L'abbraccio di chef Cannavacciuolo a Giovanni
Televisione

MasterChef 5 saluta il filosofo Giovanni

Nella serata che ha ospitato il Maestro Vissani a lasciare il grembiule è stato uno dei personaggi più controversi dell'edizione

Ha lasciato col fiato sospeso il finale della serata di MasterChef andata in onda giovedì 4 febbraio su SkyUno. Dopo un Pressure difficilissimo a doversi giocare il grembiule sono stati i grandi amici Lorenzo e Mattia che, però, sapranno solo la prossima settimana chi dei due dovrà lasciare la gara. Non è, però, stato solo questo il colpo di scena di una serata all'insegna delle sorprese.

Mistery in barattolo

I dieci aspiranti cuochi rimasti in gara hanno trovato la prima delle sorprese già sotto alla Mistery Box. Dieci misteriosi barattoli sigillavano altrettanti sconosciuti ingredienti. Ai cuochi il compito scegliere un numero libero di confezioni e di cucinare con tutto quello che c'era dentro.

A rendere più avvincente la prova ci ha pensato "Il prestigiatore della cucina italiana" Bruno Barbieri che ha eseguito la gara con gli aspiranti cuochi a dimostrare che in cucina tutto è possibile anche se dentro ai barattoli si è trovata anguilla e testicoli di toro da abbinare in un unico piatto.

La migliore è risultata essere la sempre più lanciata Alida che ha servito un'originale zuppa in barattolo vincendo la gara e aggiudicandosi un fondamentale vantaggio per l'Invention Test.

A tavola con Gianfranco Vissani

Ci sono pochi nomi della gastrononia italiana che nella stessa misura vantano celebrità pop e alta cucina, reverenza da parte dei critici, ma anche del grande pubblico per una vita dedicata al meglio del made in Italy: tra questi pochi eletti c'è senz'altro il Maestro Gianfranco Vissani che è stato ospite di MasterChef.

Ad incontrarlo per primo Alida che, in dispensa, ha potuto scegliere tra tre differenti piatti super elaborati di Vissani per utilizzare gli stessi ingredienti dello chef in una ricetta originale. La giovane aspirante cuoca ha selezionato la cloche che conteneva, tra glia altri, capasanta, zucchina col fiore, frutto della passione, coriandolo, polvere di canna bruciata, muschio e zucca. Ingredienti difficili e particolari "Chi ha mai usato il muschio - si è chiesta ad un certo punto Erica - se non per fare il presepe?".

La difficoltà è stata subito chiara con tutti gli aspiranti chef piuttosto in difficoltà nel risolvere una prova che li metteva a confronto con "Conoscenza delle materie prime e tecniche d'esecuzione". Gli unici a centrare l'obiettivo e convincere in primis Vissani sono stati Rubina e Dario, che ha vinto con tanto di plauso del Maestro. Davanti ai giudici sono, invece, finiti Lucia, Mattia e il filosofo Giovanni che ha dovuto lasciare MasterChef privando di quel pizzico di filosofica poesia il talent che con lui si era riempito di contenuti e di suggestioni. Abbiamo incontrato Giovanni a poche ore dall'eliminazione.

L'intervista

Con il tuo addio a MasterChef se ne è andato un personaggio tanto controverso quanto, che di certo ha arricchito e dato spessore culturale a nero di seppia, polenta e persino alle palle del toro. Da dove nascevano le idee dei tuoi piatti e - come dire - la loro 'poetica' ?

C'era tanta preparazione alle spalle. A telecamere spente ragionavo molto sui piatti. La sera in camera da na parte avevo il libro di Bottura e dall'altra quello di Nietzsche. C'è tanto lavoro dietro e tanta riflessione.

Che cosa ha rappresentato per te MasterChef?

All'inizio era un gioco poi vedendo i primi risultati è divento una sfida adesso spero che diventi qualcosa di molto più bello. Adesso è ancora presto fare un saldo positivo o negativo dell'esperienza, di certo non mi aspettavo di essere così bersagliato sui social ed in tv. Vorrei, con calma, portare avanti la mia filosofia di cucina con più serenità. 

Per un intellettuale come te non deve essere stato facile approciarsi allo stress di una simile gara. Come hai vissuto l'esperienza, tu portatore sano di 'filosofia commestibile'?

E' stato molto difficile e a un certo punto ho anche pensato di mollare. Credo che MasterChef sia uno dei contesti meno filosofici possibili. La gara è dura, i giudici non aiutano, i tempi della tv sono spietati e parlare alla gente è stato molto complesso. 

Tre immagini che useresti per descrivere l'esperienza di una gara come MasterChef.

La messa in onda è stata una tempesta che ti bagna per quanto le persone care ti dicano di lasciare stare ti bagni lo stesso

La registrazione è stata un'incognita; davanti alle telecamere non sapevamo davvero nulla del nostro destino

ora c'è la quiete dopo la tempesta. Stamane mi sono svegliato molto più tranquillo

Ora si aprono i casting per la prossima edizione. Se tu potessi diventare coatch di un aspirante concorrente che consigli gli daresti?

Di portare avanti un'idea perché non basta solo la tecnica. Bisogna portare nella trasmissione una storia, un messaggio una concezione di una cucina alternativa. Tra tutti i candidati c'era qualcuno che era più bravo di me, ma io ero più personaggio e sono stato scelto.

A MasterChef conta più la strategia o la bravura in cucina?

E' un giudizio personale ma secondo me è più sbilanciato verso la strategia. La cucina ha un ruolo tutto sommato relativo.

In gara sono rimasti i più bravi o i più scaltri?

I più bravi e i più scaltri: fammi essere diplomatico

Chi, al netto delle amicizie, guardando la trasmissione da spettatore, ha più le carte in regola per vincere l'edizione?

Io ho sempre detto che il quinto MasterChef sarà Alida poi c'è Erica e poi Rubina. Tutte donne sul podio 

Quale, tra i tuoi piatti filosofici, è quello del quale sei più fiero?

Quando Lucio Fontana incontra Shopenhauer. E' stato un piatto bello ed intelligente. Ciò che mi spiace è che io sia passato per un personaggio spocchioso e aristocratico e non sia stato compreso il mio senso d'ironia e di autoironia 

Paella alla valenciana

Anche l'edizione numero 5 ha messo in scaletta un viaggio all'estero. Questa volta i 9 aspiranti MasterChef sono volati a Valencia dove si sono messi alla prova con la tradizionale paella alla valenciana un piatto simbolo stesso della città e della sua cultura. "Un tempo - ha spiegato Toni Monolu, uno dei massimi esperti iberici di paella - la mattina si andava in campagna solo col riso, l'olio e il sale e si metteva nella paella quello che la natura offriva". Da qui la nascita di quel riso ricco e buono che fa rima con Spagna.

Dario, vincitore dell'Invention ha scelto per la sua brigata Alida, Lorenzo e Mattia e ha poi mandato Rubina dritta al Pressure Test lasciando l'altra squadra con Erica, Lucia, Maradona e Sylvie. Il compito delle due brigate era quello di preparare una paella valenciana e una a fantasia per 25 esperti del piatto.

Ad Alida ed Erica la responsabilità di fare la spesa nel ricchissimo mercato di Valencia per la paella creativa. Sebbene i blu di Dario abbiano lavorato compatti e creato una paella fantasia apprezzata degli invitati il miglior piatto della tradizione è stato cucinato da Lucia e Maradona in forma smagliante che hanno regalato la vittoria ai rossi mandando gli altri al Pressure. Dario, capitano dei blu, poteva scegliere chi salvare della propria squadra e, senza ipocrisie, ha messo al sicuro se stesso, mandando Alida, Lorenzo e Mattia al Pressure insieme a Rubina.

Pressione da room service

Per la prima volta nella storia di MasterChef la prova finale non si è svolta in studio, ma ancora a Valencia presso l'Hotel Las Arenas. Mentre i 4 giudici si rilassavano nella suite presidenziale gli sfortunati si sono trovati nelle cucine professionali del grand hotel con il compito di vedersela con la fantasia dei giudici desiderosi di farsi coccolare dal room service, una delle mansioni meno amate dagli chef di tutto il mondo che devono essere in grado di soddisfare capricci ed urgenze di viziatissimi ospiti.

I grembiuli neri hanno dovuto vedersela prima con 4 differenti tapas, poi con pasta all'arrabbiata seguita da tortilla di patate con cipolle caramellate e Caesar Salad. Una corsa contro il tempo che ha sfinito i ragazzi arrivati con i nervi a fior di pelle davanti ai giudici. Un pianto liberatorio ha infatti salutato la salvezza di Rubina e Alida mentre Mattia e Lorenzo, i due grandi amici veneti, si sono trovati faccia a faccia nell'incertezza di chi dovrà lasciare la gara. Il verdetto, infatti, verrà dato, in studio, la prossima settimana.

Il faccia a faccia tra Mattia e Lorenzo
MasterChef/Facebook
Il faccia a faccia tra Mattia e Lorenzo

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Barbara Massaro