La ricetta della felicità: ecco gli ingredienti
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La ricetta della felicità: ecco gli ingredienti

Ci lavorano dal 1938 all'università di Harvard

Per essere felici occorrono buone relazioni socialiICP incamerastock/Alamy

Sono 75 anni che gli esperti ricercatori dell'Università di Harvard ci lavorano, ma ora la "ricetta della felicità" sembra sia stata messa a punto. Dopo aver studiato le vite di 724 persone (tutti maschi), verificando ogni due anni i livelli di felicità, gli studiosi americani hanno trovato il segreto per vivere felici, ovvero avere delle buone relazioni umane.

Si è trattato della ricerca più lunga della storia in materia, ma sembra che ne sia valsa la pena. Il risultato, infatti, non lascia dubbi: per vivere e invecchiare bene, occorre circondarsi delle persone giuste. Almeno se si è uomini. L'unica "pecca" dello studio, infatti, è che ha preso in considerazione soltanto uomini, sottoposti a regolari questionari e valutazioni mediche, ogni due anni. "Le relazioni sono caotiche e complicate, e il duro lavoro di prendersi cura della famiglia e degli amici non è né sexy né popolare" ha commentato lo psicologo Robert Waldinger, il quarto professore ad occuparsi dello studio (dal 2003) e a portarla a termine - Dura tutta la vita, non finisce mai".

Qualità non quantità

Qualità, non quantità sono importanti nelle relazioni umaneIncamerastock/Alamy

Sempre secondo la lezione di Waldinger, il secondo ingrediente per la ricetta di una vita felice è la qualità (e non la qualità) delle relazioni umane. Facendo l'esempio di una coppia 80enne sposata, ecco che l'esperto ha sottolineato come la loro vicinanza (e non isolamento), il fatto di poter contare sempre l'uno sull'altra e viceversa sono fondamentali per vivere e invecchiare felici.

Al contrario, per i cosiddetti Millennials, i ventenni, è proprio il numero di amicizie e conoscenze che viene percepito come indispensabile a dare un senso di felicità. Un'illusione, secondo lo psicologo, che diventa chiara non appena si diventa trentenni.

Il matrimonio

Il matrimonio rende più felici (e sani)Claudio-Fichera/Alamy

Molto importante, secondo Waldinger, sono il matrimonio e la costanza nei rapporti umani. Non a caso gli studi citati dall'esperto mostrano come una coppia stabile, che non abbia divorziato o non si sia separata gode anche di un miglior stato di salute: i test sulla memoria negli ultracinquantenni non lascerebbero alcun dubbio a riguardo.

A riprova di ciò ci sarebbe anche uno studio, pubblicato nel 2013 sulla rivista PLOS ONE, che ha dimostrato come il matrimonio stabile è uno dei fattori più rilevanti nella "prevenzione" di disturbi come la demenza senile.

E le donne?

E le donne?Nino Marcutti/Alamy

Ora, però, la ricerca di Harvard, in realtà mai terminata, ha un nuovo obiettivo: proprio Waldinger, infatti, ha deciso di allargarla, prendendo in considerazione anche mogli e figli dei soggetti studiati, per capire se la felicità sia in qualche modo "ereditaria".

Altri tipi di felicità

Esistono altri tipi di felicità?Andriy Kravchenko / Alamy

I risultati della ricerca sono stati presentati in occasione di un evento, Ted (acronimo di Tecnologia, divertimenti e design), che è anche un'occasione per esprimere la propria idea di felicità. In questa occasione non sono mancati contributi differenti. Ad esempio lo psicologo Dan Gilbert ha spiegato come nella sua idea di felicità questa risieda tutta nella testa delle persone, cioè nella capacità di immaginazione. Per il monaco buddista Matthieu Ricard, famoso come l'uomo più felice al mondo, invece la felicità può arrivare solo dal proprio "io", dall'interno.

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Eleonora Lorusso