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Zig Zag, come funziona il nuovo scooter sharing romano

Numero dei mezzi, costi, aree coperte, sistema di prenotazione, sblocco e riconsegna. Le cose da sapere

«Prendimi, amami, lasciami». Non è un inno al libertinaggio, ma lo slogan di Zig Zag, la nuova offerta di scooter sharing appena lanciata a Roma. «Per avere a disposizione un tre ruote quando se ne ha bisogno, senza l’impegno di possederne uno, senza dover pagare l’assicurazione o le spese per mantenerlo» spiega Emanuele Grazioli, ideatore e amministratore del servizio assieme al socio e amico Diego Rocca.

«È innovativo, semplice ed economico» riassume Rocca. Innovativo perché gli scooter si cercano, prenotano e sbloccano tramite un’applicazione. Semplice perché tutto avviene in pochi passaggi. Economico perché i prezzi sono concorrenziali rispetto ad altri mezzi alternativi: 29 centesimi al minuto, 14,9 euro all’ora, senza costi di prenotazione. Con una finestra di mezz’ora per raggiungere il mezzo da quando lo si riserva.

Si comincia da Roma («ma il prossimo passo, nel 2017, sarà Milano» anticipa Grazioli a Panorama.it), perché con i suoi 2,3 milioni di automobili, bus e compagnia in circolazione, con le 250 ore passate in media nell’Urbe a sbuffare in coda da ogni suo abitante, sembrava un naturale e ovvio punto di partenza. L’ambizione è, un passo alla volta, raggiungere altri centri urbani nostrani, inclusi Torino e Firenze, fino a espandersi all’estero, da Madrid a Parigi, da Barcellona a Berlino e Monaco.

Concime di tanto ottimismo è una formula consueta, ma con alcuni punti di forza e accortezze rispetto alla concorrenza. Ecco tutti i dettagli.

I mezzi

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Si comincia con 200 Tricity 125 della Yamaha, che diventeranno più del doppio, 450, nel giro di pochi mesi. «Uno scooter che chiunque abbia la patente B può guidare con tranquillità perché è facile, intuitivo e stabile» dice Andrea Colombi, country manager della filiale italiana di Yamaha Motor Europe. Capace, aggiungono i gestori del servizio fuori dalle dichiarazioni ufficiali, di sopportare senza eccessiva fatica i sanpietrini, le irregolarità dell’asfalto capitolino e, cosa non di poco conto, le troppe buche che tormentano la quotidianità dei romani. Tre ruote? Meglio di due.

I requisiti

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Per poter salire a bordo di Zig Zag, è sufficiente avere compiuto 18 anni, possedere una patente di tipo A oppure B e una carta di credito. Il sistema accetta pure quelle prepagate, dimostrando una certa propensione ad accogliere i più giovani che magari non hanno in tasca un sistema di pagamento legato a un conto in banca e preferiscono un sistema più snello. Per iniziare, basta registrarsi gratuitamente sul sito Zigzagsharing.com oppure scaricare l’applicazione disponibile al momento per dispositivi Apple e Android, ovvero la stragrande maggioranza degli smartphone in circolazione, completando il processo dal telefonino.

Come iniziare

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Niente che ai normali utilizzatori di servizi di car sharing suonerà nuovo o particolarmente difficoltoso. È sufficiente lanciare l’applicazione e cercare il mezzo più vicino nei dintorni della propria posizione. Basta guardarsi intorno dentro una mappa interattiva. Una volta individuato e prenotato lo scooter, la app conduce fino a destinazione, suggerendo il percorso più veloce per raggiungerlo. Come detto prima, c’è una finestra di 30 minuti per salire a bordo.

Cosa fare una volta arrivati allo scooter

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La prima cosa da fare è sbloccare la sella. Per riuscirci, occorre digitare il pin ottenuto in fase di registrazione. È il sostituto della chiave tradizionale, il passe-partout per usufruire della flotta di Zig Zag. Nella sella ci sono due caschi (per un eventuale passeggero) e alcune fodera usa e getta perfette per chi non impazzisce all’idea di indossare qualcosa di portato in precedenza da molti sconosciuti. Piccola accortezza ma fondamentale prima di mettersi alla guida, è collegare il casco a un piccolo jack identico a quello delle cuffie dello smartphone. Un modo intelligente che segnala alla società che gestisce il servizio la presenza effettiva del casco, previene i furti ed evita che il passeggero successivo non possa utilizzare lo scooter perché privo della protezione obbligatoria per legge.

Le aree coperte

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Al momento del lancio, Zig Zag copre 33,5 chilometri quadrati di superficie cittadina, che coincide con la quasi totalità del centro e parecchio oltre. I fondatori assicurano che l’area sarà estesa con l’aggiunta di nuovi mezzi nella flotta. Inoltre, ed è questo forse il principale punto di forza del servizio, la collocazione dei Tricity 125 non è casuale. Vengono spostati da un gruppo di incaricati che garantisce così la loro effettiva capillarità, la presenza a distanze ragionevoli. Oltre a vigilare su eventuali danni, per evitare di tenere in strada un mezzo che sia all’altezza dei necessari requisiti di sicurezza (o ovvio decoro) per circolare.

Le istruzioni dettagliate

Il video qui sopra riepilogo quanto detto fin qui e aggiunge altri piccoli interessanti dettagli su dove lasciarlo una volta terminato il noleggio, come spegnerlo o segnalare eventuali danni. Per qualsiasi dubbio, niente paura. Zig Zag ha deciso di mettere a disposizione un servizio clienti attivo 24 ore su 24 che assiste i clienti in caso di necessità. «Potrai uscire con me e tornare con un altro senza scenate di gelosia», «Sarò solo tuo e di altri 4 milionidi persone» sottolineano con enfasi gli slogan del servizio. Puro spirito leggero da sharing economy, fiera vittoria dell’uso sul possesso.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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