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Vanessa Scalera: «Io e Imma Tataranni così simili, così diverse»

Vanessa Scalera: «Io e Imma Tataranni così simili, così diverse»

La protagonista della serie tv Rai Imma Tataranni – sostituto procuratore (record di ascolti) si confessa con Panorama

Tacco basso, jeans, silhouette da modella (so che questa descrizione la farà sussultare e non poco), sorriso accattivante. Eppure, se chiedi a Vanessa Scalera di parlare di sé, ti becchi come risposta, tra il divertito ed il malizioso: «E lo vengo a dire a te!». Sì, ci sta. È il sarcasmo, quella ironia tipica della gente del Sud, il tratto caratteriale comune tra l’attrice pugliese ed il personaggio di successo di Imma Tataranni- sostituto procuratore (la terza stagione con la regia di Francesco Amato e Kiko Rosati, produzione Rai Fiction – IBC Movie, sta sbancando l’auditel, con il 27,1% di share). «Vanessa Scalera è un’interprete, un’attrice di 46 anni, nata a Mesagne in provincia di Brindisi che già da bambina voleva fare questo mestiere. Era il mio sogno. Come tutti i bambini non avevo un piano B: io volevo fare quello che faccio e già allora sapevo che lo avrei fatto».

Ed il sogno che Vanessa adulta vorrebbe realizzare?

Il mio sogno nel cassetto si sta realizzando: fare in maniera continuativa questo mestiere.

Accanto ai sogni spesso si pongono i rimpianti. Lei ne ha?

Mah rimpianti nella vita ci sono, chiamali rimorsi, come vuoi. Certo, non mi fanno non dormire la notte. Nella mia vita rifarei tutto. Questo lo impari poi con gli anni, prima dicevo non avrei dovuto fare questo o quello. Ora non lo dico più. Quello che abbiamo fatto fa parte di noi. Se lo abbiamo fatto vuol dire che siamo stati noi ad agire e a volerlo fare, è stato il carattere, la vita di allora.

Lei ha vestito e veste i panni di donne ‘toste’ che però mostrano, più o meno velatamente, tante fragilità. Lea Garofalo, la mamma dell’Arminuta, Rea Silvia, Filumena Marturano, Imma Tataranni. Cosa ha dato di sé e cosa ha preso da loro?

Guardi, gli attori interpretano dei ruoli, cercano di diventare altro da sé. Poi è naturale che c’è un incontro con un personaggio che può avere delle caratteristiche simili alle tue e quindi le cavalchi ma senza ricalcare te stessa. Però la prerogativa di un attore è essere sempre diverso. Quando incontro un personaggio non parto mai da me. Parto dall’incontro con un altro essere umano.

Possibile che in Imma di lei e di lei in Imma non ci sia nulla?

In Imma di me c’è pochissimo: io per esempio non cammino in quel modo. Se devo trovare qualcosa che ci accomuna, sicuramente è l’etica. E’ un personaggio che ho costruito man mano attraverso le sceneggiature. Imma è una mia grandissima amica. Non sono io. Cerco di farmi sorprendere sempre da lei e di guardare oltre per evitare di replicarla. Posso comunque dirle che la mia malinconia, un tratto che mi contraddistingue, l’ho comunicata a lei.

In questa terza stagione vedremo una Tataranni diversa?

Se un personaggio ha successo non può cambiare, anche perché la linea è quella, deluderemmo il pubblico. Imma non può diventare un’altra persona. È sempre quella, con i suoi modi ruvidi, affronta la vita a muso duro, a volte ci si scontra con lei, non è morbida. Quello che abbiamo visto nelle due stagioni passate lo ritroveremo. Il carattere non cambia negli esseri umani, figurati se può cambiare nei personaggi.

Quindi nessun cambiamento nemmeno nel rapporto con il marito Pietro e con il maresciallo Calogiuri?

Beh… i rapporti si faranno più intricati, più complessi, più complicati.

Lei pensa che l’immagine della donna si sia modificata negli ultimi anni rispetto al passato grazie anche a tante fiction con donne protagoniste?

Penso che una serie televisiva non possa diventare il baluardo della lotta femminista, altrimenti vorrebbe dire che siamo messi davvero male!

Continuiamo a parlare di donne. Di femminicidi. Perché è così difficile estirpare questa barbarie?

Non so come si possa combattere un simile fenomeno, che si può ampliare coinvolgendo anche altri ambiti, penso al razzismo, alla xenofobia. Non sono un filosofo, non sono un sociologo. Potremmo fare una riflessione profonda noi essere umani, nelle nostre case. Dovremmo esercitarci alla comprensione, all’ascolto. Nelle scuole c’è l’impegno per sostenere le nuove generazioni. Puntiamo su di loro.

Che effetto le fa vedere in Italia due donne ai vertici della politica?

Dovremmo considerarla una cosa normale, non una conquista. Per me questa si chiama normalità. Quando inizieremo a trattarla come normalità, allora sì che avremo fatto un passo avanti. Tutte e tutti. Per me una donna o un uomo non fa differenza. Si tratta di meritocrazia.

A proposito di meritocrazia, per molti lei è stata scoperta ‘tardi’, dopo anni di gavetta

Ma meno male che mi avete conosciuto. (Ride). Meglio tardi che mai. Ovviamente scherzo. Tornando seri: credo nella meritocrazia, nell’impegno, vedo emergere nuovi volti, soprattutto donne, penso ad esempio a Barbara Ronchi (n.d.r. la cancelliera Diana in Imma Tataranni). Finalmente vedo attori potenti, giovani e meno giovani, che hanno voce. Non so se Imma Tataranni abbia aperto le porte a questo cambiamento. Quello che è accaduto a me è un segnale importante.

Lei è presente sui social, ma non chatta. Eppure non passa giorno che non si parli della Scalera su Instagram, X, Facebook.

Ma infatti me lo chiedo pure io: perché devo stare sui social se non ci sto. Ogni tanto metto una foto. Sai che c’è, io quasi quasi mi ci tolgo. Battute a parte, io sono un’attrice, non sono una influencer. Di sicuro però mi fa un enorme piacere sapere, perché lo so, che parlano di me, di noi e commentano. A tutte le età. E non posso che ringraziare il pubblico che mi fa sentire così tanto amata. La fatica legata al mio mestiere è ricambiata. Ed essere ricompensata così mi riempie di orgoglio.

Al di là dei social, con Imma la sua vita è indubbiamente cambiata. Per una persona così discreta e riservata come lei la notorietà è un danno?

È cambiata sì, ma non è che sono Damiano dei Måneskin che passeggio e stanno tutti ad aspettare me. Sono conosciuta e mi fa piacere.

Cosa consiglia a chi vuole intraprendere questa sua professione?

Io i consigli non li so dare. Ma se veramente capisci che quello è veramente l’unica cosa che vuoi fare nella vita, allora ti dico: studia, preparati e soprattutto leggi tanto. La lettura per un attore è fondamentale.

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