Downton Abbey
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Televisione

Downton Abbey, la sesta e ultima stagione arriva in Italia

Dal 31 gennaio su La5 il capitolo finale della popolare serie tv in costume. Cala il sipario sulla famiglia Crawley

Dopo quindici anni di vicissitudini della famiglia Crawley e dei loro servitori e dopo sei stagioni, inaugurate nel 2010, cala il sipario su Downton Abbey. I conti di Grantham si preparano a salutare per sempre anche il pubblico italiano.

Su La5, in contemporanea con gli States

La sesta e conclusiva stagione della serie tv anglo-americana ambientata nello Yorkshire in epoca edoardiana arriva il 31 gennaio, in esclusiva per l'Italia, per la prima volta in contemporanea con gli Usa. Aprirà il palinsesto del nuovo anno di La5 (canale 30 del digitale terrestre), per cinque prime serate della domenica fino al 28 febbraio.

La trasmissione del finale della quinta stagione era già approdata su La5 dopo un calo su Rete 4. E proprio da La5 riparte il capitolo conclusivo della serie in costume più celebre degli ultimi anni.

Qualche dettaglio sul finale e il trailer

L'ultima stagione della serie finora è andata in onda solo in Gran Bretagna. L'epilogo di Downton Abbey - il più grande successo seriale britannico di sempre - per il pubblico inglese è stato visibile lo scorso 25 dicembre, con il consueto Christmas Special.

Il finale prevede alcune scene nel prestigioso Hotel Ritz di Londra dove, tra splendidi abiti anni '20 e Rolls Royce d'epoca, talent e crew si sono salutati tra le lacrime.    

"Se potessi fermare la storia, magari lo farei. Ma non posso, Carson. Né tu né io possiamo arrestare il tempo". Con le parole di Lord Grantham (interpretato da Hugh Bonneville) e sulle note di Time To Say Goodbye inizia il trailer della sesta stagione. Secondo i produttori, l'addio è stata una scelta difficile ma necessaria, che nel marzo 2015 ha talmente scioccato i fan da generare una tempesta di tweet sui social (all'insegna dell'hashtag #throwbackdownton) per ricordare i momenti più belli del serial.


I motivi del successo

Downton Abbey è stata ispiratrice di moda, libri e arte, premiata con una pioggia di Bafta, Emmy, Golden Globe e Guinness World Record come produzione tv con più recensioni favorevoli al mondo. I motivi del successo sono da ricercare nell'accuratezza dei costumi e dei dettagli scenici, a partire dalla splendida location del castello di Highclere nell'Hampshire, e nell'eleganza e profondondità della sceneggiatura. 

Il merito va senza dubbio al creatore nonché sceneggiatore della serie, Julian Fellowes, Oscar alla migliore sceneggiatura originale per il film Gosford Park nel 2002, che è riuscito a raccontare le vicende di una nobile famiglia inglese in un contesto di fatti storici reali, intrecciandole a quelle della servitù che vive e lavora nella tenuta. Ciò che ne è uscito fuori, in questi sei anni di messa in onda, è stato certamente il quadro perfetto di una società in crescita e cambiamento di pari passo con i tempi che mutano.

Ambientata nell'arco di quindici anni, dal 1912, anno dell'affondamento del Titanic, fino al 1927, Downton Abbey ha seguito la famiglia di Grantham Crawley sullo sfondo della Prima Guerra Mondiale, prima, e della ricrescita economica, poi, all'indomani di un nuovo futuro conflitto. Nel buonissimo cast giganteggiano Maggie Smith, che interpreta la contessa madre Violet, ed Elizabeth McGovern, ovvero Cora Crawley.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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