Il trono di spade: le ragioni del successo
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Il trono di spade: le ragioni del successo

È una delle serie Tv più amate del momento, almeno per quattro motivi

Mettiamo da parte i premi vinti e i milioni di spettatori incollati alla televisione: per capire veramente il successo del Trono di spade basta scambiare quattro chiacchiere con chi l'ha visto e constatare con quanto trasporto racconta i protagonisti che più ama, quelli che detesta e i momenti che l'hanno fatto alzare dal divano applaudendo d'entusiasmo.

È qualcosa che accade raramente e che spiega come mai i fan statunitensi, che hanno gustato il finale della seconda stagione domenica scorsa, e quelli italiani, che lo faranno stasera su Sky Cinema 1, non vedono l'ora che i prossimi mesi passino veloci per immergersi nuovamente in un universo fantasy ormai capace di rivaleggiare con quello del Signore degli anelli.

Manca ancora la data ufficiale di debutto della terza stagione, ma David Benioff e D. B. Weiss, creatori della serie per HBO, sono già al lavoro. Inutile sottolinearlo, le aspettative che gravano su di loro sono pazzesche, ma per reggerne il peso basta che non tradiscano le principali ragioni del loro successo.

1 – Viva la Khaleesi, viva Tyrion Lannister!
Se gli sceneggiatori non sono dannatamente in gamba, i loro personaggi rischiano di essere tagliati con l'accetta, di servire giusto a mandare avanti la trama. Qui invece sono (quasi) tutti splendidamente raccontati, ricchi di sfaccettature e incapaci di lasciare indifferenti, che si amino o si odino. Hai sempre voglia di scoprire cosa succede loro ed è sempre facile riannodare i fili della memoria quando serve farlo. È il segreto per tenere insieme una trama complessa e stracolma di linee narrative.

2 – Anche l'occhio vuole la sua parte
Non è esattamente il massimo del realismo, ma si sa che in televisione (come al cinema) il livello medio di sex appeal è fuori scala. Nel Trono di spade è difficile che un uomo importante sia brutto ed è praticamente impossibile che le donne siano meno che fotomodelle. Il fatto poi di spogliarle con una certa frequenza ha innegabilmente contribuito al successo della serie, ma ciò che conta, per la sua qualità, è che molti nudi non sono smaccatamente ruffiani.

3 – La guerra non è una cosa pulita
Quando vengono sfoderate le spade c'è sempre molta gente che muore male, senza contare certe frasi piuttosto crude e un paio di scene decisamente toste dal punto di vista psicologico (un protagonista su tutti: re Joffrey). Ma che battaglie e intrighi di corte siano una realtà pulita è una frottola che molto cinema recente ci ha raccontato. Nel Trono di spade la violenza è all'insegna del realismo e, come nel caso di nudi e sesso, non è gratuita. È un'ottima cosa ed è interessante notare che da tempo non si vedeva qualcosa di simile, su piccolo come su grande schermo.

4 – Se fai una cosa, falla bene
Regia, produzione, recitazione: il livello è altissimo. Un tempo si sarebbe detto "hollywoodiano", se non fosse che da qualche anno la mecca del cinema ha smesso di fare le cose per bene e capita che spenda montagne di quattrini per realizzare zozzerie. Non scopriamo oggi che, fatte salve alcune nobili eccezioni, l'eccellenza d'oltreoceano s'è trasferita su piccolo schermo. ll trono di spade conferma alla grande: il suo universo narrativo è diventato un luogo tangibile e credibile, abitato non da attori ma da persone reali.

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Aldo Fresia

Scrivo di cinema e videogame. Curo e conduco la trasmissione radiofonica Ricciotto.

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