Home » Tempo Libero » Cultura » Il colore dell’anno 2026 è un bianco: Pantone sceglie “Cloud Dancer”. Ecco perché

Il colore dell’anno 2026 è un bianco: Pantone sceglie “Cloud Dancer”. Ecco perché

Il colore dell’anno 2026 è un bianco: Pantone sceglie “Cloud Dancer”. Ecco perché

Pantone annuncia il Color of the Year 2026: “Cloud Dancer”, un bianco morbido e bilanciato che riflette il bisogno di calma, nuovi inizi e leggerezza culturale

Il colore che dovrà raccontare il 2026 non è davvero un colore. È un’intenzione. Una pausa necessaria. Un foglio lasciato bianco non per mancanza di idee, ma per farle respirare. Pantone ha annunciato il suo Color of the Year: Cloud Dancer, una tonalità di bianco morbido e sospeso che sembra arrivare esattamente nel momento in cui ne avevamo bisogno.

Il Pantone Color Institute lo definisce “un’influenza calmante in una società che sta riscoprendo il valore della riflessione silenziosa. Un bianco fluttuante intriso di serenità, che incoraggia il vero rilassamento e la concentrazione, permettendo alla mente di vagare e alla creatività di respirare, lasciando spazio all’innovazione.” Un manifesto, più che una palette.

Il colore dell’anno 2026 è un bianco: Pantone sceglie “Cloud Dancer”. Ecco perché

Il bianco che non gela

Il punto è proprio questo: Cloud Dancer non è il bianco asettico del tech, quello che sterilizza anche le emozioni. È un bianco con temperatura umana, un equilibrio tra caldo e freddo che racconta un nuovo modo di stare al mondo. Un movimento lento, misurato, quasi una controrivoluzione culturale in un’epoca che pretende velocità.

Dopo anni dominati da colori energici, vitaminici, spesso scelti per scuoterci o rassicurarci, Pantone vira verso un bianco che invita alla sottrazione. Un ritorno all’essenziale, ma non minimalista: contemplativo. Cloud Dancer suggerisce di togliere, non di rinunciare. Di creare spazio.

Laurie Pressman, Vice Presidente del Pantone Color Institute, lo sintetizza così: “Simile a una tela bianca, Cloud Dancer simboleggia il nostro desiderio di un nuovo inizio. Rimuovendo strati di pensieri obsoleti, apriamo le porte a nuovi approcci. Una tonalità di bianco arioso che apre lo spazio alla creatività, permettendo alla nostra immaginazione di vagare affinché nuove intuizioni e idee audaci possano emergere e prendere forma.”

È poesia applicata al design.

Le mode l’avevano già intuito

Era nell’aria. Le piume vaporose viste al Met Gala, con l’apparizione iconica di Diana Ross e il suo treno da 18 piedi, erano già nuvole performative. Emma Stone aveva attraversato Venezia indossando Louis Vuitton come fosse immersa in una luce lattiginosa. Rosalía aveva scelto un bianco meditativo, sospeso, durante la promozione di “Lux”. La moda aveva già cominciato a parlare la lingua di Cloud Dancer quando ancora non aveva un nome.

La casa come rifugio visivo

Anche il design d’interni si prepara ad accoglierlo. Cloud Dancer è un bianco che “porta chiarezza senza freddezza, struttura senza severità”, perfetto da abbinare a materiali che hanno un battito: legno, pietra, tessuti grezzi. Non scolpisce gli ambienti, li accompagna. È il colore che si posa come una luce buona, quella che non annulla ma rivela.

Perché proprio adesso

La scelta del colore dell’anno, spiega Pantone, non nasce solo da moodboard e ricerche visive. È soprattutto un’osservazione antropologica, una lente sul mondo. E il mondo, oggi, chiede tregua. Dopo il Mocha Mousse del 2025, caldo e consolatorio, e il Peach Fuzz del 2024, morbido e rassicurante, il 2026 chiede respiro. Una pausa bianca. Una nuvola che danza.

Cloud Dancer non è un non-colore: è un gesto. Un invito a fermarsi, nonostante il caos, per poter ricominciare davvero. Un bianco che non cancella: prepara il terreno. Il 2026, insomma, avrà un colore che parla sottovoce ma non passa inosservato. Un bianco che non è silenzio: è intenzione. Quella di ricominciare a vivere, a pieni polmoni. Pantone lo chiama Cloud Dancer. Ma potrebbe essere tranquillamente chiamato il colore dei nuovi inizi.

© Riproduzione Riservata