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Lifestyle

Viaggi: le città da vedere nel 2019

Basta con le solite capitali. Le nuove città per il "city break" sono altre. Eccole

Israele piace sempre di più, lo dicono i numeri: oltre 4 milioni di turisti hanno visitato il Paese nel 2018, con un incremento del 14 per cento rispetto al 2017 e del 42 per cento rispetto al 2016. Noi italiani? Con oltre 150 mila visitatori, abbiamo dato il nostro contributo.

Tel Aviv

Tra i motivi per cui molti connazionali hanno deciso di andarci, c’è proprio Tel Aviv: eletta dal New York Times la città più cool del Mediterraneo, è una metropoli frizzante, con un clima spettacolare, magnifici mercati, boutique di tendenza, alcuni dei migliori ristoranti del Medio Oriente, una nightlife da far invidia a Barcellona e 14 chilometri di scenografiche spiagge (da non perdere la super trendy Mezizim). Anche l’offerta di hotel è all’altezza di cotanta fama: tra le aperture più pubblicizzate del momento c’è lo sciccoso The Jaffa, albergo che nasce dalla riconversione di un edificio storico del 19simo secolo, ripensato dal designer John Pawson e dall’architetto Ramy Gill. Ma gli appassionati di architettura trovano pane per i loro denti anche altrove, visitando ad esempio gli oltre 4 mila palazzi in stile Bauhaus: la più alta concentrazione al mondo, costruiti tra il 1920 e il 1940 da architetti ebrei-tedeschi sfuggiti alle persecuzioni naziste. Dulcis in fundo, Tel Aviv si trova a meno di quattro ore dall’Italia, con voli diretti sia da Roma che da Milano: insomma, è perfetta per un long weekend alternativo alle classiche capitali europee.

Nantes

Ma per chi sta cercando spunti per city break diversi dal solito, a portata di tempo e di portafogli, anche l’Europa ha parecchio da offrire: come Nantes, una delle più famose (ex) città portuali di Francia, sulle rive della Loira. Oggi i vecchi zuccherifici, i magazzini per le banane e i mastodontici cantieri navali (chiusi nel 1987) hanno lasciato spazio a installazioni fantasmagoriche e ariosi caffè: il cuore della trasformazione urbana è l’Île de Nantes, sorta di parco giochi post-moderno dove scorrazza un gigantesco elefante meccanico e dove si può salire a bordo della giostra-bestiario ispirata ai racconti di Jules Verne, il cittadino più celebre di Nantes.

Amburgo e Rotterdam

Tra i porti europei che si sono rifatti (o si stanno rifacendo) il look, ci sono Amburgo, nel nord della Germania, e Rotterdam, in Olanda. La prima - che in passato era famosa quasi solo per il suo quartiere a luci rosse (il famigerato Sankt Pauli) e per aver ospitato il primo concerto dei Beatles - oggi ha un panorama culturale e mondano da far concorrenza a Berlino. Uno dei simboli della sua rinascita è la Elbphilharmonie, l’avveniristica sala da concerti - firmata dallo studio di archistar Herzog & de Meuron - che nel 2017 ha stravolto lo skyline di HafenCity, quartiere al centro di una grandiosa riprogettazione. Dalla terrazza panoramica si gode una vista unica sui magazzini della Speicherstadt, il più grande complesso di depositi commerciali del mondo, patrimonio Unesco. E a proposito di riconversioni che fanno la gioia dei turisti e migliorano la qualità della vita degli abitanti, in estate le rive del fiume Elba si trasformano in una mini-riviera dei divertimenti con tanto di ombrelloni e beach party, specialmente nella zona vicino al Landungsbrücken. E poi non dite che i tedeschi non sanno divertirsi…

Poco più a sud, anche Rotterdam si sta dando parecchio da fare per conquistare i visitatori, inevitabilmente più attratti dall’atmosfera fiabesca di Amsterdam. La seconda città d’Olanda è uscita dalla seconda guerra mondiale praticamente rasa al suolo, quindi dimenticatevi mulini a vento e pittoreschi canali, qui rimpiazzati da uno skyline che la fa assomigliare più a New York City che a una metropoli europea: tra gli elementi più iconici, spicca lo slanciato Erasmusbrug, il ponte che collega il centro all’ex zona portuale di Kop van Zuid e ai grattacieli che si alzano dal Wilhelmina Pier, e il variopinto Markthal, l’avveniristico mercato coperto (zeppo, tra l’altro, di ristorantini deliziosi ed economici). A ulteriore conferma di quanto Rotterdam sia proiettata in avanti, arriverà tra poche settimane la Floating farm, la prima fattoria galleggiante al mondo: una struttura spettacolare, trasparente, ecosostenibile che ospiterà quaranta mucche e dove si potranno acquistare latte fresco, burro, yogurt e formaggi. Al suo interno iniziative finalizzate all’educazione ambientale e alla sensibilizzazione sui rischi legati alla diminuzione di terreni coltivabili. E poi, entro la fine del 2019, è previsto il completamento del primo parco solare galleggiante, composto da 3.770 pannelli solari disposti come una gigantesca onda concentrica: quando di dice, pensare al futuro.

Glasgow

Decisamente assetata di cambiamenti è poi Glasgow, meta alternativa alle affollate vie dello shopping di Londra: la capitale economica della Scozia è riuscita a buttarsi alle spalle gli anni difficili del declino industriale, per tornare sul palcoscenico mondiale con tante proposte legate al mondo della cultura - dal 20 febbraio al 3 marzo è in programma il Glasgow Film Festival, uno dei più importanti in Gran Bretagna - ma anche dell’arte, della musica e del design. Uno dei simboli della sua trasformazione è il Riverside Museum, il Museo dei Trasporti progettato da Zaha Hadid, mentre tra le novità in arrivo entro pochi mesi c’è la Clutha distillery, progetto ambizioso che sorgerà sulle rive del fiume Clyde, dando vita a una modernissima distilleria di whisky in pieno centro.

Porto

Un vino famoso in tutto il mondo e un fiume (il Douro) sono gli ingredienti fondamentali di un’altra città a portata di voli low cost: Porto, gemma del Portogallo del nord e meta perfetta per una 48 ore di divertimento. Certo, qui non ci sono palazzi che sorgono dalle acque - anche se la Càsa da musica progettata da Rem Koolhaas ha introdotto un importante elemento di contemporaneità - ma è comunque possibile apprezzare il restyling dei quartieri storici, dove ora spuntano come funghi gallerie d’arte, ristoranti gourmet e locali eleganti. Come il leggendario Majestic Café, salvato dal decadimento e riportato al suo antico splendore: decori liberty, sedute di velluto e un sottofondo di musica classica contribuiscono a rendere i suoi rabanadas (sorta di toast passati nell’uovo e fritti) ancor più strepitosi.

Tblisi

Infine, se avete a disposizione un paio di giorni in più, pensate a Tbilisi: la capitale della Georgia è sulla cresta dell’onda, merito (si dice) del suo sindaco, l’ex calciatore Kakha Kaladze. Così oggi, accanto ai palazzi art nouveau, alle antiche chiese, alle architetture in stile ottomano, sorgono innovativi spazi per la cultura e locali di tendenza. E poi è ancora fuori dalle rotte più battute dal turismo di massa (il che non guasta).

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