Valsecchi: “F1 addio, ma quanta rabbia”
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Valsecchi: “F1 addio, ma quanta rabbia”

L'ex terzo pilota della Lotus deciderà a breve tra Indycar e turismo. La delusione per il mancato debutto nella Formula 1? “Tutto alle spalle, ma io meglio di Kovalainen”

Sembrava fosse amore, invece era un calesse. Davide Valsecchi, l'ultima risorsa tricolore della Formula 1, si è fatto da parte. Ha lasciato la Lotus perché altro non poteva fare, deluso e ferito da una stagione di sorrisi culminata con uno sgambetto che ha fatto il giro del mondo. Ora però è pronto a ripartire, più determinato che mai.

Ha deciso cosa farà nel 2014? Indycar o turismo?

“Sarei stato felicissimo di fare la Indycar, ma credo ormai che sia difficile, perché sono in ritardo. Peccato, mi avrebbe fatto molto piacere. Fino a qualche settimana fa ero vicinissimo a debuttare in F1, poi è arrivata la scelta della Lotus e mi ha sballato tutti i progetti. In più, non lo nascondo, il problema è sempre lo stesso, trovare il budget per fare bene. Il mio obiettivo è entrare in Indycar con la chance giusta per chiudere il primo anno al sesto-settimo posto, in modo da lottare per il titolo la stagione successiva. Questo è il mio proposito. Devo essere in grado di vincere gare già al primo anno. E oggi non ci sono le condizioni giuste. Potrei correre, ma senza avere quanto mi serve per diventare subito protagonista. Da quelle parti, hai un anno e basta per sfondare. Non posso permettermi di sbagliare. In ogni caso, io sono pronto”.

Ha un piano B?

“La prossima settimana avrò un incontro per parlare della possibilità di prendere parte al Mondiale turismo. Ascolterò e farò le mie valutazioni. Qualcosa farò sicuramente, in un modo o nell'altro”.

Sono passati tre mesi dal Gran premio degli Stati Uniti. Ha sbollito la delusione per la decisione della Lotus di affidare la monoposto di Raikkonen a Kovalainen?

“Sì, la delusione, perché è proprio di questo che si è trattato, sono riuscito a superarla, anche se non posso negare che quanto è successo mi abbia fatto molto male. Dal punto di vista sportivo, mi hanno tagliato le gambe. Ero vicinissimo a correre in F1 e ora probabilmente non succederà più”.

Pessimismo o puro realismo?

“E' realtà, nulla di più e nulla di meno. Il mio sogno era di fare del mio meglio negli ultimi due gran premi per meritarmi la conferma e così non è andata. Chi ha preso il mio posto in Lotus, parlo di Maldonado, ha portato al team 35 milioni di dollari. Con queste cifre, non si può competere. Non io, almeno”.

Lotus a parte, sono arrivate proposte da altri team?

“Le cose stanno così: le scuderie più piccole offrono una monoposto in cambio di budget stellari, mentre quelle più grandi, che spesso guardano invece più al talento, non si affidano a un debuttante. No, di proposte vere non ne ho avute. Anche perché non possono essere definite tali quelle di team che ti chiedono del denaro per correre. Ripeto, non credo che avrò altre possibilità in F1, me la sono giocata lo scorso anno”.

Crede che avrebbe potuto fare meglio di Kovalainen? Perché la Lotus avrebbe dovuto puntare su di lei?

“Non posso dire perché avrebbero dovuto scegliere me. E' stata una loro scelta e avevano tutto il diritto di farla. Io posso dire però per certo che avrei fatto meglio di Kovalainen, senza alcun dubbio: garantito. In due gare, non ha raccolto nemmeno un punto. Sì, ne sono convintissimo, avrei fatto meglio di lui”.

Pare che il nuovo compagno di scuderia di Fernando Alonso in Ferrari aspetti ancora il pagamento di alcune mensilità. A lei è andata meglio?

“A me è andata molto meglio per una ragione semplicissima: lo stipendio di Raikkonen valeva 7000 volte lo stipendio di un dipendente normale quale ero io l'anno scorso”.

Fino a qualche tempo fa, si diceva: se vinci il campionato della GP2 incassi un lasciapassare che vale più di una promessa per l'ingresso nella Formula 1. Nel suo caso, non è andata così. 

“Vero, forse perché ero troppo basso. Troppo basso di altezza, intendo. Ho la coscienza a posto, più di così, non avrei potuto fare. Nel 2012 ho vinto la GP2 e nel 2010 la GP2 Asia. Eravamo super-vincenti. Più di tantissimi altri che invece il posto in F1 l'hanno trovato”.

Non è andata male soltanto a lei. Anche lo svizzero Fabio Leimer, vincitore del GP2 2013 è rimasto a spasso. Tutta colpa del portafogli?

“Difficile spiegarlo altrimenti. In ogni caso, va detto che le colpe non sono sempre tutte degli altri. A volte anche il destino fa la sua parte. Per dire, magari se avessi vinto la GP2 due anni prima, avrei trovato soluzioni che in seguito non ho avuto. Insomma, a volte va bene, altre volte no”.

La soluzione ci sarebbe: limitare l'accesso alla Formula 1 soltanto ai piloti che hanno ottenuto risultati importanti nella GP2. Una provocazione e nulla più?

“Mettiamola così: gli unici due piloti italiani che hanno vinto la GP2 sono stati Pantano (ndr, nel 2008) e il sottoscritto. Pantano l'occasione per correre in F1 l'ha avuta prima di vincere la GP2 (ndr, nel 2004 corse per la Jordan), io no. E la meritavo. Sa perché ci sono rimasto davvero male? Perché agli occhi della gente io non sono stato all'altezza della situazione. E questo mi ha ferito e non poco”.

A causa delle tante modifiche al regolamento, il 2014 potrebbe rappresentare l'anno zero della F1. Cambia lo scenario e cambiano i protagonisti?

“Intanto, devo dire che la stagione 2014 a mio parere sarà senza dubbio spettacolare. Ne sono certo, ci sarà da divertirsi. I protagonisti saranno quasi sicuramente gli stessi. Perché soltanto le grandi scuderie hanno avuto la possibilità di investire tanto nello sviluppo delle macchine. Chi vincerà? Dovessi scommettere un gelato, direi la Ferrari con Raikkonen. E' un pilota straordinario, a Maranello non potevano scegliere di meglio”.

Twitter: @dario_pelizzari

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Dario Pelizzari