Lisa Franchetti, prima donna (e di origini italiane) alla guida della Marina Usa
(Us Navy)
Difesa e Aerospazio

Lisa Franchetti, prima donna (e di origini italiane) alla guida della Marina Usa

Motivatrice, guida saggia ed equilibrata, decisa e determinata. Alla guida di cacciatorpediniere come di navi rifornimento, ha maturato la sua esperienza grazie a una carriera completa. Sua la guida dell'attacco contro le armi chimiche siriane del 2018

Da neo comandante della Sesta flotta della Marina Usa, l’ammiraglio Lisa Franchetti aveva supervisionato il primo attacco missilistico di Tomahawk da parte di un sottomarino d'attacco di classe Virginia. Aprile 2018: alcuni giorni dopo che il presidente siriano Bashar Assad aveva lanciato un attacco di armi chimiche contro il suo popolo, l'allora presidente Donald Trump minacciò di usare la forza per distruggere le strutture di armi chimiche siriane.

Franchetti, allora ammiraglio a tre stelle che si stava ancora stabilendo nel suo nuovo ufficio di Napoli, fu incaricata dalla leadership del Dipartimento della Difesa di colpire la Siria dalle acque europee usando navi da guerra. L'obiettivo era complesso: tre strutture a Damasco e vicino a Homs erano vicine alle forze russe e ai sistemi di difesa aerea, e gli Stati Uniti non avrebbero dovuto colpirle, o sarebbe stata escalation militare. Così, dal Mediterraneo orientale, il sottomarino nucleare Uss John Warner (SSN-785) lanciò i missili verso gli obiettivi e l’operazione fu un successo, come dichiarò al tempo l’ammiraglio James Foggo, allora il diretto superiore della Franchetti. "Ci sono state alcune vere sfide lì”, disse, “ma tutti gli obiettivi di quella missione d'attacco diretta dal presidente furono raggiunti e distrutti con danni collaterali minimi, senza coinvolgere i russi”.

Cinque anni dopo - e dopo aver completato il suo mandato dirigendo la Sesta flotta, comandato l’ufficio strategia e poi diventando il vicecapo delle operazioni navali, venerdì scorso Lisa Franchetti è stata nominata dal presidente Joe Biden nuovo capo delle operazioni navali. Se la nomina sarà confermata dal Senato, la Franchetti sarà la prima donna a guidare la Marina Usa e la seconda a guidare un corpo militare della Difesa, dopo che a dirigere la Guardia Costiera americana, lo scorso anno era stata chiamata l'ammiraglio Linda Fagan. Il portavoce della Marina, il contrammiraglio Ryan Perry, ha tuttavia confermato la nomina.

Nata da una famiglia italiana e cresciuta nella periferia di Rochester, New York, la Franchetti ha studiato presso la Northwestern University frequentando la scuola di giornalismo e specializzandosi in questioni Mediorientali. Ma una sera del 1981, invitata a una grigliata di studenti del Naval Reserve Officer Training Corps dell’università, trovò una vera vocazione per arruolarsi, motivata anche da un mini-stipendio di cento dollari al mese e da una borsa di studio. “Incontrai un tenente negli uffici in Haven Street, che mi raccontò quanto fosse eccezionale la Marina, così mi sono arruolata, ho ricevuto la mia uniforme e alcuni libri. Ed è così che tutto è iniziato, sono diventata ufficiale della Marina nel 1985, cinque anni dopo che la prima donna si era diplomata all'Accademia navale, mettendola in prima linea nell'integrazione di genere sulle navi”.

La Franchetti prestò servizio sul cacciatorpediniere Shenandoah e poi sulla nave rifornimenti Monongahela, per poi essere nominata comandate del cacciatorpediniere missilistico di classe Arleigh Burke Uss Donald K. Ross (DDG-71). E dopo quel comando divenne la seconda donna a ricoprire il ruolo di vicecapo delle operazioni navali il 2 settembre 2022. Il viceammiraglio in pensione Nora Tyson, che nel 2010 è diventata la prima donna a comandare un gruppo d'attacco di portaerei, ha affermato che il curriculum della Franchetti la rende una candidata ideale per servire come capo delle operazioni navali, indipendentemente dal sesso. La Tyson ha dichiarato alla testata Defence News: “La Franchetti è probabilmente uno dei migliori ufficiali che potremmo nominare in quel ruolo, e questo perché ha esperienza di leadership e ha lavorato con i nostri alleati e partner in tutto il mondo. Quando ero a capo della Terza flotta degli Stati Uniti e Franchetti riportava a me come comandante del Carrier Strike Group 9, presi l'insolita decisione di chiederle di guidare due gruppi d'attacco. Avevo la massima fiducia in Lisa, è una persona eccezionale e un buon leader e ha i giusti valori, caratteristiche, esperienza, formazione, qualunque cosa, che è una di quelle persone di cui ti puoi fidare.” Per l’US Navy la Franchetti è un modello per molte giovani ufficiali donne e ha sempre considerato una missione personale essere un mentore; celebre fu l’intervista rilasciata al periodico della Northwestern University e riguardante il mantenimento di un equilibrio tra lavoro e vita privata, anche con una professione impegnativa come quella militare.

Una delle cose che la Franchetti ha insegnato ai suoi colleghi è che non bisogna sacrificare la femminilità o l’identità di genere per essere un buon leader in Marina, “non si deve abbassare la voce, non si deve urlare né usare parolacce. Bisogna guidare le persone, essere un leader efficace ascoltando i collaboratori, prendendoti cura e comprendendo le persone, arrivando a conoscerle. Questa è leadership e non ha nulla a che fare con il genere”.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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