Un’altra battuta d’arresto per SpaceX: anche il nono volo di prova del razzo Starship si è concluso con un fallimento. Dopo circa 30 minuti di volo, la navicella ha iniziato a perdere carburante, seguita da un incendio e, infine, da un ammaraggio fuori controllo. La missione, trasmessa in diretta streaming dall’azienda di Elon Musk, avrebbe dovuto concludersi con una discesa controllata e un ammaraggio nell’Oceano Indiano. Durata prevista: circa un’ora e mezza. Ma ancora una volta, la conquista di Marte dovrà aspettare.
Il razzo, alto 123 metri — quanto un edificio di 40 piani — è decollato dalla base texana poco dopo le 18:30 ora locale (le 1:30 in Italia). Il lancio era stato programmato in modo da poter osservare l’ammaraggio con la luce solare.
Il volo è durato circa 45 minuti. Ma già dopo la prima mezz’ora, con la perdita di carburante, era chiaro che anche questa missione si sarebbe conclusa negativamente. Finora Starship ha effettuato otto voli di prova: quattro riusciti e quattro terminati con esplosioni. In questa occasione, SpaceX ha testato per la prima volta la combinazione della navetta con il booster Super Heavy nella versione aggiornata Starship V2. Anche questo elemento è andato distrutto.
Il centro di controllo della missione ha perso il contatto con la navicella mentre questa perdeva carburante, si destabilizzava e rientrava nell’atmosfera in modo incontrollato, dopo aver sorvolato metà pianeta. Secondo le prime ricostruzioni, il razzo si sarebbe disintegrato sopra l’Oceano Indiano.
«Abbiamo ufficialmente perso il contatto con la navicella qualche minuto fa. È la fine del nono volo di prova», ha dichiarato Dan Huot, manager di SpaceX, durante la diretta streaming, parlando esplicitamente di un «rientro incontrollato» nell’atmosfera dello stadio superiore del razzo, che avrebbe dovuto concludersi con un ammaraggio pianificato.