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7 città da scoprire lontano dai «luoghi comuni»

7 città da scoprire lontano dai «luoghi comuni»

Non vantano la stessa fama delle solite grandi capitali, anzi a volte sono destinazioni sconosciute. Eppure, stupiscono per le bellezze architettoniche, i monumenti storici, il contatto totale con la natura. Ecco le mete europee degne di una fuga. a prezzi accessibili, senza file, né folle.


A uno straniero che voglia andare oltre Roma e Milano, approfondire le meraviglie urbane sparse lungo la Penisola, difficilmente verrebbe da consigliare una gita a Trieste. Non perché la città adriatica non sia splendida, sospesa com’è tra la terra e il mare, nel suo equilibrio pregiato di storia medievale ed eleganza neoclassica. Il fatto è che l’abitudine orienta la mente, pilota l’immaginazione verso le solite note: fa suggerire Firenze o Napoli, probabilmente propendere per Venezia.

È partendo dall’Italia, scegliendola non come destinazione ma in quanto parametro, che si può leggere e decifrare la guida appena pubblicata dal magazine britannico The Spectator, che ha messo in fila una lista di mete europee non scontate, fuori dalle rotte del turismo di massa, dove concedersi un fine settimana o qualche giorno di relax. Approdi poco affollati, dai prezzi meno esosi rispetto alle capitali dei Paesi d’appartenenza, ricchi di bellezze ed eccellenze non molto conosciute. Proprio come nel caso del capoluogo del Friuli-Venezia Giulia, incluso nella rosa di nomi della pubblicazione inglese, assieme agli altri raccontati in queste pagine. Complici anche le pressioni ricevute da parte dell’Ue, il nostro governo ha fatto marcia indietro, consente di rientrare in Italia dal Vecchio continente, Svizzera compresa, senza obblighi di tamponi (e rischi di rimanere bloccati a lungo all’estero, a proprie spese). Basta esibire il green pass. È l’occasione perfetta per cambiare aria, assaggiare altre culture, allontanarsi da casa ma non troppo, salvaguardando il portafogli.

Per esempio, a meno di quattro ore di Milano, ecco Bregenz, in Austria: Salisburgo e Vienna sono da un’altra parte, nell’ordine a 300 e 600 chilometri di distanza, la cittadina si sviluppa sulle sponde del Lago di Costanza. Al momento fa abbastanza freddo, ma già da marzo le temperature cominciano a salire e una passeggiata tra il verde e l’azzurro permette di spezzare la routine. Chi preferisce un’attività indoor, non si annoierà: la Kunsthaus, il museo d’arte contemporanea, quest’anno celebra il suo quarto di secolo e lo festeggia con un ricco calendario di mostre e installazioni dal forte impatto, non solo visivo. Per esempio, Dora Budor, l’artista croata che vive a New York e che debutterà il 19 marzo, promette di giocare con risonanze, echi e rimbalzi acustici, per stimolare le orecchie oltre agli occhi.

Simile lo scenario lacustre a Losanna, nella vicina Svizzera. Non proprio una meta low cost, di sicuro più ragionevole come tariffe rispetto a Zurigo e Ginevra, entrambe nei primi dieci posti tra le città più care sul pianeta, secondo la classifica stilata dal magazine The Economist. Rimanendo nelle graduatorie compilate dai giornali, la rivista di tendenze Monocle ha definito Losanna, entusiasticamente, «la migliore cittadina al mondo». Tra le ragioni: i tanti collegamenti che la rendono raggiungibile con facilità, la gentilezza degli abitanti, l’aria pulita e il perenne contatto con la natura, sia con le sponde del lago che con le montagne.

Chi ha amato Parigi, si è sorpreso per quanto Lione le assomigli per morfologia e la superi per giovialità, s’innamorerà di Lilla, un fiore già nel nome: a dominare è lo stile fiammingo, la Grand Place rappresenta il riferimento e il punto di partenza per qualsiasi escursione, ogni anno nei dintorni si organizza un mercato delle pulci esagerato, ritenuto il più importante d’Europa.

Un appuntamento irrinunciabile per collezionisti a caccia di rarità e antichità. La città si trova a nord della Francia, nei pressi del confine con il Belgio, stato che ospita un comune per tanti più affascinante della capitale Bruxelles: Anversa, con il suo immane porto, tutt’altro che fondamentale per i turisti, ma indice della presenza dell’acqua a connotare il paesaggio, incluso quello osservabile dal Museum aan de Stroom, un museo di rocce rosse, capolavoro architettonico. Una dritta? Salite al decimo piano per ammirare il panorama, sul fiume e oltre.

Per quanti invece la Catalogna è giusto un sinonimo di Barcellona, meglio ricredersi: Tarragona, a un’ora di treno dalla città della movida spagnola, ancora meno in auto dal suo aeroporto dove atterrano le principali compagnie aeree low cost, offre mare, più quiete e vari monumenti d’epoca romana. E per dormire gli hotel a quattro stelle, con vista spiaggia, costano meno di 100 euro a notte per due persone.

La lista elaborata da The Spectator comprende altri due nomi inattesi: il primo è Treviri, in Germania. Dove si beve bene, perché si trova nella valle del fiume Mosella, punteggiata di vigneti. Qui nel 1818 è nato Karl Marx (la sua casa è oggi un museo), mentre nel 1986 vari siti della zona sono entrati a far parte del patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Comunque, nonostante la grande presenza di vestigia storiche, la città non si riduce a un regno di passato e nostalgia: una folta comunità di studenti la tiene sveglia fino a tardi.

Chiude la rassegna Maastricht, in Olanda, nota per il trattato-pilastro dell’Unione europea, che non è soltanto un territorio di burocrazie: possiede infatti una forte scena underground, non solo per i cocktail bar e i locali notturni, ma per la fitta rete di canali e tunnel sotterranei visitabili. Una sorta di Amsterdam del sottosuolo, ricca di iscrizioni, disegni e dipinti. Un mondo parallelo da esplorare nel silenzio, in penombra, tra luoghi dove il telefono non prende e il wi-fi non arriva. Una disconnessione obbligatoria che, già di suo, vale il viaggio.

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