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Regole e norme per la sicurezza dei voli civili in guerra ad Israele

Regole e norme per la sicurezza dei voli civili in guerra ad Israele

Quali sono le procedure da seguire per decolli ed atterraggio dei voli civili nel bel mezzo di una guerra

In caso di gravi crisi internazionali, come una guerra, che pongano minacce ai voli il sistema dell’aviazione civile mondiale reagisce rapidamente mediante l’emissione di Notam (Notice to air Missions – bollettini per gli equipaggi) vengono posti i divieti di sorvolo di alcune aree geografiche del tutto oppure al di sotto di una certa quota. Ma le contromisure non si limitano a questo e probabilmente molti lettori lo ricordano: una ventina d’anni fa i banchi dei check-in, gli imbarchi e la gestione dei bagagli dei voli da e per Israele erano segregati. Lo furono anche quelli per gli Usa all’indomani dell’undici settembre e, ancora prima, così vennero protetti quelli in partenza da aeroporti che tra i loro collegamenti vedevano città nordafricane negli anni Ottanta, dopo la strage di Lockerbie. Ma non soltanto: c’è stato un tempo, meno di vent’anni fa, quando anche i reparti volo della nostra Polizia effettuavano la “bonifica” dei sentieri di avvicinamento degli aeroplani di El-Al, la compagnia israeliana, assicurandosi che nelle vicinanze dell’atterraggio, quando l’aeroplano che arrivava era basso e lento, un perfetto bersaglio per i razzi lanciabili da una sola persona, tipo i ben noti Rpg che si tengono in spalla. Era, quello, un controllo che si faceva puramente a vista, segnalando alle pattuglie a terra l’eventuale presenza di persone che non fossero tecnici precedentemente riconosciuti. E se c’era anche soltanto il minimo sospetto l’aeromobile interrompeva la procedura di avvicinamento. Contro quel tipo di arma la prevenzione fa ancora oggi più del contrasto, anche perché i sistemi efficaci di protezione contro un piccolo missile terra aria hanno una diffusione limitata e un costo elevato, ecco perché si trovano in maggioranza su velivoli ed elicotteri militari anche se nel segmento dei jet d’affari, specialmente se destinati al trasporto di personalità, vengono richiesti sempre più frequentemente.

Ma per mettere in campo queste misure i vettori devono sborsare molti soldi sia in caso chiedano un servizio di bonifica, sia che vogliano installare un sistema di allarme a bordo che richiede, peraltro, studi dedicati per ogni singolo modello di aeroplano. Proprio EL-Al equipaggiò i suoi velivoli con sistemi antimissile nei primi anni Duemila e nel 2022 a valutarli per i suoi Airbus cargo fu Fedex, seguita da altri vettori, per aumentare la sicurezza degli equipaggi durante le operazioni in aree definite a rischio. L’alternativa è cancellare i voli per sicurezza riducendo la frequenza, come stanno facendo le principali compagnie aeree di tutto il mondo. Lo ha fatto Virgin Atlantic da Londra verso Tel Aviv mentre British Airways ha modificato la sua programmazione; lo stanno facendo tutte le compagnie americane operanti su Israele come United Airlines, Delta Air Lines e American Airlines ed anche Air France e Lufthansa . La compagnia aerea britannica Wizz Air ha confermato di aver cancellato i voli da e per Tel Aviv fino a nuovo avviso, mentre EasyJet ha sospeso i voli domenica e lunedì, aggiungendo che modificherà il suo programma per il resto di questa settimana. Ryanair ha dichiarato di essere stata costretta a cancellare un certo numero di voli da e per Tel Aviv nella giornata di ieri (lunedì) e ha consigliato ai passeggeri di verificare gli ultimi aggiornamenti sui voli.

Misure drastiche ma inevitabili, anche perché negli ultimi giorni l’aeroporto Ben Gurion è stato dichiarato bersaglio dalla stessa Hamas e nelle vicinanze del suo sedime sono caduti diversi razzi – o parti di essi – sfuggiti o neutralizzati dal sistema di difesa Iron Dome. Di fatto l’installazione a bordo dei sensori laser e anti-infrarossi (in sigla IRCM) consente di rilevare se un fascio concentrato di raggi infrarossi viene diretto contro l’aeroplano e, nel caso, di emetterne altrettanti e più potenti per confondere il sistema di puntamento a ricerca di calore oppure, come però avviene normalmente sui velivoli militari, di lanciare le “flare”, razzi che sviluppano molto calore e che alla vista ricordano i fuochi d’artificio, ma che possono ingannare il seeker – ovvero il sistema di ricerca del bersaglio – dei missili. Non è quindi un caso che in questo tipo di contromisure gli Israeliani siano, con gli americani, i migliori costruttori al mondo e che il mercato di questa nicchia dell’avionica si stia ampliando, soprattutto verso gli emirati. Ma, come detto in precedenza, si tratta di equipaggiamenti molto costosi che soltanto una piccola minoranza di velivoli civili possiede.

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