Che cosa significa insegnare a Kabul
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Che cosa significa insegnare a Kabul

Hanno situazioni difficili alle spalle, ma gli studenti afghani dell'accademia hanno la stessa voglia ed entusiasmo dei loro coetanei occidentali

Sempre entusiasti, attenti e intenti ad imparare, i ragazzi di The Qessa Academy non sembrano molto diversi dai loro coetanei di altri Paesi.

Li senti spesso parlare dei loro sogni sogni, di musica e dei film di Bollywood, e per un momento ti scordi di essere a Kabul.

Per un momento soltanto, però.

Nonostante la loro giovane età infatti – sono ragazze e ragazzi tra i 18 e i 25 anni – hanno vissuti difficili ed esperienze dolorose alle spalle. C’è chi è appena arrivata in città e vive in una casa protetta con la madre, per sfuggire alle violenze dei parenti. Alcuni hanno perso un genitore a causa della guerra. Altri si ritrovano con 22 persone in famiglia, e fanno quello che possono per sbarcare il lunario e dare una mano.

Molti di loro vorrebbero studiare per diventare medico o ingegnere, tutti vorrebbero essere utili alle loro famiglie e al loro Paese.

Perché in Afghanistan, come altrove, il futuro poggia sulle spalle di giovani come loro, pieni di speranza e di voglia di fare.

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Selene Biffi

Imprenditrice sociale, ho lanciato la mia prima startup, Youth Action for Change, a 22 anni con soli 150 Euro. Già consulente ONU, mi occupo ora di Plain Ink, startup a vocazione sociale che produce fumetti e storie interattive in Italia e Paesi in Via di Sviluppo. Al momento scrivo da Kabul, dove ho creato The Qessa Academy, la prima scuola per cantastorie.

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