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Il paradosso del 5G: gli smartphone ci sono (guardali tutti) ma la copertura di rete è ancora limitata

INCHIESTA SUL FUTURO DELLE TELECOMUNICAZIONI – TERZA PUNTATA

La rete 5G in Italia è ancora ai blocchi di partenza: la copertura è bassa e bisognerà attendere il 2021 per la sua piena diffusione. In compenso i dispositivi dei grandi marchi sono già pronti. Piani (e tariffe) di Tim, Vodafone, Wind-Tre, Iliad e Fastweb.


Il 2020 doveva essere l’anno del 5G anche in Italia, un progetto iniziato con l’assegnazione delle frequenze nell’ottobre 2018. Un’asta “stellare” che ha portato nelle casse dell’erario 6,5 miliardi di euro, il 130% in più della base di partenza. A farla da padroni, come era logico che fosse, sono stati i big della telefonia mobile nazionale TIM e Vodafone, ma si sono assicurati un futuro in questo ambito anche Wind-Tre, Iliad e Fastweb. I piani di sviluppo del 5G non si sono interrotti, ma la pandemia di coronavirus ha sicuramente rallentato il calendario degli operatori che potrebbero non effettuare il lancio in grande stile della nuova infrastruttura di rete, programmata inizialmente entro questa estate. Nonostante la situazione non semplice gli investimenti vanno comunque avanti come ha confermato il presidente di Huawei Italia Luigi De Vecchis a margine della recente comunicazione dei risultati finanziari dell’azienda cinese nel nostro paese. «Un’azienda, quando ci sono turbolenze di mercato, o chiude o continua a investire per mantenere la leadership tecnologica e continuare a competere mettendo in campo qualità e credibilità. Intendiamo affrontare il futuro rendendo i sistemi più competitivi anche dal punto di vista della usabilità e dell’impatto ambientale. Gli investimenti pensati in un clima diverso possono essere orientati in altri campi ma rimangono inalterati. Non intendiamo abbassare la guardia. In Italia vogliamo rafforzare in particolare il rapporto con le università: la ricerca è l’essenza della crescita economica per un paese e di quella industriale per un’azienda».

A confermare l’impegno preso sul rollout del 5G è anche Vodafone che per prima ha acceso 5 città italiane il 5 giugno dell’anno scorso: Milano (e 28 comuni dell’area metropolitana), Roma, Torino, Bologna e Napoli. In occasione del taglio ufficiale del nastro Aldo Bisio, Amministratore delegato di Vodafone Italia aveva dichiarato che «il 5G apre la strada a una nuova era di servizi per lo sviluppo digitale del Paese. Servizi per i consumatori, per i cittadini e per le imprese, che espanderanno le possibilità dei singoli e delle comunità e renderanno possibili nuovi e più efficienti modelli di business. Ci aspettiamo una crescita esponenziale dei nostri servizi, con un profondo impatto sociale ed economico». Dunque, nonostante il Covid-19 Vodafone ha confermato che raggiungerà la copertura dei 100 maggiori comuni italiani entro il 2021.

Il paradosso del 5G: gli smartphone ci sono (guardali tutti) ma la copertura di rete è ancora limitata


Il piano di TIM dovrebbe essere altrettanto ambizioso, stando agli annunci l’azienda già ha avviato il 5G in 9 città: Roma, Torino, Firenze, Napoli, Genova, Sanremo, Monza, Brescia e Bologna, rendendo disponibili servizi per cittadini e imprese con velocità fino a 2 Gigabit al secondo. TIM prevede di raggiungere prossimamente altre nuove città tra queste Milano, Verona, Ferrara, Matera e Bari oltre a progetti specifici per le grandi imprese. L’obiettivo del Piano Strategico 2020-2022 presentato recentemente dall’azienda prevede la copertura 5G totale della popolazione entro il 2025/2026. Inoltre potranno beneficiare del 5G molti comuni avvalendosi anche di connessioni superveloci grazie alla soluzione Fixed Wireless Access (FWA), ovvero quelle che portano la banda larga in modalità senza filo.

E’ al lavoro anche il terzo operatore nazionale, con una nota riferisce infatti che «Wind-Tre sul 5G è ben posizionata, grazie ai 6 miliardi di investimento in 5 anni. La rete è già ‘5G ready’ sull’intero territorio nazionale da gennaio e quando saranno disponibili gli smartphone che supportano lo standard di quinta generazione, potremo offrire il 5G in tutta Italia. Al momento siamo in fase di test sul campo. Le prime applicazioni, che sfrutteranno le possibilità offerte dall’Enhanced Mobile Broadband (velocità di download e upload) come, ad esempio, e-gaming, video streaming di altissima qualità e servizi di security avanzati, e le funzionalità 5G, come i veicoli a guida autonoma, potranno partire quando tutta la rete sarà 5G, cioè quando sarà disponibile la tecnologia Stand Alone», fa sapere l’azienda guidata da Jeffrey Hedberg.
Confermano gli impegni presi anche Iliad e Fastweb ma con approcci diversi, il primo avrà una sua rete mobile per il 5G con qualche ripetitore attivo già entro la fine dell’anno, la seconda sfrutterà almeno all’inizio la nuova infrastruttura per fornire connettività “senza fili” a posto della fibra ottica come già accaduto in fase di test a Bolzano e Biella.

Dunque a oggi la situazione appare estremamente frastagliata e ancora molto parziale. Se le aziende di telefonia mobile hanno già messo il piede sull’acceleratore sul 5G proponendo un’ampia offerta di smartphone di ultima generazione, all’atto pratico i consumatori possono sfruttare i benefici di questa rete in modo fortemente limitato. Come abbiamo visto sono ancora molto poche le città raggiunte dal 5G e con coperture ancora a macchia di leopardo. La verità è che l’adozione su vasta scala del 5G sarà piuttosto lenta. Secondo il rapporto della GSM Association, nel 2025 la nuova rete sarà adottata solo per il 50% nei paesi asiatici più evoluti, al 48% in Nord America e in Europa non si andrà oltre il 34%, mentre il un numero complessivo di utenti raggiungerà quota 1,8 miliardi di persone (su 8 miliardi). Non sorprende quindi che probabilmente bisognerà attendere il 2026 per avere una capillare copertura del 5G su tutto il territorio italiano da parte di tutti gli operatori mobili.

Conviene quindi aspettare? Senza dubbio sì, anche perché attualmente le reti di nuova generazione sono in via di sviluppo in 34 nazioni e ad eccezione della Corea del Sud e di alcune città degli Stati Uniti e della Cina, poco si può attualmente fare con un telefono 5G anche all’estero. Resta comunque essenziale investire in questa nuova rete mobile che rappresenta un eccezionale volano per il paese, per le aziende e presto anche per i consumatori.

Nonostante il Covid-19 e la partenza al rallentatore della rete, i numeri sono già da record

L’emergenza Covid-19 che sta mettendo a dura prova i reparti sanitari di quasi tutti i paesi del mondo ha bloccato la filiera e rallentato l’ascesa degli smartphone 5G – il focus è su questi ultimi perché sono e saranno i device più interessati dal passaggio dal 4G, senza però tralasciare l’ampio elenco di oggetti hi-tech che lanceranno l’Internet delle Cose e le infrastrutture che consentiranno servizi finora inediti – ma la prima ondata è arrivata comunque e con numeri che, a prescindere dagli sviluppi del virus, certificano come l’anno in corso passerà alla storia per essere quello della svolta 5G. La società di analisi Strategy Analytics ha riportato che nel primo trimestre 2020 sono stati distribuiti 24,1 milioni di smartphone, cifra più alta di quanto fatto nell’intero anno scorso (18,7 milioni le unità piazzate). A trainare il comparto c’è (ovviamente) la Cina, con Stati Uniti, Giappone, Corea dl Sud e Germania che sono gli altri mercati principali, anche se ben distanziati dal leader, mentre nel giro del prossimo triennio guadagneranno posizioni India e Indonesia. Spostando l’attenzione sui produttori, Samsung tira le fila grazie alle proprie reti di distribuzione che gli hanno consentito di spedire tra gennaio a marzo scorso 8,3 milioni di pezzi, seguita da Huawei, che primeggia in Cina, e dalla sorpresa Vivo, altro brand del paese del Dragone che si sta affacciando sui mercati europei. Nel complesso, con l’eccezione di Samsung che ha in mano circa un terzo del mercato, le aziende cinesi dominano la scena, a testimonianza del buon lavoro realizzato dagli operatori nazionali, che prima di tutti si sono mossi per salire sul redditizio treno del 5G.

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OnePlus 8 e 8 Pro

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Le tre versioni di Samsung Galaxy S20

Il paradosso del 5G: gli smartphone ci sono (guardali tutti) ma la copertura di rete è ancora limitata

Le tre versioni di Samsung Galaxy S20

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LG V60ThinQ 5G

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Nokia 8.3 5G

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Oppo Find X2 Pro

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Motorola Edge+

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Huawei P40 Pro

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Huawei P40 Pro

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Huawei P40 Lite 5G

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TCL 10 5G

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TCL 10 5G

Il paradosso del 5G: gli smartphone ci sono (guardali tutti) ma la copertura di rete è ancora limitata

Xiaomi Mi 10 Lite 5G

Il paradosso del 5G: gli smartphone ci sono (guardali tutti) ma la copertura di rete è ancora limitata

Realme X50 Pro


Gli smartphone 5G sul mercato

Ma quali sono, oggi, i dispositivi 5G sul mercato italiano? E quanto occorre per averne uno? La risposta alla prima domanda non c’è, nel senso che essendo una tecnologia in divenire, gli smartphone 5G disponibili aumentano col passare delle settimane. E proprio in virtù della crescita dell’offerta c’è stato un ampliamento della fascia di prezzo, in principio circoscritto a cifre vicine o superiore ai mille euro. A sparigliare le carte sono arrivate Xiaomi e TCL, coppia cinese che, oltre a modelli più ambiziosi, hanno lanciato varianti di medio livello con connettività 5G – Xiaomi Mi 10 Lite 5G e TCL 10 5G – proposte a prezzi molto allettanti: il primo parte da 369,90 euro nel taglio da 6GB di RAM e 64GB di storage, l’altro da 399 euro con lo spazio di archiviazione che sale a 128GB (arriva a luglio). Al duo si è aggiunta Huawei con il P40 Lite 5G, in vendita a 399,90 euro. Ampliando il raggio d’azione, da Samsung a OnePlus, passando per la ritrovata Motorola, LG e Nokia, come pure le agguerrite Oppo e Realme, e senza dimenticare la stessa Huawei (all’appello manca ancora Apple e Google), tutti i principali brand di telefonia mobile hanno in catalogo smartphone di fascia alta e cartellino pesante con connettività 5G a bordo. Un elemento sempre più comune che in quanto tale sposta la scelta del modello su altri fattori, come design, dimensioni schermo, chip, autonomia, ricarica veloce, audio, colorazioni e costo.

Dov’è il 5G in Italia

Non siamo certo all’altezza della superpotenza d’Oriente ma anche in Italia il 5G ha già fatto capolino in determinate aree del paese. Le sperimentazioni sono partite negli anni scorsi con Tim e Vodafone, che si sono quasi spartite le zone di competenza. La prima ha avviato le operazioni a Torino, Genova, Brescia, Sanremo, Roma, Bari e Matera, oltre a San Marino, mentre la seconda si è concentrata su Napoli, Bologna, Torino e soprattutto Milano, dove la connessione 5G è disponibile in buona parte dell’hinterland cittadino (qui l’elenco dei centri abitati); WindTre ha collaborato con istituzioni e università locali per dei test a L’Aquila e Prato, Fastweb si è mossa tra Roma, Cagliari, Genova e l’accoppiata Bari-Matera, senza dimenticare che della partita è pure Iliad. Se le premesse fanno ben sperare per il futuro a medio e lungo termine, al momento le reti di quinta generazione coprono una porzione di territorio ridotto, dove la stabilità è traballante. Per l’utente medio, perciò, non è ancora il tempo di valutare l’acquisto di uno smartphone 5G, ma ciò non significa non considerare l’altra faccia della medaglia, cioè il miglioramento delle prestazioni. In assenza di problemi di budget, allora, non c’è motivo per dover rinunciare a un telefono dotato di modem 5G con cui scaricare in una manciata di secondi video per i quali bisogna altrimenti attendere alcuni minuti, anche se ci si trova in luoghi congestionati (al netto che per bisognerà attendere diversi mesi per tornare in stadi, palazzetti e piazze affollate).


Le tariffe

Ultima carta da considerare, ma non certo per importanza, è la tariffa telefonica, con Tim e Vodafone che hanno presentato le prime offerte. Per le famiglie sono due le offerte TIM 5G con velocità fino a 2 Gbps: TIM Advance 5G proposta a 29,99 Euro/mese con 50 GB, chiamate e SMS illimitati, video HD e Ultra HD e a 39,99 Euro/mese, TIM Advance 5G Unlimited con GB, chiamate e SMS illimitati, video HD e Ultra HD oltre al roaming incluso in Europa, negli Stati Uniti, Canada, Svizzera e Principato di Monaco. Per i clienti più giovani e attenti all’innovazione tecnologica TIM offre la velocità 5G inclusa anche nell’offerta TIM YOUNG (per under 30). A 14,99 euro/mese l’offerta TIM Young prevede: 60GB alla velocità del 5G, Giga illimitati per social, chat e musica, minuti e SMS illimitati e anche TIMMUSIC Platinum inclusa. Anche Vodafone si rivolge agli unger 30 con Shake it Easy (60GB più minuti e sms illimitati) da 14,99 euro al mese, e agli over 60 con Vodafone Facile (4GB a 12,99 euro mensili). Tra le altre formule c’è l’abbonamento Red Unlimited Smart (40GB a 18,99 euro) e le tre versioni di Infinito (standard, Gold e Black Edition) che si differenziano per i GB disponibili nei paesi extra europei e vanno da 26,99 a 39,99 euro al mese.

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