Walter Veltroni presidente di Lega Serie A: è l'uomo giusto?
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Walter Veltroni presidente di Lega Serie A: è l'uomo giusto?

Secondo La Repubblica, 13 club sono pronti a sostenere la candidatura dell'ex-leader politico. Ma con quali prospettive?

Di Walter Veltroni si conosce la fede calcistica per la Juventus e la passione per il basket (sostenitore della Virtus Roma, da ex sindaco della Capitale e da sportivo convinto). Quello che non tutti sanno è che da oltre un decennio l'ex segretario fondatore del Partito Democratico, ex politico, ex vice presidente del Consiglio ed ex ministro dei Beni Culturali con delega anche allo sport è un dirigente a tutto tondo. Presidente onorario della Lega Basket, attività per la quale non si hanno notizie di iniziative particolari. 

Verso la candidatura alla Lega Serie A

Ora Veltroni sta per lanciarsi in una nuova avventura professionale. Da mesi si è avvicinato al mondo del calcio come giornalista - lui che è stato direttore dell'Unità nei tempi d'oro e che di uno storico giornalista come Vittorio Veltroni - è figlio. Il 2017 potrebbe portarlo sulla poltrona di numero uno della Lega Serie A, associazione industriale del pallone chiamata a scegliere il successore di Maurizio Beretta, già sopravvissuto una volta a se stesso. La candidatura è stata lanciata ufficialmente dalle pagine di Repubblica: 13 voti garantiti (le società medio-piccole) e un altro da recuperare convincendo qualcuno tra Juventus, Roma, Napoli, Milan, Inter, Lazio e Fiorentina con giallorossi e nerazzurri sulla strada del via libera. 

Ma serve un commissioner sullo stile Nba...

Di favoriti bruciati al momento del voto è piena la storia della Lega. L'ultimo fu Andrea Abodi, convinto di essere riuscito a fare il salto e poi superato in extremis da Beretta. Veltroni potrebbe riuscire nell'impresa, ma il lavoro che lo attende è durissimo perché chiunque sieda su quella poltrona deve misurarsi con regole assembleari che paiono scritte su misura per bloccare le riforme strutturali. Al calcio italiano servirebbe un commissioner stile Nba e non un presidente da assemblea di condominio, dove vince la maggioranza. E a proposito di esperienze altrui, servirebbe anche un dirigente nel vero senso della parola e non un (ex)politico che si presta al pallone. Competenze possibilmente acquisite sul campo proprio come avviene negli States dove, sempre per restare all'Nba, il nuovo responsabile Adam Silver ha sostituito il leggendario David Stern dopo averlo accompagnato per un ventennio abbondante. 

Veltroni e il calcio, da sindaco e ministro

Di Veltroni dirigente sportivo si sa che da sindaco di Roma ebbe tra le mani le prime ipotesi di stadio di proprietà per Lazio e Roma e fu sostenitore della necessità di farlo, ma senza trasformarlo in insediamento residenziale. Da leader politico nazionale, invece, ha vissuto da protagonista gli anni della legge Melandri sui diritti tv (che ora si cerca di riformare a tutti i costi) e della trasformazione dei club in società con scopo di lucro. Un curriculum sufficiente per mettere tutti d'accordo e diventare l'uomo della provvidenza? 

 

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Giovanni Capuano