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ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
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Sorteggio amico, niente trappole per l'Italia verso l'Europeo del 2020

Evitata la Germania, ecco Bosnia, Finlandia e Grecia. Nessuno ci può impensierire, a meno di non fare harakiri

Adesso tocca a noi, possibilmente senza farci venire inutili timori. Il sorteggio di Dublino ha disegnato per l'Italia un cammino in discesa verso l'Europeo del 2020. Nessuna big pescata dalla seconda fascia (eravamo teste di serie) ed evitate anche le poche insidie della terza. Insomma, nulla che possa far perdere il sonno anche considerando che vanno avanti le prime due.

L'incubo della Spagna che ci è costato il playoff della vergogna contro la Svezia è scongiurato. Merito della formula (24 nazionali all'Europeo su 55 significa un torneo allargato al massimo) e merito nostro che ci siamo costruiti con la Nations League la possibilità di essere inseriti tra le migliori allontanando i rischi maggiori.

E' vero, oggi tutto sembra scontato ma ricordando da dove veniamo non va sottovalutato nessun dettaglio. Mancini ha l'obiettivo consegnato dalla Figc di portare la nazionale all'Europeo (che in parte ospiteremo) senza patemi, vincendo partite, facendo punti per il ranking Fifa e provando a disegnare anche uno scenario più favorevole in vista dei gruppi di qualificazione al Mondiale del 2022.

Il percorso è chiaro, guai a perderlo di vista. Fin qui l'Italia di Mancini ha mostrato tutto il brutto e il bello che poteva. La crescita nelle ultime partite è stata confortante, l'entusiasmo intorno ai colori azzurri è tornato e non va disperso pensando di poter snobbare gare poco affascinanti sulla carta ma importantissime per il futuro del nostro calcio.

Non siamo nelle condizioni di pensare a Bosnia (Pjanic e Dzeko), Finlandia, Grecia, Armenia e Liechtestein come a un compitino da superare con sufficienza. Serve furore anche qui per dare un senso compiuto ai prossimi diciotto mesi di nazionale. La sfida è questa, se si vuole ricucire del tutto la ferita del mancato Mondiale.

I gironi di qualificazione all'Europeo

Italia a parte, la mina vagante Germania è finita nel gruppo dell'Olanda che però non si può lamentare visto che le altre componenti sono Irlanda del Nord, Estonia e Bielorussia: non qualificarsi assomiglierebbe a un suicidio sportivo per le due grandi.

Non c'è un vero e proprio girone della morte, ma a qualcuno non è andata benissimo. E' il caso del Portogallo (che avrà comunque a disposizione l'eventuale paracadute del playoff come vincente della Nations League) che ha pescato Ucraina, Serbia e Lituania. Nessun nome altisonante, ma almeno due avversarie solide e che puntano dritte all'Europeo come vetrina internazionale.

Anche la Croazia vice-campione del mondo è finita in un gruppo più equilibrato di quello che sembra: Galles, Slovacchia, Ungheria e Azerbaigian. Modric contro Bale vale il prezzo del biglietto. Ecco il dettaglio dei dieci gironi:

GIRONE A: Inghilterra, Repubblica Ceca, Bulgaria, Montenegro, Kosovo

GIRONE B: Portogallo, Ucraina, Serbia, Lituania, Lussemburgo

GIRONE C: Olanda, Germania, Irlanda del Nord, Estonia, Bielorussia

GIRONE D: Svizzera, Danimarca, Repubblica d'Irlanda, Georgia, Gibilterra

GIRONE E: Croazia, Galles, Slovacchia, Ungaria, Azerbaijan

GIRONE F: Spagna, Svezia, Norvegia, Romania, Isole Faroe, Malta

GIRONE G: Polonia, Austria, Israele, Slovenia, ERJ Macedonia, Lettonia

GIRONE H: Francia, Islanda, Turchia, Albania, Moldova, Andorra

GIRONE I: Belgio, Russia, Scozia, Cipro, Kazakistan, San Marino

GIRONE J: Italia, Bosnia Erzegovina, Finlandia, Grecia, Armenia, Liechtenstein

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Giovanni Capuano