A Bologna per restare in testa al Campionato. In casa, vincere contro i tedeschi in Coppa
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A Bologna per restare in testa al Campionato. In casa, vincere contro i tedeschi in Coppa

Due gli obiettivi di Pietro: domani, mantere il primato e, mercoledì, battere il Ratiopharm Ulm

Ciao ragazzi!

Innanzitutto, buon 2014 a tutti voi. L’anno come è cominciato? Per noi del Cantù in chiaroscuro

Decisamente bene in Campionato: sconfiggendo Reggio Emilia, ci siamo issati al primo posto in classifica insieme a Siena e Brindisi.

Non è partita, invece, con il piede giusto la nostra avventura nelle Last 32 di Eurocup. Siamo infatti reduci da una vera e propria maratona a Parigi dove, purtroppo, contro il Nanterre abbiamo perso di 4 punti al termine di due tempi supplementari. È un vero peccato perché, con una gestione migliore degli ultimi possessi, avremmo potuto conquistare una vittoria in trasferta che sarebbe valsa davvero oro.

Tra l’altro - com'è ovvio, visto che eravamo in Francia per un impegno agonistico - non sono riuscito a vedere nulla di Parigi. Devo dire la verità: mi piacerebbe tornarci perché mi sembra una città davvero affascinante. Magari con la mia fidanzata questa estate, prima della Nazionale.

Siamo alla vigilia di un’altra settimana carica di impegni e con due sfide davvero importanti. Domani scenderemo in campo a Bologna per l’ultima giornata del girone di andata. Vincere significherebbe restare in vetta alla classifica e poter così probabilmente contare su un accoppiamento migliore per le Final 8 di Coppa Italia, che si terranno a inizio febbraio a Milano. Un appuntamento che mi sono segnato sul calendario perché ci teniamo a riscattare la nostra fugace apparizione dell’anno scorso. Senza contare che 2 punti in trasferta sono sempre un prezioso tesoretto.

Mercoledì, poi, in Eurocup affronteremo in casa  i tedeschi del Ratiopharm Ulm, che nella prima giornata hanno sconfitto nettamente i turchi del Pinar Karsiyaka. È una gara fondamentale: in Coppa, considerato il girone con quattro squadre, bisogna assolutamente mantenere inviolato il fattore campo.

Non ci resta che continuare a dare il massimo, perché la stagione non offre tregua.

Un caro saluto.

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Pietro Aradori

Sono nato a Brescia il 9 dicembre 1988. Da bambino ho iniziato a giocare a pallacanestro, ma anche a calcio, sci e nuoto. Poi, forse sotto l'influsso di papà - che nel 1975 ha fondato il Team 75 Lograto, società di basket tuttora in attività - mi sono dedicato completamente alla palla a spicchi. Sono diventato professionista nel 2006, a Imola, in Legadue, e l'anno successivo ho vestito la maglia dell'Olimpia Milano, in Serie A1. Dopo una breve parentesi a Roma, mi sono trasferito a Biella e poi a Siena: con il club toscano ho conquistato due scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe. Dal 2012 gioco nella Pallacanestro Cantù con cui ho vinto una Supercoppa; ricopro i ruoli di guardia e ala piccola anche nella Nazionale.

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