizia: specchio di un'Italia dai problemi mai governati

Essendo perdutamente innamorati dell'Italia fa malissimo constatare come, nel pieno della bella stagione e quindi della massima affluenza di turisti da ogni parte del mondo, ci stiamo facendo conoscere per alcune cartoline vergognose. Tre città: Milano, Roma, Palermo.

Benvenuti a Milano, città che giustamente ambisce a essere una delle capitali d'Europa, dove gruppi di immigrati vivono nella piazza di fronte alla stazione centrale senza avere un solo riguardo per la decenza: dormono lì, mangiano lì e se gli scappa la pipì o altro la fanno sui prati o dove capita. Il razzismo, la tolleranza e la predisposizione all'accoglienza non c'entrano nulla: è uno schifo, punto e basta.

Chiunque passi o arrivi alla stazione, chiunque è in attesa di un taxi o di un pullman magari con bambini al seguito non può e non deve afferrare impaurito la mano dei figli o spingerli a guardare da un'altra parte: c'è il dovere della solidarietà, ma esiste anche il diritto alla civiltà. Il neosindaco Giuseppe Sala, per primo, ha il dovere di pretendere che una delle più importanti porte d'ingresso a Milano non diventi ancora una volta l'antro maleodorante di una caverna.

Benvenuti aRoma, dove è necessario il video di alcuni ragazzini per scoprire quello che sappiamo e denunciamo da anni: la città è invasa dai topi, a gennaio venne calcolato che avessero doppiato per numero quello degli abitanti raggiungendo l'impressionante cifra di 6 milioni. Prendersela con il neosindaco Virginia Raggi che sta lì da 20 giorni è da imbecilli, addossarle responsabilità è da sciacalli. Non abbiamo forse lodato il lavoro e le imprese del commissario straordinario che ha governato la capitale prima di lei per otto mesi? O si vuol pensare che i topi, milioni e milioni di topi, siano nati tutti insieme dopo l'elezione della Raggi?

E benvenuti a Palermo, dove a far da cornice nelle strade un tempo attraversate dalle carrozze imperiali oggi regna l'immondizia. Tonnellate e tonnellate di rifiuti sono sparse ovunque in Sicilia, perché i Comuni non sanno dove buttarli, le discariche sono stracolme e di termovalorizzatori non se ne deve parlare perché hai visto mai che in Sicilia e solo in Sicilia potrebbero inquinare?

Milano, Roma e Palermo con le loro vergogne esposte al sole non rappresentano tre emergenze. Sono lo specchio di problemi incancreniti e mai affrontati. Anzi, non governati. La verità è che voi, come me, siete dei provinciali. Altrimenti piuttosto che preoccuparvi di chi fa pipì a cielo aperto, di topi che scorrazzano e di monnezza che assedia le strade vi preoccupereste di partecipare a un bel dibattito sul referendum costituzionale. Per carità, sempre di una porcheria discutiamo. Ma vuoi mettere quanto fa figo?

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Giorgio Mulè