Cerci al Milan: le pagelle dell'affare
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Cerci al Milan: le pagelle dell'affare

Galliani promosso, Inter bocciata in blocco: i voti a tutti i protagonisti del derby di mercato giocato a Natale

Ora che la telenovela è finita e Alessio Cerci ha detto sì al Milan, si può tracciare un bilancio dei promossi e dei bocciati della trattativa di Natale che ha portato l'esterno di Valmontone a vestire il rossonero dopo essere stato a un passo dal nerazzurro. Un cambio di destinazione che non resterà senza conseguenze, considerato fino a che punto Mancini si era esposto anche in prima persona per facilitare l'arrivo del primo rinforzo entro la trasferta di Torino del 6 gennaio. Qualunque sia la risposta che l'Inter metterà in campo adesso, il sapore sarà quello sgradevole del ripiego e qualunque siano le frasi di circostanza che il Milan (e lo stesso Cerci) useranno, sarà impossibile cancellare l'imbarazzo per le 72 ore di silenzi e telefonate mute. Ecco allora le pagelle dell'affare che ha tenuto sveglio il mercato a Natale…

Inter: voto 3

Figuraccia assoluta. Aveva in mano l'accordo con il giocatore e il suo procuratore, ma non si era premurata di mettersi al sicuro trovando una base d'intesa con l'Atletico Madrid. Ha rischiato il bluff senza avere carte in mano, eppure qualche segnale d'allarme da metà dicembre si poteva cogliere. Per non parlare del tecnico-manager (?!?) mandato allo sbaraglio poche ore prima che il Milan annunciasse “urbi te orbi” il riuscito blitz.

Piero Ausilio: voto 2

Spiace, perché in generale il direttore sportivo nerazzurro si presenta bene e ha segnato discontinuità rispetto al passato. Però il peso dell'errata gestione della trattativa è tutto suo. Ha l'alibi di non poter dire la verità e cioè che l'Inter ha margini di manovra quasi nulli dal punto di vista finanziario e, quindi, basta un refolo di vento per far venire giù tutto il castello. Rimane però una macchia.

Roberto Mancini: voto 4

E' sufficientemente navigato per sapere di chi si può fidare e di chi no. L'intervista alla Gazzetta la mattina dell'annuncio del Milan era una trappola proprio non evitabile? Vademecum per il futuro: quali armi ha per fare mercato? E' consapevole dei limiti del fair play finanziario? Chi è il suo referente in società?

Erick Thohir: senza voto

Qualcuno ha notizie da Giakarta? Stesso copione delle ore caldissime dello scambio Vucinic-Guarin prima che Moratti gli telefonasse.

Adriano Galliani: voto 8

Il tempo dirà se Cerci è un affare o no. Al momento resta la capacità di scegliere il cavallo giusto (l'Atletico) e di sapersi muovere con i tempi corretti. In più l’ad con delega all’area sportiva del Milan si è liberato a metà del peso di Torres, visto che lo stipendio lo pagherà ancora, ma ha consegnato a Inzaghi quello che il tecnico voleva.

Alessio Cerci: voto 6 (di stima)

Il suicidio dell'Inter lo ha trasformato in uno dei rari casi in cui la volontà del giocatore non conta nulla. Non è colpa sua. Il voto salirà a 7 se risparmierà frasi strappalacrime sul suo desiderio di approdare al Milan. In caso contrario, insufficienza (5) senza appello.

Sergio Berti: voto 5

Il procuratore di Cerci non ha ottenuto quello che voleva. Fidarsi delle persone sbagliate nel mondo del calciomercato è una colpa, non un alibi. Era già accaduto con la lunga attesa estiva del Milan che poi si era ritirato.

Atletico Madrid: voto 6

Media aritmetica tra l'8 per essersi ripreso Torres facendolo pagare al Milan e tenendosi i diritti di cessione di Cerci, che potrebbe rivalutarsi, e il 4 per aver distrutto i rapporti con l'Inter, dove gioca un certo Icardi. Che agli spagnoli continua a interessare...

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Giovanni Capuano