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Kiev ha i carri armati Usa Abram ed è corsa contro il tempo per usarli

Kiev ha i carri armati Usa Abram ed è corsa contro il tempo per usarli

I tank promessi sono stati consegnati ma l’inverno ed il gelo sono alle porte

I primi carri armati M1 Abrams di fabbricazione americana sono stati consegnati in Ucraina. Dopo che la notizia era stata annunciata dai media specializzati, ieri l’evento è stato confermato direttamente dal presidente Volodymyr Zelensky che si è congratulato con l’amministrazione Biden poiché la consegna è cominciata con mesi di anticipo rispetto alle stime iniziali, ma soprattutto in tempo per essere utilizzati nella controffensiva di Kiev contro le forze russe prima dell’inverno. Secondo alcuni funzionari della Difesa Usa, nei prossimi mesi saranno inviati in Ucraina altri carri armati M1, per un totale di 31 esemplari. Ovviamente Zelensky non ha fornito ulteriori dettagli, ma pare che la prima consegna sia di otto o dieci esemplari, pari a ciò che occorre per equipaggiare due squadre d’assalto.

Al momento i militari ucraini formati all’utilizzo dei carri americani sono gli istruttori, pertanto, è facile prevedere che prima di vederli in azione passerà ancora qualche settimana, ma che poi gli M1 vengano usati per facilitare la penetrazione, ed eventualmente riconquistare, il territorio controllato dai russi nelle regioni orientali e meridionali dell’Ucraina, dove i combattimenti proseguono da mesi senza grandi progressi. Tuttavia, la scorsa settimana, in occasione di un’intervista televisiva a una rete occidentale, Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina, ha ricordato che gli Abrams dovrebbero essere schierati “per operazioni molto specifiche e ben congegnate”, per evitare che vengano localizzati ed essere distrutti. Il numero uno dei servizi segreti militari di Kiev ha infatti spiegato: “Se venissero semplicemente mandati in prima linea per cercare di sfondare le difese russe”, non durerebbero a lungo sul campo di battaglia. Devono quindi essere utilizzati in quelle operazioni che puntino alla massima resa, condotti da personale molto ben preparato”.

Ex alti ufficiali militari americani con esperienza sugli M1 affermano che potrebbe volerci del tempo prima che gli Abrams vengano inviati sul campo di battaglia, poiché le truppe devono assicurarsi prima di avere gli elementi di supporto necessari all’impiego (rifornimenti a Heavy Fuel, ovvero cherosene, reti di comunicazione dati, copertura radar), e soltanto dopo potranno decidere dove e quando i veicoli saranno più efficaci. Fino ad allora è probabile che la posizione dei carri armati sia mantenuta segreta poiché le forze ucraine non vogliono iniziare a perderli a causa di attacchi di precisione russi prima che siano effettivamente utilizzati in battaglia.

Il presidente Biden e il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin hanno intanto dichiarato che l’arrivo degli M1 in territorio ucraino rappresenta uno sforzo straordinario da parte degli alleati occidentali in risposta alle incessanti pressioni dell’Ucraina per consegnare un’arma potente con mesi di anticipo rispetto al previsto, peraltro cambiando radicalmente la loro posizione rispetto a pochi mesi prima della decisione di mandare gli Abrams, ovvero circa un anno fa quando gli alleati si erano opposti all’invio di carri armati di fabbricazione occidentale in Ucraina, preoccupati perché ciò avrebbe portato la Nato verso un coinvolgimento più diretto nella guerra, intensificando ulteriormente le tensioni con il presidente russo Vladimir Putin. Ma già nella tarda primavera di quest’anno le truppe statunitensi avevano iniziato ad addestrare le forze ucraine alla condotta e alla manutenzione degli Abrams, organizzando un corso accelerato di 12 settimane che si è svolto nelle basi americane della Germania.

Con questa consegna si sblocca anche la fornitura massiccia di carri Leopard 2 tedeschi e sarà completata quella da parte della Gran Bretagna, che a maggio aveva consegnato almeno 14 esemplari dei suoi carri armati Challenger 2. Kiev ha sempre affermato di aver bisogno di almeno 300 unità per poter condurre con efficacia la sua controffensiva, ma finora ne ha ricevuti solo circa la metà. Se le forze ucraine disponessero di un tale numero di carri armati, avrebbero a disposizione il 50% in più di quelli prodotti in un anno da mosca, ovvero circa 200 unità. Ora la guerra è anche contro il tempo: da una lato la necessità di addestrare e organizzare le truppe per sfruttare al meglio gli M1, dall’altra riuscire a farlo prima che autunno e inverno congelino un fronte lungo oltre mille chilometri protetto da campi minati e da trincee nelle quali i russi mantengono le loro posizioni.

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