'Ora basta parlo io': il primo libro di Sara Tommasi
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'Ora basta parlo io': il primo libro di Sara Tommasi

La droga, il porno, gli eccessi nell'opera prima della controversa showgirl

Gonna nera, tacco a spillo, pellicciotto, golf scollato e un grande cappello. Sara Tommasi arriva a Via Veneto per la presentazione stampa del suo primo libro Ora basta parlo io. Un timido sorriso sul viso e l’occhio un po’ smarrito, dolci lineamenti adolescenziali in viso, curve mozzafiato dalle spalle in giù.

Nel libro, l’ex studentessa della Bocconi svela il suo passato: le prime esperienze con la droga negli Stati Uniti, i primi incontri con Corona e Lele Mora, i passi iniziali nel mondo dello spettacolo. Poi col successo arrivano anche le serate in discoteca, vallettopoli e i film porno. Sara spiega come sia uscita dal periodo più buio della sua vita: "Potevo benissimo morire, e invece ho fatto la radice quadrata delle mie amicizie". Mentre parla ha sempre accanto la mamma. Racconta di non uscire più di casa, di non prendere più medicine ma "solo del tè per rilassarmi e soprattutto di aver chiuso con i giri dei locali, che l’hanno portata sulla cattiva strada.

"Ho fatto uso di droghe in momenti sporadici, durante lo scambio universitario in America. Poi dopo il successo all’Isola dei Famosi ho continuato durante le serate in discoteca. Non sono stata brava a seguire la Simo (Ventura ndr) quando mi diceva 'Tu devi stare con me, non devi continuare a stare con Lele' e invece ho continuato a stare con Mora".

Quand’è che ti sei detta "Mi devo fermare?

Quando feci il film porno in cui fui ricattata. Mi minacciavano di sciogliermi nell’acido muriatico nel caso in cui non mi fossi drogata. È lì che ho capito che stavo toccando il fondo. Ero arrivata a un punto in cui ho capito che nel mondo dello spettacolo ci sono anche persone che per dei lanci pubblicitari ti propongono cose oscene e ti ricattano con le droghe

Poi però hai trovato la forza di iniziare la riabilitazione. Su consiglio di tua nonna sei persino andata a Medugorje.

La riabilitazione è un periodo breve in cui sono stata isolata e sotto psicofarmaci, ma non tanti perché quello che mi ha aiuta veramente è stata la fede e il pensare a star bene con gli altri per non ricadere in certe cose. Se non avessi tagliato con tutte le serate non sarei qui a parlare.
Ne facevo due, tre a settimana e lì mi veniva offerto un po’ di tutto. Era questo a portarmi su di giri. Stare distante da tutto ciò, la vicinanza di mia mamma, mi ha permesso di tornare una persona nuova, che sta bene con gli altri, senza più eccessi di stanchezza o di ira.

Ti aspettavi il sostegno che hai ricevuto da parte dei tuoi cari e persino da Simona Ventura in tv?

No, no. Non mi aspettavo tutto questo sostegno. Lei è veramente una grande amica e mi è stata molto vicino come la mia famiglia e il prete che è qui con me oggi. In questo periodo sono stata solo a casa, ho pensato a me stessa, le uniche uscite che mi sono concessa è stato per portare a spasso il cane.
Ho scritto libro grazie alla casa editrice Albatros che mi ha dato moltissimo sostegno. Volevano sapere delle mie storie di droga, dei personaggi che ho conosciuto, e di getto, in un mese, ho scritto tutta la mia storia.

Sei uscita da questo primo periodo buio, ma già si riparla di altri film porno. Come la stai vivendo?

Fortunatamente siamo riusciti a bloccare sia il secondo film, che il terzo che abbiamo girato in Florida. Il primo purtroppo rimarrà in rete. Stiamo cercando di fare una seconda denuncia, ma non so se si riuscirà a toglierlo. La sto vivendo male. Un po’ mi è dispiaciuto fare questa cosa e di aver ceduto ai ricatti. Avrei dovuto dirlo subito a mia mamma. Adesso non mi lasciano più sola perché hanno paura che io ricada in dei ricatti.

Perché hai accettato di girare questi film porno?

Ho iniziato per motivi economici. Ero un po’ indecisa ma trattandosi di parecchi soldi ho accettato. Alla fine però riuscii ad ottenere solo 10.000/15.000€ e in più mi minacciarono, mi drogarono e mi fecero fare di tutto. I soldi sono ben investiti, mi fruttano un bel po’ perché ho una rendita di 2.000/2.500€ al mese, più altri investimenti, quindi non mi posso lamentare. Direi che se la mia carriera si concludesse qui sarei felice perché ho fatto tutto quello che volevo fare, compreso il libro di cui sono molto soddisfatta.

Se guardi al futuro sentimentale, a quello lavorativo, cosa vedi?

Beh, l’amore spero si consolidi. Per il lavoro, ho delle proposte dalla Simona, altre proposte cinematografiche, però vediamo anche come sto perché non mi va di rimettermi subito nel meccanismo. Prima voglio riprendermi ed essere più serena, ancora più di adesso.

Se dovessi dare un consiglio a una ragazza che decide di buttarsi nel mondo dello spettacolo, cosa le diresti?

Stai a casa (ride). No, sai, di non fare quello che ho fatto io, ma di fidarsi solo delle persone che ti fanno guadagnare, di non fare niente per niente, perché in questo mondo altrimenti sfruttano solo la tua immagine e dopo 15 anni ti ritrovi senza una lira in banca. E allora a cosa è valso? In fondo quello che conta è solo quello che guadagni, altrimenti è meglio stare a casa e non farlo.

Poi di stare assolutamente lontani dal mondo delle discoteche che è un mondo molto pericoloso in cui ti offrono sempre qualcosa, vuoi perché ti si vogliono portare a letto, vuoi perché vogliono farti essere più frizzante, o per farti cadere in balìa del loro potere, tu rischi di accettare perché sei debole oppure perché pensi di essere abbastanza forte “cosa mai mi farà?” Alla fine della fiera però ti rovina la testa, l’appetito, la personalità e ti fa fare delle cose insulse.

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Stefania Fiorucci