Serie tv: le migliori del 2017
Tim Vision
Televisione

Serie tv: le migliori del 2017

Tempo di classifiche: tra conferme e molte sorprese, ecco le 15 + 1 serie tv dell'anno

Ammettiamolo: stare dietro a tutte le serie tv che potrebbero piacerci è praticamente impossibile. Sono tante (troppe?) e il tempo è tiranno almeno quanto il Re della notte di Game of Thrones o i comandanti di The Handmaid’s Tale. Ma il bello dello streaming è che possiamo rivedere una serie anche mesi e mesi dopo la messa in onda. Ed ecco, in tempi di feste, a cosa può servire un catalogo delle 15 (+1) serie tv del 2017 da portarsi dietro anche nel 2018. Tra conferme e (molte) sorprese.

Da 1 a 5

1. Startup (Amazon)
Prendete una città tentacolare come Miami e 4 personaggi disposti a tutto per denaro: avrete StartUp, la prima serie che gira attorno all’universo affascinante (e un po’ oscuro) delle cryptovalute come il Bitcoin. I dialoghi tra i protagonisti, volendo, funzionano anche da tutorial per chi ancora non avesse ancora capito a diavolo serve una moneta virtuale e perché - tanto per dire - un Bitcoin oggi è arrivato a 10000 euro. Non sarà la tv pedagogica del maestro Manzi, ma funziona.

2. Stranger Things 2 (Netflix)
E’ il 1984 e gli abitanti di Hawkins, Indiana, sono ancora sotto shock a causa degli orrori del malvagio Demogorgone e dei segreti nascosti nel Laboratorio di Hawkins. Will Byers è stato portato in salvo lontano dal Sottosopra, ma non c’è pace: un entità sinistra, ancora più grande minaccia i sopravvissuti… Alla seconda stagione la serie ha ottenuto un successo persino maggiore dell’esordio, diventando un vero e proprio fenomeno di culto.

3. Good Behavior (Tim Vision)
Letty Raines (Michelle Dockery) è un’artista del furto da poco uscita di prigione per buona condotta, con l’intenzione di ottenere nuovamente la custodia di suo figlio Jacob di 10 anni. Durante un furto in una camera di albergo, Letty si trova costretta a nascondersi in un armadio e origliare una conversazione tra due individui. Scoprirà ben presto che un uomo ha assoldato un sicario professionista per uccidere la moglie. Lei cercherà di fermare l’omicidio entrando in contatto con il killer Javier Pereira (Juan Diego Botto): tra i due si sviluppa ben presto un legame molto forte, fatto di seduzione, passione, ricatti, trasgressione e, forse, anche amore, mentre un’agente dlel’FBI (l’ottima Anne Dowd) si mette sulle loro tracce. Tratta dai racconti di Blake Crouch (Wayward Pines), ha visto all’opera alcuni tra i più bravi registi tv americani.  

4. Sense8, stagione 2 (Netflix)
In attesa del finale, che vedremo nel 2018, val la pena di rivedere la seconda stagione della serie diretta da Lana Watchoski. Come nella prima, i protagonisti sono Will (interpretato da Brian J. Smith), poliziotto di Chicago; Riley (Tuppence Middleton), deejay islandese; Nomi (Jamie Clayton), hacker transessuale di San Francisco; Lito (Miguel Ángel Silvestre), attore messicano gay; Kala (Tina Desai), chimica di Mumbai; Sun (Bae Doona), donna d'affari di Seul esperta di arti marziali; Capheus (Toby Onwumere che ha sostituito Aml Ameen), autista di matatu a Nairobi; Wolfgang (Max Riemelt), piccolo criminale di Berlino. E da questa stagione anche l’attrice italiana Valeria Bilello.

5. The Handmaid's Tale (Tim Vision)
Ho avuto un altro nome, ma è proibito adesso". Così Difred (Elizabeth Moss) introduce The Handmaid’s Tale, la serie tv di 10 episodi basata sul romanzo distopico di Margaret Atwood, che ha vinto ben 8 Emmy nel 2017 ed è già stata annoverata tra le migliori produzioni tv di sempre. Siamo nella Repubblica di Gilead, ovvero quel che resta degli Stati Uniti d'America, in un futuro non troppo lontano, dopo che un gruppo di estremisti religiosi ha preso il potere imponendo la sottomissione alle donne e la morte a scienziati, omosessuali, ribelli e chiunque non segua i precetti. Una società oscurantista e sterile, dove alle poche donne in grado di avere figli viene imposto con la violenza il ruolo di ancelle e madri surrogate presso le famiglie dei nuovi potenti. Ma c'è una resistenza in atto…

Da 6 a 10

6. American Horror Story 7 (Fox)
Per molti americani l’orrore si è materializzato lo scorso novembre, quando Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali: e allora perché non usarlo come pretesto per una delle serie horror più viste e famose? Ryan Murphy non ci ha pensato due volte e ha messo il faccione del neo-presidente Trump in American Horror Story Cult, la settima stagione della serie, in onda dal 6 ottobre su Fox. Naturalmente The Donald, per quanto possa essere sgradito ad alcuni, occupa gli incubi dei protagonisti della serie solo per un po’. Altri sono i mostri in agguato…

7. Animal kingdom 2 (Infinity)
Un clan criminale con a capo una donna spietata. No, non siamo a Gomorra, ma a Oceanside, la mecca californiana dei surfisti. Ed è proprio sul lato oscuro di una famiglia di surfisti e della loro madre-padrona, che si basa Animal Kingdom, la serie ispirata all’omonimo film del 2010, che vede protagonista una formidabile Ellen Barkin.

8. The good fight (Tim Vision)
Il successo di una serie tv si intuisce non solo dagli ascolti, ma anche dagli spin-off, che genera. E The Good Fight, la nuova serie in streaming su Tim Vision è il segno del successo di The Good Wife, la serie che ha chiuso i battenti l'anno scorso dopo 7 stagioni. Il trait d'union tra le due produzioni è Christine Baranski nei panni dell’avvocatessa Diane Lockhart, che stavolta dovrà vedersela con i “demoni” dell’America di Trump.

9. Better Call Saul 3 (Netflix)
Torna Saul Goodman, lo scaltro avvocato di Walter Hill, prima che perdesse la sua innocenza. Ma la storia per ritmo e narrazione si distacca abbastanza dall'originale. Come ha scritto Vox: “Se Breaking Bad è, essenzialmente, una tragedia shakespeariana di un uomo buono distrutto dal suo tragico errore, che lo ha ridotto al peggio di sé, Better Call Saul è, in fondo, una tragedia greca, di una figura impotente catturata nella morsa del destino e sballottato dagli dei. In questo caso gli dei sono autori televisivi, che senza pietà lo trascinano verso il luogo dove sarà quando lo incontriamo in Breaking Bad“.

10. Game of thrones 7 (Sky)
Come finirà tra Jon Snow e Danaerys? Riuscirà l’esercito dei non morti ad abbattere la barriera di ghiaccio? E avverrà finalmente l’incontro tra Cersei e Danaerys? Sono alcuni degli interrogativi a cui ha risposto la settima stagione del Trono di spade, a un passo dall’addio che dovrebbe avvenire nel 2019, quando andrà in onda l’ottava e ultima stagione.

Da 11 a 15

11. Suburra (Netflix)
E venne il giorno di Suburra, la serie: a lungo annunciata, come la risposta “de Roma” (e di Netflix) a Gomorra, è arrivata in tv con tutto il carico di suggestioni del libro di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini a cui si è ispirata: un crime all’italiana, figlio di Romanzo Criminale ma anche di tanta cronaca recente (Mafia Capitale, ndr).

12. Sneaky Pete (Amazon Prime Video)
Marius (Giovanni Ribisi), piccolo truffatore, assume l'identità del suo compagno di cella, Pete, e si "riunisce" con la di lui famiglia, che non ha motivo di sospettare che non sia la persona cara da tempo persa. Quando un gangster (Brian Cranston) tiene in ostaggio suo fratello a scopo di estorsione, Marius deve trovare un modo per liberarlo e allo stesso tempo far sì che le sue bugie non vengano scoperte. Nel frattempo, i suoi nuovi "parenti" gli danno un assaggio della famiglia amorevole che non ha mai avuto. Ma nascondono segreti e bugie che minacciano di trascinare Marius in un vortice pericoloso come quello da cui sta fuggendo.

13. Twin Peaks (Sky)
Confermato il vecchio (strepitoso) cast, Lynch ha voluto rimpolparlo, chiamando a raccolta un po’ di amici come Monica Bellucci, Amanda Seyfried, Jennifer Jason Leigh, Naomi Watts, Trent Reznor e Laura Dern. Ma gli occhi sono tutti per il protagonista Dale Cooper, interpretato ancora una volta da Kyle MacLachlan - e gli altri volti storici della serie, da Mädchen Amick a Sherilyn Fenn e Sheryl Lee, fino a Ray Wise.

14. When we rise (Sky)
Perché a giugno si celebra il Gay Pride? Quando sono cominciate le rivendicazioni dei diritti civili delle persone LGBTQ? A rispondere a queste e altre domande per una volta non è un talk show, ma When We Rise, la miniserie tv di 4 episodi con Guy Pearce e prodotta da Gus Van Sant.

15. Atlanta (Fox)
Dopo Empire e Power, un’altra serie tv ci porta alla scoperta del luccicante mondo dell’hip hop americano. Si intitola Atlanta, come la capitale della Georgia, ed è stata creata da Donald Glover, che ne è anche protagonista. Premiata agli Emmy, ha una struttura da comedy ma non è pensata come la classica sitcom: lo humour è piuttosto la chiave per affrontare temi drammatici in modo spiazzante.

Bonus Track

16. Crisis in Six Scenes (Amazon Prime Video)
E alla fine anche Woody Allen disse di sì alla tv. Dopo tanto (bel) cinema, l’82enne regista e attore ha scritto, diretto e interpretato la sua serie tv: si intitola Crisis in six scenes e sarà disponibile in Italia in streaming su Amazon Prime Video. Commedia pura, nello stile del vecchio Allen, con una girandola di protagonisti tra cui spicca un’insospettabile Miley Cyrus.

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Eugenio Spagnuolo