La passione per i videogame può essere estremamente costosa, soprattutto per quei giocatori che desiderano possedere fin dal giorno di lancio i nuovi titoli e che hanno modo, ogni mese, di consumare anche due o più prodotti delle tante case di sviluppo: facendo riferimento al mercato console, infatti, è necessario investire somme superiori ai cinquanta, sessanta euro per ogni nuovo gioco.
La risposta a questa situazione, proposta riadattando un fenomeno già noto nel mondo dell’intrattenimento, è stata la creazione di servizi di abbonamento, il primo è stato l’Xbox Game Pass, seguito dalla PlayStation Plus Collection, capaci di offrire vaste librerie di giochi in formato digitale ad un prezzo mensile e fisso.
La soluzione, fin dall’anno di lancio, il 2017, ha raccolto consensi nel pubblico di videogiocatori, che hanno trovato nell’abbonamento un modo per recuperare titoli più o meno datati oltre alle nuove uscite a prezzi decisamente competitivi e fissi.
A cadenza mensile le librerie degli abbonamenti rendono disponibili nuovi titoli, rimuovendone in contemporanea altri, e spesso, soprattutto nell’ecosistema Microsoft di Xbox e PC, inserendo fin dal primo giorno di lancio i nuovi titoli.
Il risparmio per il consumatore finale è stato fin dall’inizio enorme: al prezzo di due titoli i giocatori hanno avuto accesso per un anno a una libreria di giochi incredibilmente vasta.
Nel corso degli anni il fenomeno è diventato estremamente popolare e diverse realtà hanno tentato di proporre la propria soluzione in abbonamento, andando a darsi battaglia chi sul prezzo più competitivo, chi sulla possibilità di avere i giochi e salvataggi disponibili su più piattaforme, chi assicurando l’esclusività totale o temporanea di accesso a titoli di alto valore.
Durante questa competizione diversi servizi sono nati e falliti, ed altri hanno dovuto cambiare il proprio business model, in maniera più o meno radicale: ne è un esempio la recente dichiarazione di Phil Spencer, CEO di XBox, ad una testata asiatica legata al mondo del gaming, in si cui paventava un aumento del prezzo dell’Xbox Game Pass nel corso dei prossimi anni.
Seguendo un percorso già intrapreso da diversi servizi di intrattenimento che si affidano alla formula in abbonamento, Microsoft ha deciso di aumentare il costo del proprio servizio dopo aver radunato un’utenza abbastanza nutrita e fidelizzata e capace di supportare e finanziare le tante manovre compiute dall’azienda, come le recenti acquisizioni di case di sviluppo estremamente prestigiose.
Stando alle dichiarazioni del CEO Xbox, unite a diverse indiscrezioni e fughe di notizie, il servizio del Game Pass andrà ad aumentare ancora di prezzo con il passare degli anni. La domanda, a cui ad ora è ancora difficile poter rispondere, è se e per quale tipo di utenza questo servizio resterà ancora una soluzione vantaggiosa, e se il prezzo sarà comunque abbastanza competitivo rispetto all’acquisto dei singoli titoli da attirare nuovi clienti.
