"Basta dare soldi a quattro lesbiche": la Pessotto accusa Belloli
Adam Berry/AFP/Getty Images
Lifestyle

"Basta dare soldi a quattro lesbiche": la Pessotto accusa Belloli

L'ex-giocatrice e consigliera Figc rivela di aver udito la frase. Mentre il calcio femminile insorge contro il presidente della Lega nazionale dilettanti

"Basta dare soldi a quattro lesbiche": scoppiato il caso, con la segnalazione di un verbale in cui la suddetta frase a proposito dei finanziamenti al calcio femminile viene attribuita al presidente della Lega Nazionale Dilettanti Felice Belloli, ecco arrivare anche la testimonianza di Sonia Pessotto, ex calciatrice e consigliera del dipartimento calcio femminile della Figc.

L'accusa e le reazioni del calcio femminile
"Ero presente", ha raccontato la Pessotto all'Ansa: "quella frase l'ho sentita e sono rimasta scioccata, non ho avuto modo di reagire. Mi sono sentita denigrata come donna e calciatrice. La discussione poi è andata avanti, si parlava di finanziamenti. Ripeto, Sono rimasta scioccata, nessuno ha avuto la prontezza di reagire.. Ora Belloli deve dimettersi: o lo fa lui o lo faccio io".

Le parole della Pessotto sono arrivate dopo che, commentando la frase con i media, la centravanti del Verona e della Nazionale Patrizia Panico aveva invitato a farsi avanti eventuali testimoni: "Spero che quelle frasi non siano vere, ma se sono a verbale qualcuno le avrà sentite", ha detto la giocatrice. "Sono in contatto con le persone che erano presenti alla riunione per capire: se certe parole fossero state pronunciate me presente, io mi sarei ribellata. Ripeto, sono parole offensive e degradanti, segno di sessismo e di ignoranza. Ecco, mi piacerebbe che chi ha sentito uscisse allo scoperto''.

La Panico ha poi affermato di essere in contatto con tante colleghe e che da tutte arriva la richiesta di una presa di posizione forte: ''Il Campionato è finito, restano semifinali e finale di Coppa Italia e playoff: prima vogliamo capire bene, poi decideremo come protestare''.

La difesa di Belloli
Da parte sua, il presidente Felice Belloli si difende smentendo tutto ai microfoni di Radio 24: "Io non ho mai detto quella frase, anche perché io sto lavorando con il settore femminile, ho fatto dei programmi. Non so come possa essere uscita una cosa del genere, per me è un po' un golpe, staremo a vedere come si evolve la vicenda e poi faremo tutti gli accertamenti del caso e vedremo il da farsi. Non posso essere certo di chi sia stato, se c'è stata la manina o la manona... Adesso faremo accertamenti, anche perché - e non fraintentedemi - voglio capire come facciano a uscire i documenti dalla Lega".

I più letti

avatar-icon

Redazione