E’ iniziata questa mattina ora italiana una nuova era dell’esplorazione spaziale. Dopo diversi rinvii, finalmente il più potente razzo mai costruito dalla Nasa, lo Space Launch System (Sls), è partito dal Pad 39B del Kennedy Space Center per la missione Artemis 1, un volo di prova rischioso, e per questo ritardato più volte, necessario per inviare una capsula spaziale di nuova generazione fino alla Luna e ritornare. Il carico utile di questo volo è il modulo Orion, che seppure senza equipaggio ci dirà, attraverso oltre mille sensori, se il sistema è pronto per poter accogliere gli astronauti.
Così questa prova intorno alla Luna sta per essere fatta più o meno con le stesse modalità con le quali, oltre mezzo secolo fa, volò la missione Apollo 8, che però a bordo portava uomini come Jim Lovell, lo sfortunato comandante di Apollo 13. Ma allora non c’erano sistemi telemetrici in rado di inviare migliaia di parametri contemporaneamente, e neppure riserve di energia come quelle presenti sullo Sls e su Orion. E se tutto filerà liscio, la Nasa sarà pronta a riportare gli astronauti sulla superficie lunare entro il 2025.
Derrol Nail, il commentatore della diretta trasmessa dalla Nasa, nel momento del lancio ha esclamato: “Decollo di Artemis 1, ci alziamo insieme, torniamo sulla Luna e oltre.” E pochi minuti dopo, il direttore del lancio Charlie Blackwell-Thompson si è rivolto alla squadra del controllo missione con queste parole: “E’ il vostro momento, facciamo tutti parte di qualcosa di speciale, il primo lancio di Artemis è il primo passo per riportare il nostro Paese sulla Luna e su Marte e ciò che abbiamo fatto oggi ispirerà le generazioni a venire”.
Lo Sls è alto 98 metri, leggermente più corto dei Saturno V, ma più potente: al decollo sviluppa 3,9 milioni di tonnellate di spinta, la maggior parte prodotti dai suoi propulsori a propellente solido. Anche la navicella spaziale Orion è più grande della Apollo del 30% ed è progettata per trasportare quattro astronauti. Il suo scudo termico è largo 5 metri ed è il più grande che abbia mai volato nello spazio. Il modulo di servizio, che fornisce potenza e propulsione, è costruito da Airbus e fornito dall’Agenzia spaziale europea (Esa).
