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DANIEL DAL ZENNARO/ANSA
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5 portieri scudettati per 50 anni di Inter, visti da Luciano Castellini

Giuliano Sarti, Lido Vieri, Ivano Bordon, Walter Zenga e Julio Cesar raccontati dallo storico preparatore dei n°1 nerazzurri

"Cinque fenomeni, non mi chiedete di fare una graduatoria". Luciano Castellini, lo storico Giaguaro, portiere leggendario di Torino e Napoli, da quasi 30 anni collaboratore dell'Inter, accetta di buon grado di giudicare i cinque grandi portieri che hanno vinto lo scudetto con l'Inter negli ultimi cinquanta anni di storia nerazzurra Luciano Sarti, Lido Vieri, Ivano Bordon, Walter Zenga e Julio Cesar, a patto che non si debba fare classifiche. Luciano è da anni un esempio per spirito di servizio e abnegazione alla causa interista, per due volte accettò anche di fare il traghettatore in panchina (nel '97 sostituì per due partite Roy Hodgson dopo la finale persa di coppa Uefa, mentre nel '99 guidò la squadra per 4 giornate prima di avvicendarsi proprio con Hodgson). Persona di grande serietà, legata fortemente a Massimo Moratti, è quello che si definisce un educatore di talenti e di uomini. Ancora oggi, 70 anni compiuti a dicembre, è il primo in campo con i suoi ragazzi delle giovanili. "Sì, ce ne sono due o tre molto promettenti, ma niente nomi, devono crescere con tranquillità senza pressioni. Loro sono ragazzi seri, comunque, ed ho molte aspettative su di loro".

E ora via, alla carrellata sui cinque scudettati. 

Giuliano Sarti, classe 1933, di Castello d'Argile, Bologna, è lo storico portiere della Grande Inter. La squadra che si impose in Europa per due anni consecutivi (1964 e 1965), sotto la guida sapiente e visionaria del Mago Helenio Herrera. Un palmares incredibile: cinque stagioni a difendere la porta nerazzurra, 198 presenze, due Coppe Campioni più una finale persa con il Celtic nel '67, due Coppe Intercontinentali, due scudetti e due secondi posti con la finale spareggio persa con il Bologna (1964) e la clamorosa sconfitta a Mantova nel '67 che regalò lo scudetto alla Juventus nell'ultima giornata. "Grandissimo portiere - commenta Castellini. - Il suo punto di forza era la serenità che sapeva trasmettere a tutta la squadra. Un numero uno pragmatico, che non si concedeva voli spettacolari, ma estramamente efficace. Un eccellente senso della posizione. Un portiere all'inglese, come si diceva un tempo. E' stato un capostipite per molti che sono venuti dopo".

Lido Vieri, toscano, nato a Piombino nel 1939, dal 1969 al '76 è stato il numero uno nerazzurro, grande protagonista dello scudetto del 1971, quello inaspettato con il cambio in corso dell'allenatore, fuori Heriberto Herrera e dentro Gianni Invernizzi. Un'impresa ricordata qui su Bonimba da Sandro Mazzola e Mario Giubertoni. In totale 199 presenze. "Eccezionale Lido! Arrivai al Torino dal Monza proprio un anno dopo il suo passaggio dai granata ai nerazzurri. - ricorda il Giaguaro - Un portiere diametralmente opposto a Sarti. Era un leader carismatico, molto spettacolare negli interventi e dalla grande forza fisica. Devo confessare che, da ragazzo, era il mio modello di riferimento".

Ivano Bordon, veneziano 1951, con 382 presenze è il secondo portiere nella storia dell'Inter (per conoscere il primo posto attendere prossimo paragrafo), uno scudetto in panchina ('71, quello di Lido Vieri) e uno da protagonista (1980, raccontato qui da Spillo Altobelli). A soli 20 anni difende i colori nerazzurri nella famosa "partita della lattina", Borussia Monchengladbach-Inter, ottavi di finale di Coppa Campioni. Subentra a Vieri nel secondo tempo, dopo il fattaccio del ko a Boninsegna per la Coca-Cola lanciata dagli spalti. Giocherà poi tutte le partite della competizione europea, fino alla finale persa con l'Ajax. "Ivano era una via di mezzo tra Sarti e Vieri. E' arrivato all'Inter molto giovane ed ha potuto copiare da Lido molti segreti. Alle sue capacità spettacolari ha unito anche una tranquillità non comune durante le partite. Anche se, va detto, a volte i portieri bluffano ad apparire sereni".

Walter Zenga, nasce interista nel 1960 ed è il portiere con più presenze in maglia nerazzurra (473), settimo nella classifica generale guidata da Javier Zanetti. Due Coppe Uefa, una Supercoppa Italiana e uno scudetto (1989), il famoso scudetto dei record dell'Inter allenata da Giovanni Trapattoni. "Walter è il mio pupillo. Dovevo fare il suo secondo sul finire della mia carriera, ma il Napoli non mi lasciò andare. Così sono arrivato all'Inter da preparatore dei portieri e lì ho potuto apprezzare le grandi doti di Zenga. Posso dire di averlo cresciuto, avergli rimboccato le coperte neigli anni della sua formazione. Si fidava ciecamente di me e non mi ha mai deluso. Giocatore dalla grandissima personalità, carisma innato, forza mentale, sapeva fare quello che voleva: la parata spettacolare da ovazione dello stadio a quella tradizionale. Cosa gli consigliavo io? Quelle spettacolari, così era sempre il migliore in campo nelle pagelle del giorno dopo".

Julio Cesar, 1979, è il portiere più titolato della storia interista. Cinque scudetti, una Champions League, un Mondiale per club, tre Coppe italia e quattro Supercoppe italiane, tutto in soli 7 anni intensissimi, contraddistinti da ben 300 presenze. Attualmente gioca nel Benfica. "Non l'ho allenato, ma lo conosco bene. Giacinto mi mandò in Brasile a vederlo e feci una relazione entusiastica. Capii subito che era un portiere fortissimo, e non ebbi dubbi neppure quando andò al Chievo dove giocò poco o nulla. Arrivato all'Inter si affermò subito alla grande. Un portiere totalmente diverso dagli altri, perché cresciuto in un ambiente diverso. In Brasile le partite sono sempre generose di gol e il portiere ha un ruolo meno decisivo rispetto a noi. Bravissimo tra i pali, Julio è molto bravo anche con i piedi. Avrebbe potuto fare anche il centrocampista".

 


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Filippo Nassetti