Europa League: perché il Parma rischia e il Torino sogna
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Europa League: perché il Parma rischia e il Torino sogna

L'avvocato di diritto sportivo Guido Martinelli spiega la dinamica legale dell'episodio. Il 28 maggio si decide in Alta Corte - Quella sfortuna del Toro

Colpo di scena nella rincorsa all'Europa League che sembrava conclusa con l'ultimo turno di campionato. I risultati sul campo, che hanno premiato i ducali vittoriosi con il Livorno, rischiano di essere stravolti dalla Figc. Il Parma infatti non risulta tra le squadre che hanno ricevuto la licenza per la stagionesportiva 2014/2015. Nell'elenco ci sono Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Roma, Sampdoria, Torino, Udinese e Verona. Non la società emiliana che può così ora rischiare di perdere il posto in Europa a favore dei granata.

La questione sarà discussa dall'Alta Corte di giustizia il prossimo 28 maggio e si andrà a sommare ad un altro problema per la società del presidente Ghirardi: lo stadio Tardini di Parma non è infatti a norma per i canoni della Uefa. "Avevamo indicato il Braglia di Modena come sede ma c'è comunque la volontà di intervenire nelle prossime settimane sul nostro stadio. Confidiamo anche in questo caso di avere la possibilità di giocare a Parma dopo un nuovo sopralluogo. Per quanto riguarda la licenza riteniamo invece la nostra documentazione corretta. Abbiamo adempiuto agli oneri gestionali nel rispetto delle finalità che il sistema delle licenze si prefigge". 

Il Parma ha subito presentato ricorso spiegando di aver "appreso con sorpresa la decisione della Commissione di secondo grado di negare il rilascio della licenza Uefa alla nostra società". La nota presentata sottolinea poi come "Il Parma Fc, tuttora assolutamente convinto delle proprie ragioni, non può accettare questa decisione che vanifica un risultato sportivo che premia un'intera città e che è stato conseguito dopo anni di sforzi economici ed agonistici. Per questi motivi il Parma Fc ricorrerà senza indugi all'Alta Corte del Comitato Olimpico Nazionale nella certezza che, nella suprema sede della Giustizia Sportiva, sara' riconosciuto il proprio corretto adempimento ai criteri economico finanziari previsti dalla procedura per il rilascio della licenza Uefa". 

In attesa del 28 maggio, giorno decisivo per sapere se il Parma potrà o meno tornare in Europa, abbiamo approfondito l'argomento con l'avvocato Guido Martinelli, specializzato in diritto sportivo, tributario e delle associazioni. Autore di numerose pubblicazioni e articoli in materia di sport e non profit è responsabile scientifico delle riviste “il Nuovo Club” e “Associazioni e Sport” e ha svolto attività dirigenziale nelle leghe pallavolo e pallacanestro. Scoprendo che casi simili sono tutt'altro che rari e che alcuni hanno svelato problemi ben più gravi dell'iscrizione ad un torneo.  

Cosa è accaduto al Parma? 

Premetto che non sono a conoscenza della situazione nel dettaglio e quindi non posso giudicarla o valutarla. Non conosco il caso specifico... Ma so di cosa stiamo parlando. In alcuni sport per accedere a determinate competizioni è sufficiente aver acquisito il diritto sportivo, ossia una promozione sul campo, una vittoria. Nel calcio invece non è sufficiente... 

Cosa serve di diverso nel calcio? 

Per poter avere il via libera oltre al diritto sportivo servono altri due requisiti: un impianto di gioco con determinate caratteristiche in termini di capienza, illuminazione e accoglienza ed un equilibrio finanziario affidabile. Anche se "equilibrio finanziario" è un termine un po' strano. 

Che cosa intende?

La storia dello sport è piena di presunti "equilibri finanziari" che poi non si sono rivelati tali. Basti pensare ad esempio al più recente caso della Mens Sana Siena, squadre che partecipano ai campionati ma sono piene di debiti. L'analisi che il mondo sportivo fa sugli equilibri economici delle società serve unicamente per dire se una squadra potrà o meno arrivare alla fine del campionato. Viene fatto un controllo degli oneri non una vera e propria indagine economica della società, per essere ammessi si guardano le risorse ma i casi di doping amministrativo sono all'ordine del giorno.

Che tipo di caso è quello del Parma?

E' evidente che la situazione è un problema di prove. La federazione ha ritenuto il materiale non sufficiente quindi il Parma andrà in Alta Corte con l'obiettivo di fornire prove per smentire le mancanze. L'esempio classico che mi viene in mente è una società che si ritrova con un debito: il presidente garantisce con una fideiussione il debito altrui. 

Quindi il Parma è tranquillo e il Torino non ha motivo di sognare?

No, attenzione. Le prove presentate in Alta Corte devono essere attendibili.

Da cosa dipenderà?

Dipende dalla sufficienza delle prove, non è matematica l'ammissione. Saranno valutate e dovranno soddisfare l'Alta Corte, ma ripeto non conosco il caso nel dettaglio quindi non posso sapere quale sia la situazione del Parma. 

Ci sono stati casi di società che sono state smentite anche dall'Alta Corte?

Certo, è successo. Ci sono stati un'infinità di casi limite, anche in passato. Nel calcio ci sono state anche le fideiussioni false che videro coinvolte diverse società di serie A. 

Capitano spesso casi come quello del Parma? 

Si spera sempre che ne capitino il meno possibile ma esistono. Anche negli altri sport e non necessariamente per competizioni europee. La crisi si sente dappertutto e le società che faticano a far quadrare i conti sono ancora molte. 

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Matteo Politanò