Thom Yorke: una questione di ANIMA... - Recensione
THOM YORKE by ALEX LAKE
Musica

Thom Yorke: una questione di ANIMA... - Recensione

Nove canzoni tra rabbia, angoscia ed ironia: il viaggio di Thom nel buio di questo tempo

Thom Yorke è un sognatore inquieto, un visionario con sprazzi di genianlità che si saldano al senso di rabbia e angoscia per il futuro. Non il suo, ma quello generale, del mondo in tutte le sue sfaccettature. 

Anima, il nuovo lavoro, si sviluppa lungo nove tracce prodotte da Nigel Godrich, che ha rimesso in ordine le schegge digitali e le melodie concepite da Yorke negli ultimi tempi.

Schegge che sono diventate canzoni, canzoni alla Yorke, senza nessuna concessione melodica o "facilities" per l'ascolto. D'altra parte, lui e la sua band riempiono le arene proprio grazie a questo marchio di fabbrica che li fa essere mainstream senza concedere nulla al mass market. 

Anima è volutamente un disco di frammenti quasi inafferrabili con alcuni momenti di indiscutibile bellezza. Vedi il caotico finale di dell'iniziale Traffic. Intrigante anche l'atmosfera sospesa di Last I Heard, una delle migliori intuizioni del disco. 

Dawn Chorus è il punto più alto dell'album, con il parlato di Yorke che accompagna una intensissima sequenza di accordi. Eccellente. Ipnotica quanto affascinante I'm a very rude person, tutta giocata su una brillante linea di basso. The Axe è invece una riuscita rappresentazione del caos, tra suoni e campionamenti che, messi insieme, regalano un piacevole effetto straniante. 

Più che un album, un viaggio ispirato nel buio della modernità. Perfetto così. 

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Gianni Poglio