Gaetano Ciocca (1882-1966) era un ingegnere di Garlasco arruolatosi volontario nella Grande Guerra, quando elaborò l’idea della strada guidata. Ai piedi delle montagne del fronte si rese conto che le operazioni di trasbordo di armi e materiali tra la ferrovia e le trincee erano un punto debole della catena logistica. Le strade tortuose, la necessità di spostare grandi quantità di carico dai vagoni ai lenti e poco capienti camion costituivano un tappo di bottiglia che influiva pesantemente sulle capacità offensive degli Italiani.
Nel dopoguerra, Ciocca maturò il progetto che avrebbe permesso di eliminare questi problemi. Di relativamente semplice costruzione, la strada guidata o guidovia consisteva in un sistema ibrido tra ferrovia e strada ordinaria. Un binario in calcestruzzo con un’unica guida al centro, alla quale si ancoravano due ruote gommate collegate all’asse anteriore di un camion che poteva trasportare più rimorchi. Progettata per avere curve ad angolo limitato, la strada guidata costava molto meno della ferrovia, sia in termini di realizzazione che di manutenzione ed era molto rapida da costruire. Il progetto di Ciocca vide grande interesse da parte del governo fascista, che pensò alla sua applicazione soprattutto nelle colonie, dove le opere infrastrutturali e il terreno difficile avrebbero pesato in modo significativo sul bilancio dello Stato. L’invenzione di Ciocca prese forma nella seconda metà degli anni ’30. A Pavia fu posato un tratto circolare di 28 metri di raggio dove per la prima volta transitò un camion. Ma fu nel 1937 che la strada guidata vide la luce in via sperimentale a Roma nell’attuale quartiere di Montespaccato. Qui il binario in cemento della larghezza di 2,70 metri con la guida spessa 66 cm fu posato con curve, scambi e ponti nel terreno concesso dal marchese Fogaccia, presidente degli industriali del calcestruzzo. Il 15 dicembre 1937 la strada guidata sperimentale entrò in funzione di fronte a Mussolini ed alle autorità, che videro un convoglio trainato da un autocarro Fiat 634 agganciarsi al binario di cemento trainando numerosi vagoni rimorchio. Il sogno di Ciocca, ingegnere eclettico che nel dopoguerra si dedicherà allo sviluppo urbanistico della ricostruzione, sarà tuttavia destinato a svanire per le vicende che interessarono le colonie italiane d’Africa. Nel 1941 l’ultima colonia, l’Eritrea, fu persa e la strada guidata non vide mai la luce. Un sistema simile, ma che utilizzava veicoli ferroviari su pneumatico, fu realizzata al santuario della Madonna della Guardia presso Genova e funzionò dal 1929 al 1967. Era un impianto precursore di alcune moderne linee metropolitane su ruote gommate.
