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Sciopero contro la riforma della scuola: le foto

La giornata a Roma e in altre città italiane. Il premier Renzi: "Ascoltiamo le proteste". Il Ministro Giannini: "Portiamo il precariato al 2,5%"

Ieri è stata la giornata dello sciopero contro la #buonascuola, lo slogan che dà il nome alla riforma scolastica contenuta nel ddl del Governo Renzi. A Roma, sono stati oltre 100 mila i manifestanti: insegnanti contrari e precari del settore. Ma numerosi cortei si sono svolti a Milano, Bologna, Firenze, Torino, Catania e in altre città italiane. Molte le caricature del premier Matteo Renzi. Con le orecchie d'asino e la scritta "bocciato" su entrambe. O nei panni di Napoleone con la scritta "5 maggio 2015".

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"Oggi abbiamo il coraggio di rimettere in moto le energie migliori partendo dalla scuola. Ci sono tante persone che protestano: qualcuno dice che protestano sempre ma noi ascoltiamo le protesta, è giusto affrontarla ed entrare nel merito" ha detto il premier Matteo Renzi nel pomeriggio da Bolzano. "Compito della scuola è non solo educare dei lavoratori ma dei cittadini: svegliare l'emozione di fronte alla poesia. Nessuno di noi vuole mettere in discussione il grande modello di istruzione classica. Educhiamo cittadini, non skills o curricula vitae. Ma parliamo anche di apprendistato e sistema duale per l'alternanza scuola-lavoro, perchè non significa archiviare l'istruzione classica". Ha poi aggiunto: "Nella delega vogliamo copiare l'Alto Adige e il suo modello duale di alternanza scuola-lavoro che serve a contrastare dispersione e disoccupazione. Di fronte al 44% di disoccupazione giovanile facciamo solo la faccia triste o proviamo a cambiare?", ha domandato. "Io apprezzo molto gli inventori ma quando un'idea funziona come il sistema duale, bisogna copiarla.


La scuola si ferma contro la riforma Renzi

In visita a Trento ha poi detto: "Il tema scuola per me è un tema chiave. Poi nel merito continueremo a discutere nei prossimi giorni: sulle assunzioni di determinate categorie piuttosto che di altre e sull'organizzazione del sistema scolastico. Siamo pronti ad ascoltare e condividere", fermo restando però il principio dell'autonomia ovvero "la possibilità per la scuola di non essere in mano alle circolari ministeriali o sindacali ma alle famiglie e agli studenti: se facciamo questo sulla scuola cambiamo l'Italia sennò non andiamo da nessuna parte".

Anche il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, ha espresso "rispetto per lo sciopero, come è doveroso che sia" specificando però che rispetto deve essere dato anche al governo "che fa il suo lavoro, propone un progetto educativo molto innovativo" e al Parlamento, "portatore delle istanze di cambiamento del provvedimento stesso". E ha aggiunto: "Il precariato in Italia è arrivato alla punta massima del 18%. Anzi, a voler essere precisi, al 17,9% nel 2007. Da quel momento c'è stata una stabilizzazione di questo dato. Noi con questo ddl portiamo il precariato alle sua dimensione fisiologica, che è il 2,5%, cioè togliamo quella fetta di instabilità che ha impedito alla scuola italiana di fare sempre una programmazione incidendo violentemente sulla vita di tante persone". Ancora:  "Il nuovo ruolo del preside? Si tratta di un leader educativo e non di altre descrizioni fantasiose fatte in questi giorni. Si dà al preside la responsabilità funzionale che ha e che deve avere in maniera formale, riconoscibile e valutabile".

Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio e del Ministro Giannini arrivano quando i cortei e le piazze erano ormai pieni e, in alcuni casi, già in scioglimento. Ecco, nel nostro live blogging, i momenti più importanti della giornata:

16:06 - Sale a 35.000 persone il bilancio del corteo di Milano contro la riforma della scuola messa a punto dal Governo Renzi. È quanto scrive la Slc-Cgil, nel resoconto finale della manifestazione unica per il Nord Italia, che si è snodata da piazza della Repubblica all'Arco della Pace. A guidare la il corteo Annamaria Furlan, leader nazionale della Cisl e Francesco Scrima, segretario generale della Cisl-scuola.

15:06 - "Se il disegno di legge" sulla riforma della scuola "non verrà stoppato, lo sciopero e le manifestazioni di oggi saranno soltanto l'inizio di una lotta che porteremo avanti percorrendo tutte le strade possibili, senza escludere lo sciopero degli scrutini". Lo dichiara il coordinatore nazionale della Gilda insegnanti, Rino Di Meglio, che oggi ha partecipato alla manifestazione a Bari. "Oggi - aggiunge Di Meglio - tutti i sindacati rappresentativi della scuola si sono uniti per difendere la scuola pubblica statale e la Costituzione violata da una riforma che vuole assegnare pieni poteri ai presidi e che prevede l'assunzione diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici attraverso albi territoriali. Il presidente del consiglio stia sereno - conclude Di Meglio - il disegno di legge lo abbiamo letto bene tutti: è vergognoso e va ritirato".

14:10 - "Oggi anche gli studenti sono scesi in piazza nella giornata dello sciopero generale della scuola. In 25mila a Roma, 20mila a Milano, 15mila a Bari, 5mila a Cagliari, 10mila a Palermo e 5mila a Catania, tutti in piazza per dimostrare una comune contrarietà alddl scuola del Governo Renzi, promuovendo gli spezzoni sociali La scuola e la democrazia sono #nellenostremani". Lo comunica la Rete della Conoscenza in una nota.

12:44 - "C'è la disponibilità del Senato a sentire i docenti che oggi hanno scioperato" ha detto il Presidente del Senato, Piero Grasso. "Perchè per la buona scuola - ha aggiunto - serve un confronto positivo per arrivare a soluzioni possibilmente condivise. La scuola è dei docenti e dei ragazzi ed è il futuro del Paese".

12:39 - A Trento studenti e insegnanti delle superiori questa mattina in piazza per protestare contro la riforma della scuola. Dopo alcuni piccoli cortei partiti dagli istituti scolastici della citta', alcune centinaia di studenti si sono concentrati in piazza Duomo per un presidio promosso dal sindacato autonomo degli insegnanti Delsa. I ragazzi sventolavano palloncini colorati. "Renzi ci vuole macchine, noi saremo difettosi", cosi' uno striscione preparato dal Coordinamento studenti medi. "Matteo ma ne hai parlato con tua moglie?", invece uno dei cartelloni preparati dagli insegnanti. In un altro striscione critiche al progetto sperimentale di trilinguismo ("meno italiano piu' ignoranti").

12:19 - "Ieri il Governo ha posto la fiducia spaccando il Parlamento, oggi il Paese ha sfiduciato il Governo sulla riforma della scuola" ha detto il leader della Fiom, Maurizio Landini, ricordando che il diritto allo studio "è uno di quelli fondamentali tutelati dalla Costituzione".

12:14 - Milano sono in piazza 30 mila persone, secondo i sindacati, per protestare contro la riforma della scuola. È quanto viene annunciato dal palco sotto l'Arco della Pace.

12:10 - Bari in piazza ci sono 25 mila persone, tra cui circa 5 mila studenti. Sono arrivati pullman da tutta la Puglia, dalla Basilicata e dalla Calabria. E tra l'80 e il 90% delle scuole pugliesi, sostengono i sindacalisti, sono rimaste chiuse. Le forze dell'ordine presenti sottolineano il comportamento corretto dei manifestanti che, in alcuni casi, hanno improvvisato danze e canti. Tra questi ultimi anche una versione rivista di "Bella ciao", diventa "Renzi ciao" per l'occasione. Tra i cori contro la riforma, anche quelli dedicati al ministro dell'Istruzione: "Giannini, Giannini, non siamo burattini", ha cantato il personale della scuola mentre dal palco molti sindacalisti hanno urlato "Renzi a casa", tra l'approvazione della folla.

11:48 - È superiore all'80% - secondo i sindacati - l'adesione allo sciopero generale di oggi a Torino contro la riforma della Scuola. Molti istituti sono rimasti chiusi. Il corteo, che ha attraversato le vie del centro, si concluderà in piazza Castello davanti alla prefettura dove sara' chiesto un incontro.

11:25 - Sono oltre centomila, secondo fonti della Cgil, i manifestanti che stanno sfilando per le vie del centro a Roma. "Oggi, 5 maggio, le scuole italiane sono chiuse". Così dal palco gli organizzatori hanno accolto i manifestanti che ancora stanno riempiendo Piazza del Popolo.

11:12 - "La buona scuola siamo noi": è lo striscione maggiormente ripetuto nel lungo e variegato corteo che sta attraversando il centro di Catania. Vi partecipano alcune migliaia di persone: sindacalisti, studenti, insegnanti, ma anche esponenti politici e disoccupati. Tra gli slogan più scanditi: "La scuola statale è patrimonio nazionale". Alcuni insegnanti hanno in mano un "campanaccio" da mucca, e una di loro spiega: "è la nuova campanella, povera come la scuola che disegnando il governo Renzi" che, sostengono altri suoi colleghi, "vuole privatizzare l'istruzione".

11:04 - Oltre cinquemila persone alla partenza anche a Cagliari da piazza Giovanni XXIII per una delle sette manifestazioni nazionali contro la Buona scuola di Renzi. In prima fila i sindacati con lo striscione "Sciopero generale, l'unione fa la scuola". Poi i lavoratori. Anche con messaggi molto chiari. "Non vi votiamo più. E siamo in tanti". Molto rumore: fischietti, ma anche trombe, tamburi e una chitarra. Quelli che fanno più chiasso naturalmente sono gli studenti: slogan, salti, piccole corse in avanti. Il corteo è lunghissimo: a supporto anche i metalmeccanici, giunti dal Sulcis con i loro caschi da lavoro. Tra loro anche gli ex Alcoa ed ex Ila di Portovesme.

10:53 - Con la riforma "si trasforma la scuola in una scuola che vale solo per quelli che hanno una condizione agiata mentre il grande tema è quello di una scuola pubblica che contrasti la dispersione". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al corteo romano dei sindacati e delle associazioni degli studenti. "Un governo che è solo riuscito a dire che non avremmo letto il ddl di riforma e che siamo degli squadristi è un governo che non ha argomento per difendere il suo provvedimento", ha proseguito la sindacalista sottolineando che "questo non è uno sciopero politico ma uno sciopero del personale della scuola. Io penso - ha concluso Camusso - che ci sia un'arroganza infinita, che è quella di rispondere ad una obiezione tirando dritto e in assenza di argomenti e di idee su come bisogna cambiare".

10:25 - Della riforma non mi piace l'atteggiamento culturale in questa circostanza, gli attacchi violenti ai sindacati e agli insegnanti. Oggi ho letto una frase, che poteva essere pronunciata dal ministro Moratti o dalla Gelmini, da parte della Giannini, che dice che questo è uno sciopero politico". Così il parlamentare Pd Pippo Civati che sta prendendo parte al corteo per la scuola a Roma. "Questo è uno sciopero non politico - ha aggiunto - perchè la politica non rappresenta più nessuno, perchè il Pd ha tradito i suoi impegni elettorali e ha fatto una riforma della scuola lontanissima dalla nostra cultura politica. Dopo l'Italicum questo è un ulteriore strappo ancora più duro perchè riguarda il futuro di questo paese, non è un fatto di corrente, non riguarda la vita parlamentare ma la storia dell'Italia nei prossimi anni".

10:15 - Dietro lo striscione "Sciopero generale l'unione fa la scuola 5 maggio 2015 riformiamola insieme" è partito da piazza della Repubblica a Roma il corteo organizzato dai sindacati. Sono molte migliaia i partecipanti che, mentre la testa del corteo è a Santa Susanna, continuano ad arrivare per unirsi alla manifestazione. In testa i leader sindacali, tra cui il segretario della Uil Carmelo Barbagallo.

Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo a Giovanni Minoli (ai microfoni di Radio 24) che gli chiedeva "perchè uno sciopero della scuola di queste dimensioni, con tutti i sindacati in piazza, non si vedeva da sette anni?" ha risposto: "Perchè da sette anni non ci si occupava di scuola per cambiarla". Il ministro Giannini ha detto di non aver fatto stime sull'adesione allo sciopero, perchè "spettano agli organizzatori". Comunque, ha spiegato, "abbiamo scelto lo strumento del ddl per la Buona scuola per tenere aperta la discussione. È l'apertura al miglioramento, perchè questo deve fare il Parlamento, portando anche le istanze della società. Sulla scuola lo facciamo e l'abbiamo fatto con convinzione, perchè è centrale. Da un anno è aperto il dibattito, continuiamo ad avere questa modalità di ascolto". E per quanto riguarda i poteri ai presidi? "Noi riteniamo - ha risposto Giannini - che il dirigente debba assumere funzioni di responsabilità che ogni leader educativo deve poter avere e a questo facciamo corrispondere un accuratissimo sistema di valutazione che già è partito".

Intanto nella notte c'è stato il blitz degli studenti di Università e scuole aderenti a Udu e Rete degli Studenti davanti al Ministero dell'Università e la Ricerca. Alcuni giovani hanno esposto uno striscione davanti alla sede del ministero, in Viale Trastevere a Roma, con la scritta "Vogliamo una scuola buona davvero", inscenando un flash mob le cui immagini sono state poi caricate su Youtube.
L'Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti medi hanno voluto così, si afferma in una nota, "dire no ai provvedimenti sulla Buona Scuola" e "ribadire la nostra totale contrarietà ai metodi che sono stati utilizzati da parte del Governo nella costruzione di questa riforma, gli stessi metodi che vorrebbero propinarci con la Buona Università".

ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Un manifesto con Matteo Renzi vestito da Napoleone e la data 5 maggio 2015 durante la manifestazione della scuola a Roma - 5 maggio 2015.

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Ilaria Molinari

Sono nata a Roma, ma Milano mi ha adottata ormai da tempo. Sono web content manager di Panorama.it e di Iconmagazine.it. Ma niente mi rilassa di più che cantare, leggere e viaggiare. Dunque canto, leggo, viaggio. "Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi" (Marcel Proust)

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