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Maldini, Boban, Giampaolo e il progetto Milan in ritardo

Quasi a metà giugno e ai rossoneri mancano ancora direttore sportivo e allenatore. Gazidis e le certezze del club che deve sistemare i conti

Quando siamo quasi a metà giugno, il progetto del nuovo Milan fatica ancora ad avere contorni delineati e definitivi. Anche il rinvio della sentenza Uefa sulle violazioni del Fair Play finanziario non aiuta a chiarire un quadro in continuo movimento, dove si conosce la priorità del club - ovvero mettere in sicurezza i conti per evitare un altro passivo monstre dopo quello delle passate stagioni -, ma non ancora chi e con quali ruoli se ne dovrà occupare.

La certezza è Ivan Gazidis con la sua ricetta di austerità che può non entusiasmare i tifosi ma che, allo stato attuale, rappresenta una base da cui ripartire evitando le illusioni del passato. Senza necessariamente smantellare, entro il 30 giugno dovranno essere cercate sul mercato le plusvalenze necessarie per ridurre un passivo che si avvicina ai 100 milioni e dare un segnale importante alla Uefa.

L'addio dei giocatori in scadenza di contratto e di Bakayoko che non sarà riscattato consente un risparmio lordo di oltre 25 milioni nel prossimo bilancio ed è una buona notizia. E poi? In attesa di capire la strategia con Tas ed Uefa (anche a Nyon attendono una svolta che aiuti a portare chiarezza), quello che si fatica a vedere oggi è come si svilupperà il progetto tecnico della squadra della prossima stagione.

paolo maldini milan ruolo gazidis elliottPaolo MaldiniANSA/FEDERICO PROIETTI

Un organigramma con molti buchi

La cosa che balza all'occhio è l'organigramma con molti buchi. Dando per scontato l'ok di Paolo Maldini alla proposta formulata da Gazidis a fine maggio, anche se manca una comunicazione ufficiale, il Milan è alla ricerca di un direttore sportivo e di un allenatore con cui condividere le scelte strategiche dal punto di vista tecnico.

Per la prima figura fin qui sono arrivati solo gentili 'no grazie'. Ha declinato Tare, che si sarebbe portato dietro Simone Inzaghi ma che è rimasto alla corte di Lotito alla Lazio, è stato bocciato Campos e non hanno avuto fin qui fortuna le candidature di Massara (appena lasciato libero dalla Roma), Sartori (che l'Atalanta vuole trattenere) e Osti (sotto contratto con la Sampdoria).

Non è un dettaglio, visto che Maldini non ha esperienza come uomo mercato e ha bisogno di una figura che lo affianchi. Il risultato di questo stallo è che al momento i rossoneri non sono attivi in maniera concreta e definitiva su nessuna pista, né potrebbero esserlo.

L'allenatore sarà quasi certamente Giampaolo, ma anche lui corre il rischio di essere vissuto e percepito non come la prima scelta. E' vero che Maldini lo ha sempre stimato, però a livello di tempistica la sua investitura non ha l'impronta della scelta convinta e convincente. L'ambiente lo sosterrà, ma sarà anche accompagnato dallo scetticismo di chi aveva visto girare altri nomi di profilo superiore.

Il ruolo di Boban

E poi c'è il ruolo di Zvonimir Boban, nome uscito dal cappello quasi a sorpresa e che dovrebbe rappresentare la garanzia della volontà di fare le cose in grande dopo la prima stagione transitoria. Strapparlo alla Fifa, dove ha rivestito un ruolo operativo importante, non è semplice e dunque non si può immaginare per lui che faccia solo qualcosa di facciata.

In cosa può incidere? Nell'area tecnica rischia di sovrapporsi con le competenze di Maldini, in quella politica-commerciale ha un profilo in parte sovrapponibile a Gazidis. Ha ottimi rapporti in Fifa, conosce la Uefa (ma da questo punto di vista Gazidis è ancora più dentro i meccanismi di Nyon), non ha un'esperienza da manager di società di calcio e allo stesso tempo porta in dote un'intelligenza e una personalità ingombranti.

Cominciare a chiarire il suo approdo al Milan e il suo ruolo sarebbe già un primo passo per cominciare a lavorare concretamente sulla prossima stagione. Al via ufficiale mancano due mesi e mezzo: sembrano un'eternità ma non lo sono per chi da mesi progetta questa rivoluzione ancora appena accennata.


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Giovanni Capuano