Il campionato è iniziato, ecco cosa mettere a tavola
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Il campionato è iniziato, ecco cosa mettere a tavola

I consigli degli chef stellati per menu da gustare davanti alla squadra del cuore

Birra, frittatona di cipolle e canottiera bianca. Così il Ragionier Fantozzi si preparava a guardare le partite della Nazionale di calcio in televisione nella saga che lo ha reso celebre e nell'immaginario collettivo il maschio medio, davanti al calcio, declina le variabili di cibo spazzatura a misura di tv per concedersi i 90 minuti della squadra del cuore. 

In tempi di Masterchef, però, anche scegliere il menù da partita può essere un fatto di stile e gli chef stellati consigliano piatti e leccornie da godersi in attesa del gol o del calcio di rigore. 

Uno studio promosso dal "Polli Cooking Lab", l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana, ha messo a sistema le tendenze alimentari del tifoso medio e ha intervistato  110 illustri chef nazionali per capire quale possa essere il menù ideale della domenica di Campionato per seguire le partite della propria squadra del cuore.

Sette chef stellati su 10 consigliano di tifare Lazio, Milan o Roma gustando i prodotti Made in Italy (55%), principalmente verdure e ortaggi (57%), ingredienti principali di piatti che non richiedono una preparazione superiore ai 15 minuti (65%) e che siano emblema di leggerezza (44%) e gusto (29%). 

Basta con piatti pesanti ed ipercalorici perché si ha fretta di "gustarsi" il pre-partita ed ogni secondo della propria squadra del cuore: è possibile non rinunciare alla qualità e al gusto del pranzo domenicale ed allo stesso tempo vivere le emozioni della partita dall’inizio alla fine grazie a piccoli consigli, creatività e ottimi prodotti genuini. Gli chef stellati consigliano cibi "ready to eat", che richiedono poco impegno e tempo di preparazione. Quali sono le loro caratteristiche? Gli esperti consigliano soprattutto piatti non eccessivamente pesanti e senza troppi condimenti (62%), che altrimenti potrebbero appesantire e disturbare la visione della partita; che siano sani (31%)a base di ortaggi e verdure (57%), con cui condire soprattutto insalata di riso (65%) e pasta fredda (56%), ma anche secondi di carne (45%)e di pesce (37%).

Lo chef Arcangelo Dandini, responsabile del ristorante l’“Arcangelo” di Roma, spiega come coniugare buon cibo con lo stomaco in subbuglio per l’inizio della partita tanto attesa. "Per l’occasione, soprattutto ai miei conterranei, siano essi di sponda giallorossa che laziali, consiglio personalmente uova per antipasto: uova sode e maionese aromatizzata alla menta romana, accompagnate da una piccola insalata di misticanza amara, olio evo, acciughe e aglio. Come primo una minestra, facile da mangiare, magari anche “riposata”, cioè preparata prima, oppure una buonissima pasta e patate con una grattata di uova secche di muggine o di tonno, tipo bottarga e briciole di pane essiccato a dare croccantezza. Per concludere un secondo sempre di facile esecuzione, polpette di alici e pecorino, fritte e servite tiepide in un cartoccio, da mangiare con le mani. Siccome siamo ancora in periodo estivo, consiglio per concludere un sorbetto di frutta rinfrescante e, se la nostra squadra del cuore avrà vinto, anche un bel brindisi”. 

Fabio Baldassarre, chef stellato del "Ristorante Unico" di Milano, consiglia invece un menù semplice e variegato, particolarmente adatto per seguire i posticipi serali senza rinunciare al gusto. "Personalmente consiglierei un mix di cose già pronte: arancino di riso al ragù o ai piselli, insieme ad una piccola caponata di verdure. Farei più cose da mangiare, con ingredienti tipicamente italiani, con dei pomodori interi da bagnare nel sale e del pane buono. Consiglierei una cena semplice, con più cose d’assaggio, in modo da stuzzicare e rendere più piacevole la visione della partita, senza abbuffarsi".

Lo chef stellato consiglia quindi cibi facili da mangiare, come i finger food,ed alcune pietanze leggere. "Suggerisco sempre di abbinare più gusti e più sapori, in modo da avere comunque un pasto completo che può variare da regione a regione, dipende dall’avversario: sarebbe bello, perché no, mangiare qualcosa di tipico del territorio d’origine della squadra avversaria, in modo quasi da esorcizzarla, facendo un sol boccone ciò che si è preparato e sperando che i propri beniamini calcistici facciano altrettanto con i rispettivi avversari”.

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Barbara Pepi