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Claudio Villa/Getty Images
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Addio Ventura, è finita: cronaca di un fallimento epocale

Il ct non fa come Prandelli nel 2014: niente dimissioni subito. La carriera azzurra di uno dei tecnici meno amati dai tifosi finisce a San Siro

L'ultima immagine di Ventura nel ventre di San Siro è con gli occhi bassi mentre chiede scusa agli italiani. La botta della mancata qualificazione al Mondiale è stata forte, stordente. Il ct non si è dimesso come fece Prandelli nel 2014 a Natal, incassata l'eliminazione per mano dell'Uruguay. Non lo ha fatto ma è più che altro una questione di tempi e di stile perché pensare che la sua avventura possa proseguire è qualcosa che sfiora la pura immaginazione.

Dimissioni, esonero o risoluzione consensuale. Quale che sia la formula il punto centrale non cambia. Ventura è il responsabile primo del fallimento epocale della nazionale e come tale si arriverà alle conseguenze.

Paga lui per primo in attesa che il processo popolare e quello politico-sportivo identifichino gli altri protagonisti negativi di una delle pagine più tristi della storia dello sport italiano. A condannare il ct sono stati gli errori evidenti e continui degli ultimi due mesi che hanno spinto la squadra fin sull'orlo del precipizio.

Silenzio, scuse e niente dimissioni

Evocare la reazione di nervi della notte di San Siro, in cui l'Italia ha cercato in tutti i modi di ribellarsi al suo destino, ha poco senso se non quello di aumentare il rimpianto. L'Apocalisse andava evitata prima e la gestione degli ultimi due mesi da parte di Ventura è stata quando di più sbagliato potesse esserci.

A Madrid si è rotto il rapporto di fiducia tra tecnico e squadra: era evidente e i campanelli d'allarme erano suonati, ma nessuno ha provato a mettere una pezza. Così la storia azzurra si è avvitata su se stessa cancellando anche quanto di buono era stato fatto in precedenza.

Ma, bilancio numerico a parte, è tutta l'era venturiana a non aver convinto. Mai amato fino in fondo dai tifosi, ma riconosciuto con pienezza da giocatori che all'Europeo erano stati spinti oltre i propri limiti dalla frenesia organizzata militarmente da Conte. L'esatto contrario del carattere un po' pacioso di 69 anni arrivato dal Torino dove era partito benissimo per poi chiudere male.

Cosa lascia in eredità al calcio italiano

La Figc lo aveva scelto col progetto di mettergli accanto Marcello Lippi, supervisore e spalla anche per ovviare alla mancanza di curriculum internazionale. Svanito il ticket, non ha saputo creare un'alternativa. Tavecchio lo aveva chiamato anche se non era la prima opzione, ma in tanti si erano sfilati all'idea di una potenziale eliminazione dal Mondiale.

In 15 mesi Ventura ha cominciato a lavorare sulla prossima generazione di azzurri. Ha avuto collaborazione dai club per gli stage dedicati ai giovani, meno su questioni di calendario nel momento più delicato. Nessuno, però, gli ha fatto la guerra o lo ha trattato diversamente di quanto non sia capitato ai suoi predecessori.

Non tutto sarà da buttare via, anche se è chiaro che al dunque Ventura ha rinnegato buona parte di quel lavoro e si è rifugiato - modulo e interpreti - nel gruppo dei senatori. Il sospetto che lo abbia fatto su suggerimento degli stessi è un altro capo d'accusa nel processo istruito dopo il ko con la Svezia.

Le ipotesi per il dopo-Ventura

E ora da dove si riparte? Il ciclo di Buffon, De Rossi, Barzagli e (forse) Chiellini si è chiuso. Prima di capire chi sarà chiamato a sedere sulla panchina azzurra bisognerà attendere le comunicazioni ufficiali di Tavecchio che si è preso 24-48 ore prima di mettere il punto. Le pressioni per un suo passo indietro sono fortissime, la certezza che lasci non ce l'ha nessuno.

Dovesse resistere alla bufera, forte dei risultati sul piano diplomatico internazionale e delle riforme avviate con la Serie A, è scontato che il numero uno della Figc proverà a rilanciare come fatto nel 2014 nel giorno del suo insediamento. Basta figure minori, il prossimo ct potrà avere un profilo di alto livello: Ancelotti, Mancini o il sogno del ritorno dello stesso Conte sono i nomi. Ma è presto, troppo, per provare a capire. E la botta sarà riassorbita a fatica.

La cronologia delle partite di Ventura

Ventura è stato sulla panchina azzurra per 14 mesi durante i quali la nazionale ha giocato 16 partite ufficiali e una sperimentale. Tolta la sfida contro San Marino il bilancio è di 9 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte con 27 gol fatti e 14 subiti.

Ecco le partite di Ventura sulla panchina azzurra dal settembre 2016:

1/9/2016 Italia-Francia 1-3 (amichevole) 

5/9/2016 Israele-Italia 1-3 (qualificazioni) 

6/10/2016 Italia-Spagna 1-1 (qualificazioni) 

9/10/2019 Macedonia-Italia 2-3 (qualificazioni) 

12/11/2016 Liechtestein-Italia 0-4 (qualificazioni) 

15/11/2016 Italia-Germania 0-0 (amichevole) 

24/3/2017 Italia-Albania 2-0 (qualificazioni) 

28/3/2017 Olanda-Italia 1-2 (amichevole) 

31/5/2017 Italia-San Marino 8-0 (amichevole sperimentale) 

7/6/2017 Italia-Uruguay 3-0 (amichevole) 

11/6/2017 Italia-Liechtestein 5-0 (qualificazioni) 

2/9/2017 Spagna-Italia 3-0 (qualificazioni) 

5/9/2017 Italia-Israele 1-0 (qualificazioni) 

6/10/2017 Italia-Macedonia 1-1 (qualificazioni) 

9/10/2017 Albania-Italia 0-1 (qualificazioni) 

10/11/2017 Svezia-Italia 1-0 (playoff Mondiale)

13/11/2017 Italia-Svezia 0-0 (playoff Mondiale)

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Giovanni Capuano