Cavani alla Juve: questa volta si può fare. Ecco perché
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Cavani alla Juve: questa volta si può fare. Ecco perché

Il giocatore ha rotto col Psg e guarda all'Italia malgrado le smentite del suo procuratore. Marotta ha in mano il budget giusto

La certezza è che Agnelli ha in testa una Juventus del futuro ancora più forte di quella del presente. Qualsiasi cosa accada da qui alla fine della stagione e qualunque sia il destino di Tevez (che in Argentina aspettano a braccia aperte ma che potrebbe davvero restare fino al 2016) e, soprattutto, di Paul Pogba. Il francese è il centro del mercato bianconero nel senso che la sua partenza darebbe a Marotta e Paratici un budget notevolissimo per muoversi, mentre la sua permanenza a Torino ancora per una stagione limiterebbe i movimenti ma, allo stesso momento, consentirebbe di concentrarsi quasi unicamente sull'attacco. Ecco come nasce il nome di Cavani, non una suggestione fine a se stessa ma un preciso obiettivo di mercato che la Juventus oggi è in grado di inseguire pur essendoci sull'uruguaiano anche altre altri grandi club europei. A Torino osservano e si sono mossi, convinti di poter fare loro la partita e anche a prezzi accettabili. Ecco perchè:

Giocatore in rotta con Blanc e il Psg: a fine stagione se ne andrà

Intanto c'è la situazione dell'attaccante che da qualche mese ha rotto con Blanc e con l'ambiente parigino. Le prime avvisaglie forti c'erano state a gennaio quando lui e Lavezzi erano tornati con ampio ritardo dalle vacanze in Sud America: multa, esclusione dalla rosa e gogna pubblica. Il club si era schierato con l'allenatore avallando la punizione dei due giocatori, poi reintegrati dopo congruo periodo di stop. La rottura ha covato sotto la cenere per qualche mese e poi è tornata ad esplodere a inizio primavera, con l'avvicinarsi del mercato estivo. Lo sfogo di Cavani contro il suo tecnico di qualche giorno fa è clamoroso: in campo lo ha quasi mandato a quel paese e davanti alle telecamere ha spiegato con dovizia di particolari i motivi del malcontento che sono tattici (gioca esterno e non prima punta perché lì c'è Ibrahimovic) e di soddisfazione personale nello stare in un gruppo dominato da Zlatan, sia in campo che nello spogliatoio. La frattura è netta e difficilmente componibile.

Quanto costa oggi Cavani?

I guai d'ambientamento a Parigi rendono attuale anche il discorso legato al prezzo del cartellino. Cavani è stato pagato dal Psg 67 milioni di euro, la cifra della clausola rescissoria sulla quale De Laurentiis non fece nemmeno un centesimo di sconto nell'estate del 2013 al momento del suo passaggio da Napoli alla Francia. Una valutazione che, per il gioco degli ammortamenti, porta oggi il prezzo del cartellino intorno ai 40 milioni di euro. Tanto serve per strappare Cavani al Psg senza che gli sceicchi debbano segnare a bilancio una minusvalenza che non possono permettersi, essendo sempre e comunque nel mirino dell'Uefa per le questioni legate al fair play finanziario. Così la Jvuentus potrebbe non essere competitiva, però per chiudere affari di questa portata ci sono mille modi. Un esempio? Anche il prezzo di Ibrahimovic per il Milan era fuori portata, ma poi Galliani, Raiola e il Barcellona si inventarono il pagamento molto dilazionato nel tempo, quasi un leasing che finì con l'essere conveniente per tutti. E in ogni caso la Juve, anche senza cedere Pogba, arriverà alla prossima estate con un tesoretto che deriva dal percorso in Champions League: oltre 70 milioni di euro.

Ma Cavani guadagna troppo per il calcio italiano?

C'è poi il nodo dell'ingaggio, che ad oggi rappresenta la difficoltà maggiore per qualsiasi squadra italiana si affacci al mercato internazionale dei top player. Cavani ha un accordo con il Psg da 10 milioni netti fino al 30 giugno 2018 quando sulla sua carta d'identità ci sarà scritta l'età non più giovane di 31 anni (e mezzo). A queste cifre Marotta non ha margini. Se, però, l'uruguaiano accettasse di ridursi la parte fissa legando il resto a una serie di bonus personali e di squadra, ragionando su un orizzonte temporale più lungo, allora la Juventus avrebbe buone carte da giocare. Anche perché l'ex Napoli è rimasto comunque legato alla serie A che è il torneo dove si è espresso al meglio e dove, sicuramente, farebbe la differenza ben più che in altri campionati dove rischia di fare il comprimario. Inoltre la Juve gli garantirebbe la vetrina della Champions per le prossime stagioni e anche un progetto tecnico che possa ambire a vincerla.

Le parole allusive del suo procuratore e la concorrenza inglese

Cavani non piace solo alla Juventus, ovvio. Il fatto che si stiano creando le condizioni per un suo divorzio da Parigi hanno stuzzicato l'appetito anche di club della Premier League con in testa il Manchester United. Nei giorni scorsi l'agente che cura gli interessi dell'uruguaiano ha fatto una dichiarazione strana, escludendo il rientro in Italia ma invitando a tenere d'occhio l'evoluzione societaria del Milan. Con tutto il rispetto per la nuova cordata rossonera (se ci sarà), oggi la Juventus è l'unico club della serie A che sta nella top ten dei fatturati europei e non può certo essere considerata meno di un Milan del futuro, nemmeno vicino. Le parole del procuratore sono sembrate, insomma, una sorta di avvertimento al calcio italiano, quasi un mettere Cavani in vetrina in attesa delle mosse decisive che cominceranno nelle prossime settimane. Su Edinson ci sarebbe anche un progetto tattico: metterlo insieme a Tavez e Morata per formare un tridente di livello top e dare ad Allegri molte frecce da giocarsi anche sul terreno europeo. Sognare, dunque, si può e sarebbe un colpo durissimo alla concorrenza italiana.

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Giovanni Capuano