Lo striscione per Regeni clandestino: l'occasione persa dalla serie A
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Lo striscione per Regeni clandestino: l'occasione persa dalla serie A

Dall'imbarazzo per Salah alla scelta di mostrare la scritta portata da raccattapalle. Meglio la serie B che ha solidarizzato senza vergogne

Mohamed Salah lo striscione per Giulio Regeni non ha neanche dovuto fare lo sforzo di leggerlo. I ragazzotti che lo hanno portato al centro del prato dell’Olimpico hanno fatto tutto prima, quasi senza dare nell’occhio. Prima dell’inizio di Roma-Napoli, prima dell’ingresso delle squadre. Prima di poter creare imbarazzo alla stella egiziana, finito suo malgrado in mezzo a una vicenda di marketing, politica e diritti umani in cui il calcio italiano ha dato prova di come si possa cercare di stare in equilibrio tra valori (in senso etico) e valori (in senso economico). Senza riuscirci.

La Roma, Salah, il caso Regeni e l'esempio del Psg

La settimana del richiamo alla solidarietà per Giulio Regeni, giovane ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto e sul quale il nostro Paese sta lottando perché sia detta la verità, è stata vissuta sui campi della serie A in modo un po’ clandestino. Striscione mostrato senza squadre in campo, portato da raccatapalle e ragazzotti, nemmeno pubblicizzato più di tanto visto che il sito della Lega Calcio non lo ha nemmeno comunicato e negli archivi fotografici resta qualche traccia e poco più.

Così si è evitato ogni imbarazzo, come quello della Roma con Salah, uomo immagine egiziano che sarebbe stato un testimonial incredibile per una battaglia di verità. Oppure, al contrario, avrebbe dovuto prendere una posizione di dissenso scomoda e impopolare. Non è stato necessario. Solidarietà e vicinanza sì, ma senza dare troppo nell’occhio. Si poteva fare meglio? Sì che si poteva. Ad esempio la serie B lo ha fatto, non relegando quello striscione in mezzo a inservienti a recupera palloni, ma dandogli la ribalta più importante e nel momento di massima visibilità. Sia chiaro, si trattava sempre e comunque di un gesto dimostrativo e nulla più. Proprio per questo sarebbe stato meglio lanciarlo, quel segnale. O al limite fare finta di nulla.

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Giovanni Capuano