Papa Leone XIV ha compiuto questa mattina una visita alla Moschea Sultan Ahmed di Istanbul, conosciuta in tutto il mondo come Moschea Blu, celebre per le oltre 21mila piastrelle di ceramica turchese che decorano pareti e cupole e per il primato architettonico dei suoi sei minareti, un unicum superato soltanto dalla moschea della Kàba alla Mecca.
Il Pontefice si è tolto le scarpe. Lo ha accolto il Presidente per gli Affari Religiosi della Turchia, Safi Arpagus, che lo ha accompagnato nel percorso interno. Il muezzin Asqgin Tunca ha raccontato ai giornalisti un breve scambio con il Papa: «Gli ho ricordato che questa è la casa di Allah e gli ho chiesto se desiderasse pregare. Mi ha risposto: No, oggi desidero solo osservare».
A differenza dei suoi predecessori Benedetto XVI e Francesco, Leone XIV non si è fermato per un momento ufficiale di preghiera. Secondo quanto riferito dalla Sala stampa vaticana, il Papa ha invece vissuto l’esperienza «in silenzio, in raccoglimento interiore e in ascolto, con profondo rispetto per il luogo e per la fede di coloro che qui si riuniscono per pregare».