Arriva Samsung Galaxy S25, ecco cosa saprà fare con l’intelligenza artificiale
Dalle modifiche automatiche di video e foto alle funzioni che rendono il telefono un oggetto sempre più personale. Tutte le novità e come usarle al meglio
Difficile immaginare una stanza più caotica di così. C’è la musica, alta, altissima, di quelle tamarre da discoteca. C’è gente che parla nei vari angoli, con le voci che si accavallano, si mescolano, si sovrappongono.
Il telefono registra un video, poi lo elabora in automatico e permette di scegliere la traccia audio che serve di più. C'è quella con le conversazioni e un silenzio assoluto di sottofondo, da una parte; una con soltanto il brano, puro, pulito, senza traccia minima di brusio, dall’altra.
Gli usi sono molteplici, con uno che svetta, più immediato e logico: filmare un pezzetto di concerto del proprio cantante preferito, registrare la strofa del brano del cuore, risentirla senza le interferenze del vicino di posto molesto e per giunta stonatissimo. O, in un contesto più professionale, filtrare i disturbi durante una conferenza o una lezione.
La funzione si chiama «Regola audio» ed è una delle tante di serie della nuova serie Galaxy S25 di Samsung, che con il modello top di gamma Ultra ha tracciato negli ultimi anni – e intende continuare a farlo – il concetto di riferimento, di standard, di meglio nella galassia Android.
Prima che sull’hardware, l’enfasi è tutta sul software, alimentato dai prodigi dell’intelligenza artificiale. Che tali non sono però lo sembrano, almeno durante le prime prove pratiche di Panorama.it.
Lo schermo del nuovo Samsung Galaxy S25 Ultra. Il display è da 6,9 pollici. Il telefono pesa 218 grammi e monta il processore Snapdragon 8 Elite Mobile Platform.
Marco Morello
Il telefono prende le foto in cui il soggetto è venuto con gli occhi chiusi e glieli fa aprire, con risultati nemmeno troppo inquietanti. Fa montaggi video in automatico, selezionando i momenti migliori da una serie di clip, rendendo superflua – almeno per qualcosa di basico, di postabile sui social – qualsiasi competenza di editing o fotoritocco. Scrive, cambia lo stile di un testo, lo riassume, ma non è una novità.
Ancora, può risolvere operazioni matematiche, non limitandosi a srotolare il risultato muto davanti agli occhi, ma mostrando i passaggi necessari per arrivarci. O dice che ricetta si può preparare inquadrando gli ingredienti presenti nel frigo o sulla dispensa.
Così come un migliorato «cerchia e cerca», che dà dettagli della porzione selezionata di schermo – in una fotografia appena scattata, su una pagina web – sono elementi di pragmatismo che rendono fruibile, sensato, logico, quel grande punto di domanda che è riassumibile così: «Ma io, con l’intelligenza artificiale, che cosa ci faccio?».
Andando a braccetto con Gemini, l’assistente basato sull’Ia di Google, facilmente attivabile con un tasto apposito presente sulla serie S25, le applicazioni riescono a parlarsi tra di loro, a interagire, a mettersi meglio al nostro servizio.
Si può chiedere di salvare sul calendario le prossime partire della squadra del cuore, aprire Spotify partendo da una canzone inviata da un amico su WhatsApp, farsi aiutare nella scrittura o nell’organizzazione degli appunti prima di inviarli a un collega o a un compagno di classe su Gmail.
Galaxy S25 intende diventare un compagno quotidiano, che è un po’ il salto di livello rispetto al concetto vieto, bollito, di assistente personale che assiste poco e male.
Il telefono apprende dalle nostre abitudini e ci dà suggerimenti su misura, non solo le ultime notizie. Può ricordarci gli impegni della giornata, se collegato a uno smartwatch o un anello intelligente come il Ring di Samsung dirci quanto ci siamo mossi (e spingerci a darci una mossa), ma anche proporre un riassunto degli eventi salienti e delle foto scattate nelle ultime ore. Una sorta di diario quotidiano che si compila e si aggiorna da solo.
Accanto a questo, l’utilizzo delle applicazioni diventa ancora più intuitivo grazie a una piccola barra che permette di manovrarle o accedere facilmente a ciascuna di esse anche con il telefono bloccato.
Su questo spazio del display si ritrova quanto è coerente con l’attività in corso: se abbiamo messo un indirizzo sulle mappe, leggeremo le indicazioni di navigazione; se stiamo ascoltando musica ci permette di passare a un altro brano o regolare il volume; se sta giocando la nostra squadra del cuore, sapremo il risultato della partita in tempo reale. Il tutto in maniera fluida e multitasking, perché si passa da una barra all’altra con un gesto del dito.
La principale novità in campo fotografico del Samsung S25 Ultra è Il nuovo sensore della fotocamera ultragrandangolare da 50 megapixel, contro i 12 della generazione precedente.Marco Morello
Samsung amplifica la versatilità dello smartphone puntando su un registro doppio: un paniere di funzioni richiede un atteggiamento, una volontà precisa, qualche passaggio da smanettone, comunque intuitivo; c'è un universo di cose che il telefono fa in automatico, diventando giorno dopo giorno un oggetto personale, in grado di ricalcare la personalità del suo proprietario. Prove generali di personalizzazione, fra tentativi, errori, continui aggiustamenti. Comunque, un salto di qualità.
Un miglioramento rispetto al passato che si coglie pure dal punto di vista dell’hardware, in particolare nell’ammiraglia della serie, il Galaxy S25 Ultra, che mantiene la scocca in titanio e gli abbina un materiale innovativo più resistente del vetro, che lo protegge da graffi e cadute. È del 15 per cento più sottile dell’S24 Ultra, dà una sensazione di maggiore leggerezza e di pregio, grazie ai contorni più arrotondati.
Galaxy S25 Ultra sarà disponibile nei colori Titanium Silverblue, Titanium Black, Titanium Whitesilver eTitanium Gray.Marco Morello
Samsung spiega che tale scelta stilistica serve a dargli continuità rispetto ai fratelli minori, i comunque ottimi S25 e S25+. Ecco, chi ama le forme squadrate primigenie non s’indigni troppo: le linee curve limitano gli spigoli, li ingentiliscono, ma per il resto S25 Ultra mantiene la sua vecchia identità morfologica. La sua riconoscibilità, complice pure il comparto delle fotocamere.
Di nuovo ci sono i talenti accresciuti dell’intelligenza artificiale, che seppure non ancora indispensabili fanno di tutto per rendersi utili. Non siamo più agli inizi di una rivoluzione, ma ai suoi tentativi di affermazione.