La scuola dei sogni c'è: niente banchi né voti
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La scuola dei sogni c'è: niente banchi né voti

In Svezia c'è una scuola dove alunni e studenti si "augestiscono" senza aule, pagelle, orari di lezione

La scuola dei sogni (per gli alunni), un incubo per insegnanti e genitori (tradizionali): è la scuola di Vittra, in Svezia, dove non esistono banchi, né orario delle lezioni, né tantomeno voti e pagelle.

Proprio mentre gli studenti "tremano", in queste settimane di voti, verifiche, pagelle più o meno online, ecco che dal profondo Nord arriva (l'ennesima) rivoluzione, che questa volta ha a che fare con il metodo di studio e apprendimento.

Come funziona

Ogni bambino e ragazzo - dal momento che l'istituto in questione è frequentato da studenti dai 6 ai 16 anni - può entrare a scuola e accomodarsi non in classe, bensì in un grande locale centrale, circondato da porte e pareti di vetro, dunque perfettamente comunicanti con gli spazi adiacenti a vista. Non c'è nessun insegnante che fa il suo ingresso, l'appello e inizia a spiegare la lezione, ma ciascuno si "autogestisce". E alla fine non ci sono compiti in classe per verificarne l'apprendimento.

Impossibile? Nient'affatto!

Più liberta per gli studenti e gli alunni

Gli ideatori di questo sistema scolastico così "innovativo" sono convinti che senza costrizioni gli alunni e gli studenti in genere possano responsabilizzarsi fin da piccoli da soli e nello stesso tempo possano imparare di più, godendo di una libertà che per noi (comuni ex studenti) è inimmaginabile.

La scuola, che conta 8.500 studenti, è privata, ma gode di sovvenzioni statali. Naturalmente non esiste alcun esame di ammissione, ma si può frequentare semplicemente iscrivendosi e pagando la retta. Se il metodo darà i frutti sperati, lo dirà il tempo.

L'esperimento italiano ad Acerra

Intanto anche in Italia esiste un piccolo esempio di scuola "non convenzionale": è quella di Acerra (Napoli), dove gli studenti sono saliti in cattedra al posto degli insegnanti, tenendo lezioni di filosofia, storia, letteratura, matematica, scienze, arte, geografia, inglese e francese, ma anche musica e arte-immagine.

Lo hanno fatto senza libri, senza scrivere alla lavagna con (vecchi) gessetti, ma semplicemente usando contenuti multimediali. E lo hanno fatto divertendosi.

Certo, è stato un esperimento unico e limitato a una sola esperienza del genere: da domani tutto tornerà come prima anche alla scuola statale secondaria di primo grado a indirizzo musicale "Ferrajolo-Capasso", ma almeno per un giorno le parti si sono invertite.

In Svezia, invece, hanno intenzione di proseguire sulla strada della scuola autodidatta.

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Eleonora Lorusso