Milano sul 2-0, Siena lotta ma con paura
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Milano sul 2-0, Siena lotta ma con paura

Al Forum l’EA7 sfrutta di nuovo il fattore-campo e allunga nella serie di finale trascinata da Samardo Samuels e da capitan Alessandro Gentile

Sarà l’inferno del Forum, con i 12 mila in rigorosa T-shirt rosso Olimpia; sarà la peculiarità di un gruppo che - a dispetto delle sette finali e altrettanti scudetti consecutivi - vede pochi uomini abituati alle partite che contano; sarà forse anche la consapevolezza che, più passano i giorni, più il futuro è solo un baratro spalancato verso la messa in liquidazione del club. Fatto sta che in gara-2 la Mens Sana ha paura e la sconta tutta con un 74-65 che porta l’EA7 Milano sul 2-0 nella serie finale playoff.

Intendiamoci: non una paura vigliacca, perché Siena - come sottolineato a fine match dal suo stesso coach Marco Crespi – ha anzi un approccio più combattivo e determinato rispetto a gara-1; piuttosto un’insicurezza di fondo che porta tanti tiri a stamparsi corti sul primo ferro (18/48 il saldo totale, per uno scarso 38%) e diversi altri a trasformarsi in imbarazzanti air-ball. Come ad esempio quelli scagliati subito dopo la palla a due da un MarQuez Haynes ancora vittima della sua voglia di rivalsa verso il club che l’ha scartato (sarà sì il top-scorer con 12 punti, ma con 3/12 al tiro in 35, eccessivi minuti di impiego) e da un Josh Carter che continua a essere il fantasma della serie in maglia Montepaschi (5 punti, con 2/7 a referto). Un trend negativo in fase offensiva che verrà poi confermato quarto dopo quarto, con due triple iniziali di Tomas Ress (la metà di quelle infilate dalla Montepaschi su 21 tentativi) che illudono i pochi tifosi in trasferta con un 8-2 in partenza per i toscani. Da lì in poi, però, le polveri dell’attacco biancoverde iniziano prima a inumidirsi e poi a infradiciarsi, mentre l’EA7 è brava prima ad alzare a sua volta l’intensità del gioco e poi a pescare dal roster nuovi protagonisti rispetto alla precedente vittoria.

Gli highlights di gara-2

Decisamente abbassate le luci sul perimetro, con Jerrells (6 punti) tornato a un’onesta normalità dopo la prova “monstre” di gara-1 e Langford (10) subito attivo in difesa ma a segno solo a inizio terzo quarto e per di più su tiro libero, Milano accende infatti i reflettori sotto canestro per illuminare un Samardo Samuels da 22 punti e 15 rimbalzi, per 28 di valutazione. Certo il centro giamaicano non decide da solo il match, ma di sicuro contribuisce pesantemente a indirizzarlo sul binario dell’EA7, così come capitan Alessandro Gentile - la cui sicurezza offensiva cresce con il diminuire di quella avversaria - è bravo tanto a trovare la maggior parte dei suoi 16 punti nei momenti topici quanto a evitare quelle polemiche con gli arbitri pagate care in altre occasioni. E poi va citato David Moss, uomo-playoff per antonomasia di Milano dopo esserlo stato la scorsa stagione per Siena, che una sola giocata rende ancora una volta decisivo: quella stoppata inflitta nell’ultima frazione a un Spencer Nelson lanciato in contropiede sul 63-55 nel miglior momento di Siena. Una prodezza difensiva che, complice il successivo canestro di Langford, fa ripartire Milano e chiude una volta per tutte la porta in faccia alla Mens Sana, che negli ultimi 5 minuti rimarrà poi sempre a una doppia cifra di distanza.

Da giovedì 19 giugno la serie si sposta quindi a Siena, con coach Luca Banchi che (oltre a non voler rispondere al collega ed ex-vice Crespi, che accusa i giocatori di Milano di lamentarsi troppo in campo al contrario dei suoi) invita tutti a non cadere in facili pronostici: “L’anno scorso ai quarti”, afferma il coach passato dalla Mens Sana alla corte di Armani, “uscimmo da questa sala-stampa con Milano sul 2-0 e andò a finire come tutti ricordate… L’imperativo è che la squadra rimanga umile e concentrata, senza pensare a quante vittorie mancano per vincere la serie e lo scudetto. Nella nostra mente ci deve invece essere solo la volontà di alzare ancora il livello della nostra pallacanestro per imporci in un ambiente reso ancora più caldo e appassionato dalle note vicende societarie”.

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Paolo Corio