Enrico Di Lauro X Factor 13
Ufficio Stampa Sky/Virginia Bettoja
Televisione

X Factor 13, Enrico Di Lauro: "Seawards, tifo per voi"

Intervista al secondo eliminato del talent show di Sky Uno, del team di Malika Ayane. "Con lei ho avuto un buon rapporto. La mia introversione mi ha penalizzato"

Da cantante di strada alle esibizioni sul palco di X Factor 13. Nell’arco di pochi mesi Enrico Di Lauro ha fatto uno di quei tripli carpiati che capitano una volta nella vita. “Ma non ho mai perso di vista l’obiettivo: faccio musica perché ne ho bisogno”, spiega a Panorama.it il giorno dopo l’eliminazione, raccontando sogni, timori e sfide vinte. La sua avventura nel talent show di Sky Uno è durata appena due puntate e nonostante gli sforzi, suoi e del suo giudice, Malika Ayane, il sogno di arrivare in finale si è schiantato al secondo ballottaggio nell’arco di sette giorni. 

Enrico, partiamo dalla fine. Dopo l’eliminazione, hai detto: “Non so cosa farò, ma avrà a che fare con la musica”. Ci hai riflettuto questa notte?

No, non mi sono chiarito le idee. Ho avuto poco tempo per pensarci. Ma di sicuro tornerò a scrivere musica: il mio sogno è continuare a far sentire le mie canzoni.

Tornerai a fare il busker?

Sono sincero: non so se tornerò a cantare in strada, ci devo pensare un po’.

Due ballottaggi in una settimana e poi l’eliminazione. Te l’aspettavi?

Non mi aspettavo di uscire. Ma sono soddisfatto di ciò che ho fatto: mi porto il ricordo di essere stato su un palco così importante e poi ho imparato la pazienza, a sorridere di più e ho tirato fuori un po’ di me.

La tua introversione ti ha penalizzato?

Chi ha un carattere più aperto, ha più porte aperte, è chiaro. Ma io sono così, forse mi sono penalizzato da solo.

Sfera Ebbasta ieri sera ha detto che da te si aspettava di più: dopo il rischio eliminazione della prima puntata, secondo lui avresti dovuto tirare fuori le palle.

Per capire cosa intendeva dire, avrei dovuto parlare con lui. Purtroppo non c’è stato tempo e modo. È una critica che tengo lì sul comodino, poi magari la tiro fuori più avanti.

Pensi che i brani assegnati fossero giusti per te?

Il primo era un po’ piatto, del secondo forse mi ha penalizzato l’arrangiamento. Se avessi potuto scegliere gli arrangiamenti, forse le cose sarebbero andate diversamente.

Col tuo giudice, Malika Ayane, che rapporto hai instaurato?

È stato buono. Mi è sempre sembrata aperta, genuina, disponibile nelle spiegazioni. Spero di parlarci presto.

Come hai vissuto la vita nel loft?

L’ho vissuta male, soprattutto la prima settimana perché mi sentivo stretto, volevo decidere io cosa fare, dove andare e non potevo. Mi è mancata la mia privacy.

Chi pensi che arriverà in finale?

I miei favoriti sono i Seawards, per la melodia nelle loro performance, l’uso della chitarra. Loro suonano il mio genere.

La prima cosa che farai appena torni a casa?

Andrò a fare una passeggiata al parco: ho bisogno di respirare un po’.

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Francesco Canino