Jorginho fuori, Sturaro dentro: ecco perché Conte ha scelto così
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Jorginho fuori, Sturaro dentro: ecco perché Conte ha scelto così

Il ct vuole un'Italia a sua immagine e somiglianza. Modulo definito, ma anche la freschezza di Insigne e Bernardeschi per sognare

La storie delle convocazioni azzurre alla vigilia di un grande evento è lastricata di scelte impopolarti, discutibili e che hanno mancato diversi ct sotto processo. Conte e l'Europeo di Francia non fanno eccezione, semmai stimolano una riflessione visto che - solo restando agli anni Duemila - i grandi esclusi per cui l'Italia si è spaccata hanno portato i nomi di Roberto Baggio, Antonio Cassano (nell'età giusta), Gilardino o Pepito Rossi mentre ora si discute e si litiga su Jorginho e Bonaventura.

Segnale inequivocabile di quale sia la qualità media del gruppo che Conte porta in Francia e che dovrà farci dimenticare il flop del Mondiale in terra di Brasile. Siamo questi e la consapevolezza dei nostri limiti è anche il tratto distintivo delle scelte del ct. Meglio privilegiare la propria idea di calcio piuttosto che inseguire suggestioni lontane e pericolose. Giusto o no? Solo a luglio potremo tirare una riga e scrivere il bilancio.

Perché Jorginho fuori e Motta dentro?

La polemica più forte è, ovviamente, legata alla scelta di tenere fuori dai 23 il napoletano Jorginho reduce da una stagione molto positiva e primo in Europa per passaggi completati tra i pari ruolo. Escluso lui e convocato Thiago Motta con De Rossi. La conferma che Conte ha deciso di presentare un'Italia il più possibile 'verticale', capace di ripartire in un attimo per innescare gli attaccanti nella speranza che si sblocchino.

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Jorginho ha questa caratteristica nel dna meno di De Rossi e Thiago Motta che in più hanno anche gli inserimenti sulla linea dell'attacco. La motivazione profonda del ballottaggio è tutta qui. Lo scarso utilizzo del regista del Napoli negli ultimi due mesi in azzurro aveva anticipato la sentenza che espone il ct alle critiche se il rendimento dei due prescelti non fosse all'altezza.

Sturaro e l'Italia da sofferenza

L'altra indicazione chiara sul volto della nazionale in Francia viene dalla decisione di imbarcare Sturaro e scaricare Bonaventura. Lo juventino è reduce da un'annata passata spesso in panchina, ma ha gamba ed è perfetto per l'Italia da combattimento che ha in testa Conte. Il milanista, più tecnico, paga questa sua propensione e nemmeno la bravura sui calci piazzati gli è valsa la convocazione.

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La nostra sarà una squadra poco tecnica, quasi certamente schierata con i 3-5-2 per il quale sono stati chiamati solo 4 difensori centrali ma con l'aggiunta possibile di De Rossi. C'è abbondanza di esterni e la ricerca della qualità (Bernardeschi ed El Shaarawy). Ci sono 5 attaccanti anche perché nessuno, a parte Pellè, ha convinto fino in fondo il ct.

Il peso dei test fisici

Alle considerazioni tattiche si sono aggiunte anche quelle sulla condizione fisica degli azzurri. I test di Coverciano hanno aiutato Conte a scremare la lista fino ai 23 convocati. In Francia servivrà un'Italia capace di tenere il ritmo alto e che ragioni di squadra. L'amichevole contro la Scozia ha confermato che il lavoro cui si sta sottoponendo il gruppo è duro.

Aver perso Montolivo dopo Verratti e Marchisio è un problema di non facile soluzione. Conte sta provando ad ovviare all'emergenza. Le convocazioni risponodo a questa logica, ma come sempre capita sarà il risultato del campo a determinarne il giudizio storico. Chi ricorda Pruzzo escluso da Bearzot nel 1982?

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Giovanni Capuano