Tutto un altro Devil
Avete presente il Daredevil con Ben Affleck del 2003? Dimenticatelo: il Daredevil di Netflix, con Charlie Cox è tutta un’altra storia. Qualcuno dice che sia il giusto risarcimento ai fan dell’eroe non vedente nato dalla matita di Stan Lee e resuscitato da quella di Frank Miller: il film di Mark Steven Johnson invece era stato un flop.
Eroe o antieroe?
Il Daredevil televisivo è diverso, perché come ha spiegato lo showrunner Stephen DeKnight, Netflix gli ha permesso di entrare in “una zona più oscura”, rispetto alle altre produzioni Marvel: più che un eroe, l’idea era quella di dar vita a un antieroe.
Da sapere
La prima stagione di 13 episodi è disponibile su Netflix da aprile 2015: in Italia la possiamo vedere da oggi, 22 ottobre, giorno di lancio ufficiale della piattaforma di streaming nel nostro paese. La seconda arriverà l’anno prossimo.
Il cast
Charlie Cox veste i panni di Matt Murdock, avvocato di giorno e acrobatico giustiziere di notte. Con lui sul set, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Vondie Curtis-Hall, Bob Gunton, Élodie Yung e due comprimari di tutto rispetto: Vincent D’Onofrio e Rosario Dawson.
Gli autori
Il deus ex machina della serie è Stephen DeKnight, la cui firma è una garanzia. Prima di Daredevil ha prodotto Spartacus e lavorato alle serie Smallville, Buffy – l’ammazzavampiri ed Angel.
Che cosa hanno scritto
Lo stile pulp e la brutalità (la tortura è uno degli strumenti di Daredevil) mirano chiaramente a darci un più alto senso di realismo, che deve essere armonizzato con l’idea di un supereroe cieco che può arrampicarsi sui muri e dall’udito spettacolare che lo lascia a funzionare, tra le altre cose, come una macchina della verità umana. Cox offre il necessario mix di grinta e insicurezze in stile Marvel. (Brian Lowry, Variety).
In ultima analisi è molto… viola. Vorrebbe essere noir, ma – mancandogli la scrittura o la grinta per raggiungere tale scopo – appare più che altro melenso e sanguinario. (Tim Goodman, The Hollywood Reporter).
