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Tecnologia

Il video non è tuo? Attento, ora Youtube ti guarda

Un nuovo filtro avviserà gli autori originali di eventuali appropriazioni indebite su contenuti protetti da copyright

Prendere video coperti da diritto d'autore e ripubblicarli - aggiungendo magari un paio di scritte e una colonna sonora - è una pratica piuttosto diffusa nel mondo di Internet, soprattutto fra gli utenti di YouTube. D’ora in poi, però, sarà più difficile sfuggire alle regole del copyright.

Google ha infatti appena introdotto un nuovo tool di verifica in grado di effettuare la scansione automatica dei video pubblicati per comprendere se questi sono uguali o simili ad altri contenuti già presenti sulla piattaforma.

Un alleato per i creator famosi

Copyright Match Tool, questo il nome ufficiale del nuovo sistema di verifica, verrà reso disponibile per tutti i video pubblicati dai creator di punta (quelli per intenderci che dispongono di una user base di almeno 100 mila follower).

Gli artisti o gli YouTuber che ne faranno uso riceveranno delle notifiche nel caso venissero ravvisate copie sospette dei loro video pubblicati sul Tubo, così da poter intraprendere eventuali azioni. Legali, certo, ma anche di natura più soft, ad esempio contattare colui o colei che ha rubato il video o chiedere a YouTube la rimozione immediata.

Chi prima arriva meglio alloggia

Dal punto di vista tecnico, il controllo si basa su un’analisi cronologica dei contenuti pubblicati. YouTube, in pratica, sa chi è il primo utente ad aver caricato un determinato contenuto, valutando di conseguenza quelli successivi.

Naturalmente la "giurisdizione" è valida solo all’interno della piattaforma, senza alcun tipo di controllo incrociato su altri media. Chi ha pubblicato un video solo su Facebook o su Vimeo, insomma, potrebbe essere copiato su YouTube senza che quest’ultimo possa ravvisarne l’infrazione.

Un tentativo per scoraggiare interventi istituzionali?

Interessante notare come la nuova funzione arrivi a pochi giorni di distanza dalla decisione del Parlamento Europe di rinviare la delibera sulla nuova direttiva per il copyright.

Uno dei punti caldi del testo riguarda proprio la responsabilità legale per le piattaforme digitali che non impiegano tecnologie adeguate (ad esempio filtri) per individuare e bloccare il caricamento di contenuti protetti da copyright da parte.

Su questo fronte, lo ricordiamo, YouTube dispone già di un programma simile, denominato Contet ID che aiuta gli autori di contenuti originali a scovare i furbetti del copyright.

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Roberto Catania

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