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Apple multata per 98 milioni dall’Antitrust per abuso di posizione dominante : cosa cambia (e cosa no) per gli utenti

Apple multata per 98 milioni dall’Antitrust per abuso di posizione dominante : cosa cambia (e cosa no) per gli utenti

L’Antitrust multa Apple per 98,6 milioni: accertato l’abuso di posizione dominante sull’App Tracking Transparency dell’App Store iOS

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha inflitto ad Apple una sanzione da oltre 98 milioni di euro per abuso di posizione dominante. Al centro del provvedimento c’è l’App Tracking Transparency (ATT), la funzione introdotta nel 2021 che, al primo avvio di un’app scaricata dall’App Store, consente agli utenti di accettare o rifiutare il tracciamento delle attività a fini pubblicitari.

Secondo l’Antitrust italiano, le modalità con cui Apple ha imposto l’ATT agli sviluppatori configurano una condotta restrittiva della concorrenza. La decisione arriva al termine di una lunga istruttoria, avviata anche a seguito di segnalazioni del settore e condotta in coordinamento con la Commissione europea, altre autorità nazionali e il Garante per la protezione dei dati personali.

L’istruttoria dell’Antitrust e il ruolo degli sviluppatori

Nel provvedimento si ricostruisce come l’App Tracking Transparency abbia avuto un impatto rilevante sui modelli di business basati sulla raccolta e monetizzazione dei dati. Tra i soggetti che hanno segnalato la questione figura Meta, che nel corso di un’audizione del 27 settembre 2022 ha contestato la scelta di Apple di applicare regole più stringenti per l’acquisizione del consenso al tracciamento.

Nel 2024 l’Autorità ha inoltre coinvolto direttamente il mercato italiano, chiedendo a 1.959 sviluppatori attivi sulle piattaforme Apple di spiegare l’impatto della funzione ATT sulle proprie attività. Sono state richieste valutazioni anche a editori e all’associazione di settore IAB Italia, per ricostruire gli effetti economici e concorrenziali della misura.

Le conclusioni dell’Agcm sull’App Tracking Transparency

Al termine dell’istruttoria, l’Antitrust ha concluso che «le condizioni dell’App Tracking Transparency sono imposte unilateralmente, sono lesive degli interessi dei partner commerciali di Apple e non sono proporzionate per raggiungere l’obiettivo di tutela della privacy». Secondo l’Autorità, nell’ordinamento europeo la protezione dei dati personali è già garantita dal Gdpr in vigore dal 2018.

Nel provvedimento si sottolinea che Apple, in qualità di proprietaria e gestore dell’App Store, avrebbe potuto assicurare lo stesso livello di tutela della privacy prevedendo per gli sviluppatori una modalità alternativa, come la possibilità di ottenere il consenso alla profilazione in un’unica soluzione, senza introdurre restrizioni ulteriori legate alla propria posizione dominante.

La sanzione e il riferimento al diritto europeo

La multa ammonta a 98.635.416,67 euro ed è motivata dalla violazione dell’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, relativo all’abuso di posizione dominante nel mercato della fornitura di piattaforme per la distribuzione online di app su sistema operativo iOS.

Già nelle settimane precedenti alla decisione, Apple aveva espresso in una nota la propria contrarietà all’indagine, ribadendo che l’App Tracking Transparency è stata accolta positivamente dagli utenti e sostenuta da associazioni e autorità impegnate nella tutela della privacy. Secondo l’azienda, le pressioni esercitate in Italia e in altri Paesi europei potrebbero portare al ritiro della funzione, con conseguenze per i consumatori europei.

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