Il terzo grado - Federico Costantini
(Ufficio Stampa)
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Il terzo grado - Federico Costantini

Intervista al giovane attore, tra i concorrenti di Ballando con le stelle 9, ora conduttore di Urban Wild su Italia 1

NOME: Federico Costantini

CHI E’: attore

COSA FA: lanciato dalla fiction di Canale 5, I Liceali, ha recitato in diverse serie tivù e poi in alcuni film diretto da importanti registi come Carlo Lizzani e Ferzan Özpetek. Attualmente è il conduttore di Urban Wild - prodotto da Zodiak Active per R.T.I. - in onda su Italia 1, il programma che va alla scoperta delle nostre città e delle metropoli internazionali, alla ricerca di situazioni, tendenze e luoghi che rendono la vita di tutti i giorni una vera avventura.

DICE DI SE’: “Il cinema è stata una scelta venuta senza pensarci, è vero nasco da una famiglia nel cinema (il padre è un regista e la madre una nota costumista, ndr), ma prima di tutto sono uno spettatore. Sono entrato in un'agenzia e al terzo provino ero protagonista in un film”.

In quali attività diresti di avere talento, e in quali diresti di non averne affatto?

Credo di averne nelle attività che sono diventate poi i miei lavori: la recitazione e l’attività di dj. Ma anche nello sport in generale. Ho giocato dieci anni a calcio a buoni livelli, ho vinto un torneo di tennis per principianti. Me la cavo in molti sport, anche nella boxe. Ovviamente le cose cui dedico più tempo poi riescono meglio. Anche nello studio non ero male...quando mi applicavo (dice ridendo). Non ho talento nel riuscire a fare cose che non mi piacciono: e in tantissime cose che non mi interessano, forse non ci ho mai nemmeno provato.

Se potessi scegliere un’attività per la quale non hai talento e venirne magicamente e generosamente dotato, quale attività sceglieresti?

Aumenterei semplicemente il talento che ho nelle cose che mi piacciono per diventare il numero uno, sia nel cinema che nella musica.

Ti piace quando ti cantano “Tanti auguri”?

No. Preferisco un semplice brindisi.

Al cinema piangi quando dovresti piangere, al momento sbagliato o non piangi affatto?

Se piango in genere è al momento giusto, ma è raro: dev’essere proprio un bel film drammatico. In genere, mi commuovo più che piangere.

Hai ancora qualcuna delle tue vecchie pagelle o dei tuoi trofei sportivi d’infanzia?

Sì. Per quanto riguarda il calcio, tante medaglie di capocannoniere o di qualche torneo vinto. E poi quella dell’unico torneo di tennis che ho vinto. Ho quasi tutte le pagelle e anche qualche premio per il mio lavoro di attore.

C’è da fidarsi di più o di meno di chi mangia cibo insapore rispetto a un buongustaio raffinato?

Non saprei. Si dice che “chi beve acqua ha qualcosa da nascondere” e forse anche chi mangia roba insapore! (ride)

Puoi dire con certezza di aver amato?

Sì, una volta.

Ti chiedi più spesso che ne è stato della gente normale che hai conosciuto o degli strambi che hai conosciuto?

Degli strambi, perché ci si aspetta qualcosa di insolito.

Sai mentire?

Penso di sì, se e quando serve. Non sono bravissimo però.

Gli sport per te sono qualcosa da fare, guardare o ignorare del tutto?

Da fare e da guardare. Insegnano a vivere, a fare sacrifici per i propri obiettivi, ad avere sogni, inseguirli e a non arrendersi. Lo sport è una scuola di vita.

Quando il gioco si fa duro, sei uno dei duri che cominciano a giocare?

Sì, decisamente. Sono testardo e se mi pongo un obiettivo non mollo mai fino alla meta.

Qual è la tua torta preferita?

Tante! Torta alle mele, al limone, ciambellone crema e cioccolato, o quelle con crema e frutta sopra.

Ti definiresti un buon archivista, rispetto alla tua memoria, o un cattivo archivista?

Un ottimo archivista. A volte mi stupisco perché ho una gran memoria, ma solo per le cose importanti.

Quest’anno farai viaggi significativi?

Non so quasi mai cosa farò, preferisco decidere all’ultimo.

Sarai più felice in futuro?

Il bello della vita è proprio non saperlo!

*domande estratte da Interrogative Mood (Guanda editore)

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Francesco Canino